Nicotera.
L’inchiesta
sulla riqualificazione del water front della pineta prometteva, sin dal suo
esordio, importanti sviluppi. I primi risultati delle indagini condotte dalla
Guardia di Finanza, su impulso della Procura di Vibo, hanno cominciato a dare i
loro frutti. Infatti, ieri mattina gli uomini delle Fiamme Gialle si sono
portati sul water front, appena ultimato, dove vi hanno apposto i sigilli.
L’opera, quindi, da ieri mattina è sotto sequestro su disposizione della
Procura a seguito delle risultanze prodotte dai febbrili accertamenti svolti
nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza. Ma non solo. Ci sono anche degli
indagati. Si tratta di Carmelo Ciampa, dirigente dell’ufficio tecnico comunale;
Raffaele Galati, amministratore unico della ditta appaltatrice; Gaetano Artusa,
direttore dei lavori. Ma potrebbe non essere finita qui, e altri nomi
potrebbero saltare fuori nelle prossime settimane. Intanto, le tre persone
raggiunte dagli avvisi di garanzia sono accusate di abuso d’ufficio e falso in
atto pubblico. La cosiddetta riqualificazione del water front è finita sotto la
lente di ingrandimento della Procura a seguito della denuncia presentata da un
imprenditore, arrivato secondo nella gara d’appalto, e che aveva ravvisato una
serie di irregolarità nella procedura di assegnazione dei lavori. L’esposto ha
dato il via alle indagini svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia
Tributaria, guidato dal maggiore Alessio Iannone. Una settimana fa, come
riportato dal Quotidiano, si è svolta una articolata operazione della Guardia
di Finanza. Erano ben 27 i militari delle Fiamme Gialle dislocati tra il water
front, il municipio e la Sua. Sono stati acquisiti e sequestrati i documenti
inerenti i lavori oggetto delle indagini. Ieri, i clamorosi sviluppi, ma, pare,
vi siano nuove sorprese all’orizzonte. La riqualificazione del water front
della pineta, opera assai discussa in città, fin dalla posa della prima pietra,
non è mai stata salutata con entusiasmo dai cittadini, perché ritenuta lesiva
delle bellezze naturali del posto, ma soprattutto a far sorgere grandi
perplessità era, ed è, il fatto che quel manto di asfalto e cemento si estende
su un’area gravata da enormi criticità relative al sottostante impianto
fognario. A ciò si aggiunga che i materiali usati non sarebbero di eccelsa
qualità, dato che, secondo le Fiamme Gialle, si prospetta anche il reato di
truffa in pubbliche forniture. Vi è poi la questione del ribasso offerto dalla
ditta vincitrice (la Chiariello Groups). Addirittura del 30%. Offerta
imperdibile che ha favorito la Chiariello sulle altre. Val la pena ricordare
che la procedura dei ribassi nelle gare d’appalto era uno dei must degli
amministratori guidati dall’ex sindaco Pagano. Un vero e proprio punto di
orgoglio, un “sistema”, a loro dire, congegnato per far risparmiare soldi
all’ente. Eppure, non sempre le cose filavano lisce e l’inchiesta sul water
front è lì a dimostrarlo. Una nuova tegola, dunque, colpisce il Comune
costiero. Dopo la vicenda dell’atterraggio dell’elicottero in pieno centro, e
relativi avvisi di garanzia, arriva un’altra batosta. Anche questa volta
coinvolto Carmelo Ciampa, il dirigente di un ufficio tecnico che è il
motore pulsante del Comune. Da capire solo chi è il vero azionatore di un
meccanismo inesorabile, che da troppo tempo stritola il rispetto di ogni
regola.
Nessun commento:
Posta un commento