Nicotera.
A
più di un mese dal matrimonio che ha catapultato la cittadina costiera agli
onori della cronaca, la società civile nicoterese è uscita allo scoperto e lo
fa con la lettura, nella fatidica “piazza castello”, di un documento, scritto a
più mani da vari esponenti dell’associazionismo e della politica cittadina.
Promotore dell’iniziativa è don Francesco Vardè, parroco della concattedrale
dell’Assunta, che per primo ha deciso di squarciare il velo di silenzio che da
troppo tempo sovrasta la città.
Teatro del luogo del
riscatto è stato scelto, non a caso, largo Roberto il Guiscardo, ovvero, la
pista di atterraggio del velivolo nuziale che ha fatto esplodere la bufera
mediatica e giudiziaria di cui le cronache hanno dato ampiamente conto. La
declamazione del testo è stata affidata a tre ragazzi dell’oratorio
parrocchiale, i quali, foglietto alla mano, hanno lentamente scandito le parole
del documento davanti a una platea silenziosa. Don Francesco, in un breve discorso
introduttivo, ha stigmatizzato l’atterraggio del velivolo nel centro storico
nicoterese: un gesto che si è configurato come un “disprezzo delle regole”, che
tutti i cittadini sono chiamati a rispettare. Nel contempo ha però
voluto sottolineare la scarsa fedeltà al codice deontologico da parte di alcuni
operatori dell’informazione che avrebbero ampliato i fatti del 14 settembre,
tacciando i cittadini nicoteresi di omertà,
dando in pasto all’Italia un’immagine della città poco aderente al vero.
«E’ facile con la telecamera riprendere solo un aspetto della realtà, e questo non è etico», ha osservato don
Francesco, invocando il rispetto di una verità integrale e non parziale.
Nicotera, ha sottolineato ancora il sacerdote, non è fatta da gente omertosa,
ma da persone che lavorano onestamente. L’informazione non ha affatto reso un
buon servizio alla città e alla verità, questo nella sostanza il senso del
documento, benché nella parte introduttiva ha inteso ripudiare quanto accaduto
il 14 settembre. I tre fogli contenenti la dura presa di posizione degli
estensori del testo nei confronti dei media sarà poi inviato ai dirigenti Rai
oltre che all’autorità garanti dell’informazione. Le firme raccolte, nella sola
serata di ieri, sono state già trecento. Poi il documento approderà sulle
scrivanie di chi di dovere.
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