Nicotera.
Da
ieri la città non ha più un sindaco. Nicotera vive dunque una specie di fase di
interregno. Si attende, infatti, la decisione del Consiglio dei Ministri che in
questi giorni dovrebbe deliberare in merito alla richiesta di scioglimento
avanzata dal prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona. In caso di parere
favorevole, il comune di Nicotera, per la terza volta consecutiva, sarà
obbrobriosamente insignito del disonorevole marchio dello scioglimento per
mafia. In quel caso, comincerà la fase commissariale, che durerà 18 mesi, salvo
proroghe. Se invece Angelino Alfano respingerà la richiesta prefettizia, e il
sindaco, non dovesse ritornare sui suoi passi, la città avrà un solo
commissario ad acta che la traghetterà fino alle prossime elezioni. Il funzionario
governativo ricoprirà un periodo breve, della durata all’incirca di otto mesi.
Ma c’è un’altra ipotesi da prendere in considerazione. Sempre nel caso in cui
il Consiglio dei Ministri non deliberi lo scioglimento dell’esecutivo Pagano,
nella prossima civica assise (perché, ricordiamolo, la giunta è ancora alla
guida di palazzo Convento), i consiglieri potrebbero chiedere al sindaco di
ripensarci. Franco Pagano potrebbe in questo caso rimontare in sella e
riprendere la guida di un’amministrazione comunque allo sbando, fiaccata
nell’immagine e nelle forze dagli ultimi turbolenti fatti. Ma se questa ipotesi
fosse plausibile, che senso avrebbero avuto adesso le dimissioni del sindaco?
Forse potrebbero rappresentare uno scatto d’orgoglio e un tentativo disperato
di riqualificare la propria immagine. In ogni caso ogni ipotesi rimane sul
tappeto, in attesa di sapere cosa deciderà Roma.
Per quanto riguarda le
reazioni, tutto tace. E’ da quel 14 settembre- giorno dell’atterraggio
del famigerato velivolo nuziale- che la città ha alzato un muro di silenzio che
pare impossibile abbattere. L’atmosfera è irreale. Pare che nessuno si
sia accorto di niente: né della bagarre sulla questione dell’elicottero, né
adesso con la scelta dimissionaria di Pagano. La politica locale, sempre
avvezza a pontificare su qualsiasi evento cittadino a mezzo stampa, in questa
occasione si è chiusa in un mutismo senza precedenti. Nemmeno le dimissioni del
sindaco ha sciolto le lingue dei politici di paese, quelli, per intenderci, che
inviavano note ai giornali ad ogni piè sospinto. Sono diventati delle statue di
sale, refrattari ad ogni stimolo, ad ogni evento, al terribile momento di caos
che Nicotera sta vivendo. Eppure, un dato merita una riflessione: da un tessuto
sociale che si è vestito di ignavia e indifferenza dovrà venire fuori il
prossimo sindaco. Incontestabile dato che svela che Nicotera non è ancora
pronta al cambiamento.
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