Nicotera.
La
notizia dei controlli serrati a caccia degli evasori della tassa di soggiorno ha
riaperto la questione dell’utilizzo dei proventi di tale imposta e su come
utilizzarla in modo proficuo. Finora tali risorse non sono state usate
all’insegna dell’innovazione e di un razionale implemento del turismo, ma si
trasformavano in modesti concertini di paese lontanissimi da una strategia di
rilancio di Niotera nell’ambito dell’industria turistica. Durante la giunta
Pagano ogni anno sfumavano via dai 20 ai 30 mila euro in piccoli concerti di
oscuri gruppetti musicali che nulla di più davano a una città affondata in una
crisi senza precedenti. Ma adesso la musica sta per cambiare. La terna
commissariale alla guida di palazzo Convento ha stabilito che ogni minimo
centesimo scaturito dall’obolo pagato dai turisti per il loro soggiorno
nicoterese sarà razionalizzato e impiegato in modo strategico con l’unica
finalità di implementare le presenza turistiche a Nicotera. La parola d’ordine
sarà pianificazione. E ogni iniziativa sarà messa a punto con gli operatori del
settore con cui a breve dovrebbe tenersi una riunione programmatica. Nonostante
i Commissari agiscano con riservatezza, qualcosa è trapelata dalla casa
municipale. Una delle novità riguarda la viabilità, ovvero rendere la vita più
facile ai turisti e incentivarli a visitare Nicotera. Per cui il paese dal
prossimo anno, se tutto andrà secondo i piani di palazzo Convento, sarà munito
degli ape calessini, cioè quei mezzi di trasporto a tre ruote dal fascino un
po’ retrò che hanno fatto la loro comparsa per la prima volta a Capri. Ma non
solo. Previsto anche un trenino turistico. Questi mezzi serviranno a portare a
spasso i turisti e a condurli nei vari punti del paese, a trasportarli dalle
strutture ricettive in paese e viceversa: ciò consentirà di far vivere in modo
più agevole e divertente il soggiorno a Nicotera. Quanto prima dovrebbe partire
un bando di gara per l’assegnazione della licenza di conducente degli api
calessini e del trenino turistico. Mezzi che saranno noleggiati dal Comune. Allo
studio anche la realizzazione di un porticciolo per il noleggio di gommoni e
piccole barche da noleggiare per le escursioni. C’è inoltre il capitolo
destinato ai proventi dei parcheggi a pagamento. Con questi soldi il Comune
intende modificare il piano di viabilità in Marina, un progetto che prevede
l’installazione di una nuova segnaletica. È inoltre prevista la posa delle
bande rumorose, su alcuni punti del tragitto stradale, sia nei pressi della
stazione che all’entrata della frazione Comerconi. Intanto però continuano i controlli da parte
del Comune, e non solo per scovare i tanti evasori della tassa di soggiorno, ma
anche gli abusivi delle case vacanze, cioè di coloro i quali affittano i loro
appartamenti ai turisti in modo illecito perché clandestino. Controlli a 360
gradi, necessari, perché hanno dato i loro frutti: il Comune ha recuperato 50
mila euro per la tassa (non pagata) dell’occupazione del suolo pubblico da
parte dei mercatisti.
martedì 19 settembre 2017
Postazione estiva del 118.
Questo articolo è uscito a metà luglio 2017.
Nicotera.
Novità
per la situazione nicoterese sul piano della sanità. In arrivo l’ambulanza del
118. Trattasi di un punto di soccorso estivo, attivo dal primo luglio al primo
settembre, che andrà ad implementare il servizio di Guardia medica h 24
esistente in paese. L’iniziativa nasce dalla volontà di coprire un territorio
che vede le presenza triplicare durante la bella stagione. La decisione
dell’Azienda sanitaria provinciale è scaturita dopo un incontro tenutosi a
palazzo Convento tra i Commissari prefettizi e il consigliere Michele
Mirabello, presidente della Commissione sanità alla Regione. Al vaglio tutta
una serie di interventi per migliorare i servizi e la funzionalità di alcuni
ambulatori già esistenti all’interno del nosocomio nicoterese. A metà luglio
dovrebbe partire il Centro per soggetti autistici di cui, ormai da mesi, si
parla. Ritornando sulla questione della postazione del 118, da anni la
cittadina costiera rincorre il diritto di avere anche sul proprio territorio
tale importante presidio in modo permanente. «La volontà da parte mia di
migliorare la situazione sanitaria a Nicotera è tanta- ha detto Michele
Mirabello- ma non voglio vendere fumo: ci sono dei grossi ostacoli, come ad
esempio i vincoli commissariali decisi da Scura che prevedono le ambulanze
distribuite per un certo numero di abitanti». Nel Vibonese ce ne sono cinque.
Di queste cinque nessuna in quella vasta fetta di territorio che va da Joppolo
a San Calogero passando per Nicotera. La cittadina costiera dista dagli
ospedali di Vibo e Tropea più di mezz’ora, dato che la distanza che intercorre
per entrambi i nosocomi è di trenta kilometri. Caso strano, tra Soriano e Serra
ci sono due postazioni, in meno di dieci chilometri e dieci minuti di distanza,
l’un l’altra. Distribuzione illogica delle postazioni che non tutela i diritti
di tutti i cittadini.
La terna commissariale al lavoro per dare decoro alla Marina di Nicotera.
Nicotera.
5.390
euro. Questa la somma che il Comune di Nicotera ha impegnato per una serie di
interventi urgenti nella frazione Marina. I lavori spaziano dal recupero degli
pneumatici sulla scogliera della località Preicciola al conseguente smaltimento
degli stessi fino alla sistemazione di alcuni punti del lungomare vecchio. La
scogliera Preicciola, come spesso sottolineato sulle pagine di questo giornale,
è un deposito naturale di pneumatici. Qualcuno, anzichè smaltirli secondo la
normativa in materia, li getta nei letti delle tante fiumane che disegnano il
territorio nicoterese, che, ingrossandosi- basta un giorno di pioggia
torrenziale- li trasportano in mare. Il mare, presto o tardi, le riconsegna
alla terra ferma, dunque alla spiaggia e alle scogliere. Ma mentre la spiaggia
viene regolarmente ripulita dai titolari delle concessioni demaniali dei lidi,
nelle zone non custodite dai privati, i copertoni si moltiplicano. Spetta al
Comune rimuoverli e anche smaltirli, benché l’automobilista, nell’acquistarli
dal rivenditore, versa una somma, compresa nel pezzo, che va al produttore per
il corretto smaltimento. Ma questo non avviene. Alla base di tutto le solite
furberie all’italiana e un’etica ambientale praticamente pari a zero. Un altro
intervento di notevole urgenza riguarda lo smontaggio delle betonelle sul lungomare
al fine di eseguire l’estirpazione delle radici degli alberi. Queste ultime si
sono pericolosamente infilate sotto il livello del marciapiede; crescendo si
sono espanse fino a sollevare il manto e far saltare le mattonelle. Non sono
stati rari i casi di cadute accidentali a causa dell’anomalo sollevamento del
percorso a bordo spiaggia, e le signore, per via dei loro tacchi, hanno pagato
lo scotto più grande razzolando a terra spesso e volentieri. Il lavoro in
oggetto può comunque definirsi un intervento tampone in quanto il lungomare
necessita di una netta riqualificazione. I soldi per il rifacimento c’erano,
qualche anno addietro. Si trattava di un milione di euro. Era l’epoca della
seconda terna commissariale, quella guidata dal viceprefetto Palmieri. Quei
soldi sono poi stati usati, proprio dai commissari, per coprire la voragine
lasciata nel bilancio dalle continue ruberie della Sogefil. Ora l’attuale terna
commissariale è all’opera per intercettare dei fondi per realizzare tale opera
di riqualificazione. Anzi, questo intervento è considerato prioritario nella
lista stilata a inizio mandato dai funzionari governativi delle cose da
realizzare. Intanto, però, bisogna pensare a dare un briciolo di decoro ad un
percorso che vuole essere un biglietto da visita per i turisti. Nei soldi messi
in bilancio dai commissari è inoltre prevista la posa in opera dei cestini su
tratti di spiaggia pubblica, completi di sacchetti, nonchè svuotamento degli stessi
giornalmente. Nicotera Marina per poter ripartire e inserirsi dignitosamente
nell’industria del turismo deve ricevere cure massicce, e non solo dalle
istituzioni: urge la collaborazione fattiva di ogni singolo cittadino, il
rispetto per l’ambiente e l’amore per il proprio territorio è il primo passo.
Gratteri, "il magistrato contadino" a Nicotera.
Nicotera.
In un affaccio del castello Ruffo gremitissimo, come non sempre è accaduto per
motivi connessi alla legalità, il noto magistrato Nicola Gratteri mercoledì sera ha parlato di mafia. Presenti il prefetto di Vibo Guido Longo, il questore
Filippo Bonfiglio, il Colonnello Filippo Magro e, per la politica, la
parlamentare Dalida Nesci. Stimolato dalle domande dal giornalista Alberto
Romagnoli, il giudice ha dato inizio alle “danze” attorno alle 20:30 parlando
della legalizzazione delle droga dall’ottica privilegiata di chi contrasta da
anni il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. «Non esiste la
differenza tra droghe leggere e pesanti –ha affermato chiaramente Gratteri- per
motivazioni di carattere scientifico. La cannabis, innanzitutto, non è più
quella dei figli dei fiori perché geneticamente modificata, con un tasso molto
maggiore di thc (principio attivo dello
stupefacente, ndr). Ciò determina un aumento delle patologie psichiatriche
in età adulta anche del 36 %, come da studi effettuati. Ho recentemente
partecipato ad un dibattito in un liceo leccese- ha rammentato il magistrato-
nel quale un deputato affermava che la cannabis non crea dipendenza, citando
uno studio dell’università del Colorado, che io casualmente avevo in borsa.
Citandogli i dati reali il parlamentare è sbiancato ed ha cominciato ad
arrampicarsi sugli specchi. Alla fine ho invitato la preside ad essere più
attenta a chi si fa entrare in un liceo. A chi poi afferma che andrebbe
legalizzata anche la cocaina, bisognerebbe ricordare che questa viene prodotta
illegalmente solo in alcuni stati del sud America. E lo Stato italiano dovrebbe
contrattare con i trafficanti? Ciò senza considerare altre fondamentali
questioni di carattere etico. Vorrei sottolineare l’importanza di parlare di
temi che si conoscono profondamente, senza inventarsi esperti o conoscitori di
materie di cui non si sa nulla». Dopo la dissertazione sulle droghe un
nutrito parterre de roi si è profuso in uno scrosciante applauso, riempiendo di
piacevoli e squillanti sonorità quella stessa piazza silenziosa, vuota ed
inerte dinanzi alle telecamere indagatrici della Rai, che avrebbero dovuto saperne di più,
alcuni mesi orsono, di questo territorio teatro della nota vicenda
dell’elicottero atterrato a pochi metri dal palchetto destinato al magistrato. E
fu proprio il Quotidiano del Sud a sollevare il caso, in perfetta solitudine. Eppure lo stesso Gratteri ha
auspicato la presenza di cronisti scomodi, che sappiano fare domande giuste, vere, ai
politici. Politici che mai pagano per le loro malefatte, però. In Calabria come
altrove. Che lanciano messaggi nemmeno troppo criptici da posizioni
privilegiate ed in vista, direttamente o per mezzo di terzi che non brillano
per indipendenza. La discussione ha poi toccato altri temi condensabili
in una sorta di educazione civica ad uso anche degli adulti, richiamati da
Gratteri a «rioccupare le piazze, a tornare a passeggiare per le vie del paese». Invito non casuale, dato che quello stesso
posto in cui parlava Gratteri lo scorso anno è diventato lo scenario di una
festa privata di persone collegate al clan Mancuso. La presenza di Gratteri è
stata salutata quasi come uno spartiacque nella storia recente di Nicotera;
come quel “magistrato contadino”, com’egli si è definito, che getta nella terra
i semi del rinnovamento. È necessario capire, però, se questo terreno è pronto
ad accogliere il grano del rinnovamento, oppure no. Se è pronto a sputare in
faccia al malaffare. Intanto quello che servirebbe ai nicoteresi è la fiducia
nello Stato, che incarni quei principi sui quali ritiene di fondarsi e
soprattutto che cominci a mondare Nicotera dalle spire della mafia: mandare a
casa una giunta comunale non basta, è necessario epurare gli uffici strategici
del Comune, tenere alla larga della pubblica amministrazione tutti
coloro i quali hanno addosso il tanfo della mafia. E’ necessario, d’altra
parte, aiutare ogni cittadino ad uscire dall’ambiguità, affinchè faccia una
scelta di campo, senza tentennamenti, o atteggiamenti obliqui. In tal senso gli
esempi che giungono dall’alto valgono più delle parole; i convegni sono
importanti, ma non determinanti; né ambivalenza, né infingimenti, ma solo la
concretezza della legge.
lunedì 18 settembre 2017
La villa che ha rubato il paesaggio ai nicoteresi.
Nicotera.
Gli
alberi che costeggiano la villa Galasso si ergono “alti e schietti” come i
cipressi di Bolgheri decantati da Giosuè Carducci, solo che i “giganti
giovinetti” che fanno da sentinelle all'edificio in questione non sortiscono certo negli osservatori sentimenti poetici.
Tutt’altro. Infatti, gli altissimi fusti più in vista di Nicotera ostruiscono la
visuale ai nicoteresi, e questa cosa suscita un certo malcontento: il panorama
è decisamente compromesso dallo svettare dei pini e di altre specie legnose che
crescono senza sosta e che all’orizzonte sembrano immergersi nelle nuvole.
Varie le segnalazioni giunte al Comune sull’opportunità di una decisa potatura,
anche perché l’ultima risale a parecchi anni fa. Da allora gli alberi hanno
avuto il tempo di moltiplicare le loro foglie. I pini si trovano precisamente
su una lingua di terra, a margine della villa, che si estende fino all’inizio
delle mura dell’affaccio della Cattedrale, e a questo punto riprende
l’estensione del terreno di proprietà dei Galasso. L’edificio di tre piani (200 mq cadauno) è
sempre stato molto chiacchierato per via della sua posizione. Tuttavia, quando
è stato edificato, non esisteva a Nicotera alcun Piano regolatore (anche perché
in Italia è entrato in vigore solo nel 2005), nessuna severa direttiva
urbanistica se non un programma edilizio generico con un indice di
fabbricabilità. Era il 1963 e lo spregio delle regole in materia urbanistica e
paesaggistica era una cosa ovvia di cui nessuno si poneva il problema. Solo nel
1971 il Comune di Nicotera si avvalse di un programma di fabbricazione che
venne definitivamente approvato nel ’78. E ancora prima del ’78 i proprietari
della villa rimossero il tetto per allungare l’edificio di un piano e
costruirvi l’attuale, odiata, terrazza. La visuale del panorama per i
nicoteresi si accorciò sempre di più e da dietro il castello c’era chi, in
preda allo sdegno, vi lanciava sopra bucce di banane e frutta marcia. Il
progetto della villa che ha mutilato il paesaggio nicoterese ottenne la licenza
edilizia nel 1964: a firmarla fu Caterina D’Agostino, l’unico sindaco donna di
Nicotera nonchè zia dell’ingegnere D’Agostino famoso per le sue battaglie in
difesa della Marina di Nicotera. In un secondo momento la proprietaria
dell’immobile, moglie dell’avvocato Galasso, divenne assessore. E fu in
quell’epoca che la struttura subì nuove variazioni.
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