Nicotera.
Ancora
una volta dovere di cronaca ci spinge a segnalare l’ennesimo atto vandalico ai
danni dell’altura panoramica dedicata alla Madonna della Scala. Ancora una
volta ignoti vandali si sono accaniti contro una panchina in marmo, una di
quelle risistemate già molte volte, perché sempre puntualmente distrutte, con
il solito accanimento e la solita ferocia. La panchina è stata verosimilmente
fatta a pezzi con un oggetto piuttosto pesante, portato al tal fine sul posto,
perché in genere non si gira in macchina con una mazza per frantumare panchine.
Il fatto è avvenuto la notte di Ferragosto: mentre la città era in visibilio
per la festa patronale, i teppisti si davano da fare per lasciare la loro firma
su uno dei posti più incantevoli del territorio nicoterese. Ma questo è solo
uno degli ultimi episodi di vandalismo ai danni della Madonna della Scala. Ne sono
stati perpetrati a decine. Oggetto dell’azione dei delinquenti non solo
panchine, ma fioriere, colonnette, e tutto ciò che capita loro a tiro. Circa
due settimane fa la chiesetta dedicata alla Madonna, che si erge al centro
dello spiazzale, è stata minacciata da un poderoso incendio e solo per miracolo
le fiamme non hanno avvolto l’edificio sacro. La tempestività e il coraggio di
alcuni privati cittadini hanno evitato il peggio. Ciò che merita una
riflessione è l’incredibile accanimento dei vandali nei confronti dell’altura
dedicata alla Madonna. Un accanimento che dura ormai da anni, tanto da indurre
il lecito sospetto che dietro questi gesti vi sia un’azione strategica e
premeditata. Per capire appieno il senso di questo punto è necessario fare un piccolo
passo indietro. La chiesetta è stata ristrutturata 25 anni fa grazie
all’impegno della signora Domenica Mercuri, una mamma che ha perso la figlia in
un tragico incidente stradale. Da allora restituire decoro e dignità alla
chiesetta dirupata è stato, per la
signora Mercuri, una missione d’amore in ricordo dell’amata figlia da lei
affidata alla Madonna. L’impegno di questa mamma è stato notevole, tanto da
restituire la chiesetta e l’intera area annessa all’antico splendore. E’ sempre
la signora Mercuri, ancor oggi, ad occuparsi della zona, curandola nei minimi
dettagli, tenendola pulita, e, soprattutto, riparando i danni cagionati da
questi delinquenti, anche grazie all’aiuto di molti cittadini. Accanto alla
chiesetta, scelta da molti sposi per coronare il loro sogno d’amore, c’è un
edificio che una volta era adibito a colonia estiva. La struttura è assai
fatiscente ed è di proprietà della Regione. Non è peregrino pensare che
l’edificio con vista panoramica sullo Stretto di Messina abbia suscitato gli
appetiti di qualcuno che agogna in qualche modo a metterci sopra le mani, e la
presenza della volitiva signora Mercuri, che di certo non mollerà la presa, può
essere solo d’impaccio. L’auspicio condiviso è che il Comune riesca ad
incamerarlo tra i suoi beni immobili, al riparo di certe oscure ambizioni.
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