domenica 9 ottobre 2016

Riparte la lotta del Movimento 14 luglio. I lavori in Marina non sono ancora partiti.



Nicotera. Torna a far sentire la sua voce il Movimento 14 luglio. Ieri mattina un folto gruppo di rappresentanti del gruppo civico si è riunita a piazza Mercato in Marina, quartier generale del sodalizio, per concertare il da farsi in merito ad alcune problematiche che a breve esporremo. Da qui si sono diretti verso il Comune, destinazione ufficio tecnico.
La molla che ha azionato il Movimento riguarda, in primis, la questione acqua sporca nella frazione marittima. Ma non solo: anche le frazioni di Preitoni e Badia, risentono della stessa criticità. Come ampiamente trattato dal Quotidiano, il problema dell’acqua sporca è stata una delle ragioni che ha spinto i cittadini a dare vita alla clamorosa protesta iniziata il 14 luglio. I manifestanti occuparono la casa comunale per nove giorni, i binari della stazione di Rosarno e l’Asp di Vibo Valentia. Il fine era quello di attirare l’attenzione delle istituzioni sulle gravi condizioni in cui versava la frazione Marina, cui, oltre al problema dell’acqua, si aggiungeva quello del mare sporco. Un percorso non semplice, quello dei dimostranti, che con impegno e dedizione, ottennero importanti risultati, come il finanziamento di 391 mila euro, da parte della Regione, al fine di mettere immediatamente mano alle criticità impellenti della Marina, connesse con rete idrica e fognaria. Fatto sta che questi lavori, benché l’assegno a palazzo Alemanni sia stato già staccato ad agosto, non sono iniziati. E questo è stato l’altro motivo che ha portato ieri mattina i manifestanti ad “occupare” l’ufficio di un frastornato Carmelo Ciampa. La nutrita delegazione del Movimento alle dieci ha varcato il portone di palazzo Convento. L’edificio aveva un che di spettrale: gli impiegati facevano capolino dalle porte dei loro uffici. Di assessori e consiglieri nemmeno l’ombra. Il segretario comunale Vincenzo Calzone, con la sua aria pacata, autorevole ma rassicurante, sembrava l’unico nocchiero di una barca in mezzo al mare, in balìa dell’imprevedibilità delle onde. I manifestanti si sono diretti verso l’ufficio tecnico, motivando al dirigente Ciampa il perché della visita a sorpresa. Beniamino Lapa, geometra, nonché uno dei più fattivi militanti del Movimento, ha fatto il punto della situazione. Grazie alle lotte del civico sodalizio il Comune di Nicotera ha ottenuto dalla Regione 391 mila euro per interventi, come precisato, sulla rete idrica e fognaria. L’inghippo nel porre in essere i lavori è di natura, come spesso accade in questi casi, puramente burocratica. Nella fattispecie, il comune di Nicotera, per poter mettere mano sui finanziamenti, doveva inviare alla Regione un documento, vergato da Carmelo Ciampa, in cui si relazionava sulla congruità dei costi dei lavori in base alle normative regionali. Palazzo Alemanni aveva richiesto tale documento il primo di settembre ma il dirigente non lo aveva mai approntato. Alle domande rivoltagli dai manifestanti sul perché non si fosse attivato in tal senso, Ciampa si è giustificato con la notoria questione dell’elicottero, per la quale anch’egli è indagato, e che avrebbe rallentato un po’ tutto l’iter amministrativo. Sta di fatto che, messo alle strette dalla delegazione, il dirigente in soli sei minuti ha preparato il documento, prontamente poi inviato alla Regione, tramite l’ufficio protocollo. Ma i problemi non erano finiti lì. Per far partire la procedura, il Comune, come stabilito dalle normative, deve contribuire con 30 mila euro per spese ed oneri. Pare che i soldi ci sarebbero ma per poterli utilizzare occorre fare una variazione di bilancio, che solo il consiglio comunale può approvare. E qui il problema diventa insormontabile, visto il momento di incertezza che sta vivendo l’ente.
L’unico escamotage da adottare, per attuare in fretta i lavori, potrebbe essere quello di detrarre 30 mila euro dai famosi 391 mila mandati dalla Regione. Si decurta la cifra, ma si guadagna tempo prezioso.
Per la questione acqua, permane il mistero su come sia possibile che dopo che la Sorical ha speso 750 mila euro per importanti lavori all’acquedotto Medma, i cittadini continuano a non poter usufruire di un servizio essenziale.

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