martedì 19 settembre 2017

Comune. Come saranno utilizzati il prossimo anno i proventi della tassa di soggiorno. Tra le idee: apecalessini e trenino turistico.




Nicotera. La notizia dei controlli serrati a caccia degli evasori della tassa di soggiorno ha riaperto la questione dell’utilizzo dei proventi di tale imposta e su come utilizzarla in modo proficuo. Finora tali risorse non sono state usate all’insegna dell’innovazione e di un razionale implemento del turismo, ma si trasformavano in modesti concertini di paese lontanissimi da una strategia di rilancio di Niotera nell’ambito dell’industria turistica. Durante la giunta Pagano ogni anno sfumavano via dai 20 ai 30 mila euro in piccoli concerti di oscuri gruppetti musicali che nulla di più davano a una città affondata in una crisi senza precedenti. Ma adesso la musica sta per cambiare. La terna commissariale alla guida di palazzo Convento ha stabilito che ogni minimo centesimo scaturito dall’obolo pagato dai turisti per il loro soggiorno nicoterese sarà razionalizzato e impiegato in modo strategico con l’unica finalità di implementare le presenza turistiche a Nicotera. La parola d’ordine sarà pianificazione. E ogni iniziativa sarà messa a punto con gli operatori del settore con cui a breve dovrebbe tenersi una riunione programmatica. Nonostante i Commissari agiscano con riservatezza, qualcosa è trapelata dalla casa municipale. Una delle novità riguarda la viabilità, ovvero rendere la vita più facile ai turisti e incentivarli a visitare Nicotera. Per cui il paese dal prossimo anno, se tutto andrà secondo i piani di palazzo Convento, sarà munito degli ape calessini, cioè quei mezzi di trasporto a tre ruote dal fascino un po’ retrò che hanno fatto la loro comparsa per la prima volta a Capri. Ma non solo. Previsto anche un trenino turistico. Questi mezzi serviranno a portare a spasso i turisti e a condurli nei vari punti del paese, a trasportarli dalle strutture ricettive in paese e viceversa: ciò consentirà di far vivere in modo più agevole e divertente il soggiorno a Nicotera. Quanto prima dovrebbe partire un bando di gara per l’assegnazione della licenza di conducente degli api calessini e del trenino turistico. Mezzi che saranno noleggiati dal Comune. Allo studio anche la realizzazione di un porticciolo per il noleggio di gommoni e piccole barche da noleggiare per le escursioni. C’è inoltre il capitolo destinato ai proventi dei parcheggi a pagamento. Con questi soldi il Comune intende modificare il piano di viabilità in Marina, un progetto che prevede l’installazione di una nuova segnaletica. È inoltre prevista la posa delle bande rumorose, su alcuni punti del tragitto stradale, sia nei pressi della stazione che all’entrata della frazione Comerconi.  Intanto però continuano i controlli da parte del Comune, e non solo per scovare i tanti evasori della tassa di soggiorno, ma anche gli abusivi delle case vacanze, cioè di coloro i quali affittano i loro appartamenti ai turisti in modo illecito perché clandestino. Controlli a 360 gradi, necessari, perché hanno dato i loro frutti: il Comune ha recuperato 50 mila euro per la tassa (non pagata) dell’occupazione del suolo pubblico da parte dei mercatisti.

Postazione estiva del 118.



Questo articolo è uscito a metà luglio 2017. 
Nicotera. Novità per la situazione nicoterese sul piano della sanità. In arrivo l’ambulanza del 118. Trattasi di un punto di soccorso estivo, attivo dal primo luglio al primo settembre, che andrà ad implementare il servizio di Guardia medica h 24 esistente in paese. L’iniziativa nasce dalla volontà di coprire un territorio che vede le presenza triplicare durante la bella stagione. La decisione dell’Azienda sanitaria provinciale è scaturita dopo un incontro tenutosi a palazzo Convento tra i Commissari prefettizi e il consigliere Michele Mirabello, presidente della Commissione sanità alla Regione. Al vaglio tutta una serie di interventi per migliorare i servizi e la funzionalità di alcuni ambulatori già esistenti all’interno del nosocomio nicoterese. A metà luglio dovrebbe partire il Centro per soggetti autistici di cui, ormai da mesi, si parla. Ritornando sulla questione della postazione del 118, da anni la cittadina costiera rincorre il diritto di avere anche sul proprio territorio tale importante presidio in modo permanente. «La volontà da parte mia di migliorare la situazione sanitaria a Nicotera è tanta- ha detto Michele Mirabello- ma non voglio vendere fumo: ci sono dei grossi ostacoli, come ad esempio i vincoli commissariali decisi da Scura che prevedono le ambulanze distribuite per un certo numero di abitanti». Nel Vibonese ce ne sono cinque. Di queste cinque nessuna in quella vasta fetta di territorio che va da Joppolo a San Calogero passando per Nicotera. La cittadina costiera dista dagli ospedali di Vibo e Tropea più di mezz’ora, dato che la distanza che intercorre per entrambi i nosocomi è di trenta kilometri. Caso strano, tra Soriano e Serra ci sono due postazioni, in meno di dieci chilometri e dieci minuti di distanza, l’un l’altra. Distribuzione illogica delle postazioni che non tutela i diritti di tutti i cittadini.

La terna commissariale al lavoro per dare decoro alla Marina di Nicotera.



Nicotera. 5.390 euro. Questa la somma che il Comune di Nicotera ha impegnato per una serie di interventi urgenti nella frazione Marina. I lavori spaziano dal recupero degli pneumatici sulla scogliera della località Preicciola al conseguente smaltimento degli stessi fino alla sistemazione di alcuni punti del lungomare vecchio. La scogliera Preicciola, come spesso sottolineato sulle pagine di questo giornale, è un deposito naturale di pneumatici. Qualcuno, anzichè smaltirli secondo la normativa in materia, li getta nei letti delle tante fiumane che disegnano il territorio nicoterese, che, ingrossandosi- basta un giorno di pioggia torrenziale- li trasportano in mare. Il mare, presto o tardi, le riconsegna alla terra ferma, dunque alla spiaggia e alle scogliere. Ma mentre la spiaggia viene regolarmente ripulita dai titolari delle concessioni demaniali dei lidi, nelle zone non custodite dai privati, i copertoni si moltiplicano. Spetta al Comune rimuoverli e anche smaltirli, benché l’automobilista, nell’acquistarli dal rivenditore, versa una somma, compresa nel pezzo, che va al produttore per il corretto smaltimento. Ma questo non avviene. Alla base di tutto le solite furberie all’italiana e un’etica ambientale praticamente pari a zero. Un altro intervento di notevole urgenza riguarda lo smontaggio delle betonelle sul lungomare al fine di eseguire l’estirpazione delle radici degli alberi. Queste ultime si sono pericolosamente infilate sotto il livello del marciapiede; crescendo si sono espanse fino a sollevare il manto e far saltare le mattonelle. Non sono stati rari i casi di cadute accidentali a causa dell’anomalo sollevamento del percorso a bordo spiaggia, e le signore, per via dei loro tacchi, hanno pagato lo scotto più grande razzolando a terra spesso e volentieri. Il lavoro in oggetto può comunque definirsi un intervento tampone in quanto il lungomare necessita di una netta riqualificazione. I soldi per il rifacimento c’erano, qualche anno addietro. Si trattava di un milione di euro. Era l’epoca della seconda terna commissariale, quella guidata dal viceprefetto Palmieri. Quei soldi sono poi stati usati, proprio dai commissari, per coprire la voragine lasciata nel bilancio dalle continue ruberie della Sogefil. Ora l’attuale terna commissariale è all’opera per intercettare dei fondi per realizzare tale opera di riqualificazione. Anzi, questo intervento è considerato prioritario nella lista stilata a inizio mandato dai funzionari governativi delle cose da realizzare. Intanto, però, bisogna pensare a dare un briciolo di decoro ad un percorso che vuole essere un biglietto da visita per i turisti. Nei soldi messi in bilancio dai commissari è inoltre prevista la posa in opera dei cestini su tratti di spiaggia pubblica, completi di sacchetti, nonchè svuotamento degli stessi giornalmente. Nicotera Marina per poter ripartire e inserirsi dignitosamente nell’industria del turismo deve ricevere cure massicce, e non solo dalle istituzioni: urge la collaborazione fattiva di ogni singolo cittadino, il rispetto per l’ambiente e l’amore per il proprio territorio è il primo passo.

Gratteri, "il magistrato contadino" a Nicotera.



Nicotera. In un affaccio del castello Ruffo gremitissimo, come non sempre è accaduto per motivi connessi alla legalità, il noto magistrato Nicola Gratteri mercoledì sera ha parlato di mafia. Presenti il prefetto di Vibo Guido Longo, il questore Filippo Bonfiglio, il Colonnello Filippo Magro e, per la politica, la parlamentare Dalida Nesci. Stimolato dalle domande dal giornalista Alberto Romagnoli, il giudice ha dato inizio alle “danze” attorno alle 20:30 parlando della legalizzazione delle droga dall’ottica privilegiata di chi contrasta da anni il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. «Non esiste la differenza tra droghe leggere e pesanti –ha affermato chiaramente Gratteri- per motivazioni di carattere scientifico. La cannabis, innanzitutto, non è più quella dei figli dei fiori perché geneticamente modificata, con un tasso molto maggiore di thc (principio attivo dello stupefacente, ndr). Ciò determina un aumento delle patologie psichiatriche in età adulta anche del 36 %, come da studi effettuati. Ho recentemente partecipato ad un dibattito in un liceo leccese- ha rammentato il magistrato- nel quale un deputato affermava che la cannabis non crea dipendenza, citando uno studio dell’università del Colorado, che io casualmente avevo in borsa. Citandogli i dati reali il parlamentare è sbiancato ed ha cominciato ad arrampicarsi sugli specchi. Alla fine ho invitato la preside ad essere più attenta a chi si fa entrare in un liceo. A chi poi afferma che andrebbe legalizzata anche la cocaina, bisognerebbe ricordare che questa viene prodotta illegalmente solo in alcuni stati del sud America. E lo Stato italiano dovrebbe contrattare con i trafficanti? Ciò senza considerare altre fondamentali questioni di carattere etico. Vorrei sottolineare l’importanza di parlare di temi che si conoscono profondamente, senza inventarsi esperti o conoscitori di materie di cui non si sa nulla». Dopo la dissertazione sulle droghe un nutrito parterre de roi si è profuso in uno scrosciante applauso, riempiendo di piacevoli e squillanti sonorità quella stessa piazza silenziosa, vuota ed inerte dinanzi alle telecamere indagatrici della Rai, che avrebbero dovuto saperne di più, alcuni mesi orsono, di questo territorio teatro della nota vicenda dell’elicottero atterrato a pochi metri dal palchetto destinato al magistrato. E fu proprio il Quotidiano del Sud a sollevare il caso, in perfetta solitudine. Eppure lo stesso Gratteri ha auspicato la presenza di cronisti scomodi, che sappiano fare domande giuste, vere, ai politici. Politici che mai pagano per le loro malefatte, però. In Calabria come altrove. Che lanciano messaggi nemmeno troppo criptici da posizioni privilegiate ed in vista, direttamente o per mezzo di terzi che non brillano per indipendenza. La discussione ha poi toccato altri temi condensabili in una sorta di educazione civica ad uso anche degli adulti, richiamati da Gratteri a «rioccupare le piazze, a tornare a passeggiare per le vie del paese». Invito non casuale, dato che quello stesso posto in cui parlava Gratteri lo scorso anno è diventato lo scenario di una festa privata di persone collegate al clan Mancuso. La presenza di Gratteri è stata salutata quasi come uno spartiacque nella storia recente di Nicotera; come quel “magistrato contadino”, com’egli si è definito, che getta nella terra i semi del rinnovamento. È necessario capire, però, se questo terreno è pronto ad accogliere il grano del rinnovamento, oppure no. Se è pronto a sputare in faccia al malaffare. Intanto quello che servirebbe ai nicoteresi è la fiducia nello Stato, che incarni quei principi sui quali ritiene di fondarsi e soprattutto che cominci a mondare Nicotera dalle spire della mafia: mandare a casa una giunta comunale non basta, è necessario epurare gli uffici strategici del Comune, tenere alla larga della pubblica amministrazione tutti coloro i quali hanno addosso il tanfo della mafia. E’ necessario, d’altra parte, aiutare ogni cittadino ad uscire dall’ambiguità, affinchè faccia una scelta di campo, senza tentennamenti, o atteggiamenti obliqui. In tal senso gli esempi che giungono dall’alto valgono più delle parole; i convegni sono importanti, ma non determinanti; né ambivalenza, né infingimenti, ma solo la concretezza della legge.

lunedì 18 settembre 2017

La villa che ha rubato il paesaggio ai nicoteresi.



Nicotera. Gli alberi che costeggiano la villa Galasso si ergono “alti e schietti” come i cipressi di Bolgheri decantati da Giosuè Carducci, solo che i “giganti giovinetti” che fanno da sentinelle all'edificio in questione non sortiscono certo negli osservatori sentimenti poetici. Tutt’altro. Infatti, gli altissimi fusti più in vista di Nicotera ostruiscono la visuale ai nicoteresi, e questa cosa suscita un certo malcontento: il panorama è decisamente compromesso dallo svettare dei pini e di altre specie legnose che crescono senza sosta e che all’orizzonte sembrano immergersi nelle nuvole. Varie le segnalazioni giunte al Comune sull’opportunità di una decisa potatura, anche perché l’ultima risale a parecchi anni fa. Da allora gli alberi hanno avuto il tempo di moltiplicare le loro foglie. I pini si trovano precisamente su una lingua di terra, a margine della villa, che si estende fino all’inizio delle mura dell’affaccio della Cattedrale, e a questo punto riprende l’estensione del terreno di proprietà dei Galasso.  L’edificio di tre piani (200 mq cadauno) è sempre stato molto chiacchierato per via della sua posizione. Tuttavia, quando è stato edificato, non esisteva a Nicotera alcun Piano regolatore (anche perché in Italia è entrato in vigore solo nel 2005), nessuna severa direttiva urbanistica se non un programma edilizio generico con un indice di fabbricabilità. Era il 1963 e lo spregio delle regole in materia urbanistica e paesaggistica era una cosa ovvia di cui nessuno si poneva il problema. Solo nel 1971 il Comune di Nicotera si avvalse di un programma di fabbricazione che venne definitivamente approvato nel ’78. E ancora prima del ’78 i proprietari della villa rimossero il tetto per allungare l’edificio di un piano e costruirvi l’attuale, odiata, terrazza. La visuale del panorama per i nicoteresi si accorciò sempre di più e da dietro il castello c’era chi, in preda allo sdegno, vi lanciava sopra bucce di banane e frutta marcia. Il progetto della villa che ha mutilato il paesaggio nicoterese ottenne la licenza edilizia nel 1964: a firmarla fu Caterina D’Agostino, l’unico sindaco donna di Nicotera nonchè zia dell’ingegnere D’Agostino famoso per le sue battaglie in difesa della Marina di Nicotera. In un secondo momento la proprietaria dell’immobile, moglie dell’avvocato Galasso, divenne assessore. E fu in quell’epoca che la struttura subì nuove variazioni.