Nicotera.
Ieri
mattina è stata la volta di Mariella Calogero. Dopo la defezione di Franco
Pagano, l’assessora esterna ha rassegnato le sue dimissioni, seguendo a ruota
il sindaco che l’aveva scelta, un anno e mezzo fa, per ricoprire i ruoli che
erano stati di Pina Lapa e di Salvatore Cavallaro: Cultura, Turismo e Politiche
sociali.
La professoressa
prestata alla politica aveva accettato con grande entusiasmo il suo compito.
Forse sognava di risollevare Nicotera da un sonno della cultura che da troppo
tempo ha inebetito la città, facendole perdere di vista gli antichi fasti di un
tempo e i grandi uomini che essa aveva saputo donare all’intellighentia
nazionale. Invece, la giovane
amministratrice si è ritrovata dentro una compagine politica assalita da
numerose problematiche. Ma l’annus horribilis era dietro l’angolo, e i problemi
che un inclemente 2016 avrebbe portato alla giunta Pagano, ha coinvolto
l’inesperta assessora nelle spire di una serie di mortificazioni che hanno
finito per trafiggere pure lei: dall’arrivo della commissione di accesso agli
atti a febbraio ( un vero schiaffo per un esecutivo che ogni anno amava
celebrare solennemente la figura del martire della mafia Peppino Valarioti),
all’occupazione del comune da parte dei manifestanti in piena estate, alla
clamorosa questione dell’elicottero e conseguente bufera rovinosamente
abbattutasi sul sindaco Franco Pagano.
Senza tema di smentita,
di può dire che la Calogero non sarà di certo ricordata come una delle più
intraprendenti e fattive assessore che Nicotera abbia avuto. Forse poche
risorse economiche a sua disposizione, forse poca esperienza, sta di fatto che
il suo operato rimane piuttosto scarno. Ora esce di scena, e qualcuno si chiede
perché una stimata insegnante, una giovane donna da sempre lontana dalle beghe
della politica, abbia aspettato così tanto tempo a saltare giù da una barca che
già da tempo imbarcava acqua. Perché ha assistito senza battere ciglio allo
sfacelo; perché non ha mai fatto un passo indietro, attrice, sebbene non
protagonista, in uno scenario sempre più opaco.
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