Si
chiama Blessing, è nata ieri all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Occhi
scuri, pelle nera, è venuta al mondo nel Paese che ha ospitato i suoi genitori
in fuga, quasi un anno fa. Pesa 2 kili e
800 grammi, un dolce fagottino con tanta voglia di vivere, figlia di due
persone in cerca di un domani migliore e figlia adottiva di tutti i briaticesi
che ormai da anni convivono con gli ospiti arrivati dal mare. La sua mamma si
chiama Mabel, adesso ha 19 anni, è sbarcata sulle coste calabresi il 16
settembre scorso. Insieme a lei altri 506 migranti, tra i quali anche il suo
giovane compagno, suo coetaneo e compagno di scuola. Si, perché quando Mabel e
il suo fidanzato hanno deciso di tentare il salto nel vuoto, abbandonando la
loro terra, avevano da poco conseguito il diploma. Una scelta quasi obbligata,
vista e considerata la totale mancanza di prospettive per il futuro offerte
dalla Nigeria, loro patria. E poi insieme il viaggio della speranza. Quel
lontano martedì di settembre sono giunti in Italia a bordo di un mercantile
sporco e macilento, sebbene il nome, “Blue Esmerald”, evocasse un viaggio da
sogno in un mare sconfinato e brillante. Era tarda sera. E le operazioni di
riconoscimento sono durate tutta la notte. Il giorno dopo il trasferimento al “Costa
bella” di Briatico, la struttura turistica da qualche anno convertita a centro
di accoglienza per migranti.
Qui
è iniziata la sua nuova vita. Mabel si è accorta di essere in dolce attesa a
dicembre, nel periodo di Natale. Alla gioia della notizia di una nuova vita che
si faceva strada, si sono aggiunte le preoccupazioni per l’incertezza del
domani, tutt’altro che definito. Infatti, la domanda presentata per il
riconoscimento dello status di rifugiato politico, non è stata accolta. Analoga
sorte per la domanda del fidanzato di Mabel.
Ma,
nonostante le paure e le insicurezze, è arrivata a infondere coraggio e
rinnovata voglia di lottare la piccola Blessing, il cui nome, scelto dai
genitori, non a caso significa “benedizione” , ma anche “ringraziamento”. E
Blessing è un grazie infinito alla vita, al destino benevolo, alla vita salvata
ai suoi genitori e al popolo che l’ha accolta, come propria figlia.
Domani
Mabel con la sua piccola Blessing ritornerà al Costa bella. Il suo ricovero in
ospedale è durato qualche giorno in più poiché la piccola è nata con taglio
cesareo.
Blessing,
inconsapevole portatrice di un messaggio di vittoria e della vita che trionfa
sulle avversità, è attesa da ospiti e personale con trepidazione e affetto.
A
Briatico le strutture adibite a centri di accoglienza sono due, oltre al già
citato Costa bella , c’è il Torre Sant’Irene. Sono in tutto 300 gli immigrati,
distribuiti nelle due strutture, che qui ricevono assistenza finché non avranno
chiarito la loro posizione di fronte allo Stato italiano, se hanno cioè diritto
oppure no al riconoscimento dello status di rifugiato politico. Ma mentre si
svolge il disbrigo delle complesse pratiche, gli ospiti della struttura, grazie
all’Associazione Monteleone Protezione Civile, di cui il presidente è Marco
Talarico, possono accedere ad una serie di corsi di formazione, sia linguistica
che professionale.
Infatti,
in base a una convenzione sottoscritta dalla associazione con il CTP di Tropea,
gli immigrati possono usufruire di corsi per imparare la lingua italiana, ma
non solo. Sono anche previsti una serie di corsi professionali di
piastrellista, cartongessista, conduttori di macchine agricole. Si lavora
alacremente per dare un domani anche alla piccola Blessing.
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