mercoledì 13 settembre 2017

Cosa si nasconde dietro i continui atti vandalici ai danni dell'altura panoramica della Madonna della Scala?



Nicotera. Ancora una volta dovere di cronaca ci spinge a segnalare l’ennesimo atto vandalico ai danni dell’altura panoramica dedicata alla Madonna della Scala. Ancora una volta ignoti vandali si sono accaniti contro una panchina in marmo, una di quelle risistemate già molte volte, perché sempre puntualmente distrutte, con il solito accanimento e la solita ferocia. La panchina è stata verosimilmente fatta a pezzi con un oggetto piuttosto pesante, portato al tal fine sul posto, perché in genere non si gira in macchina con una mazza per frantumare panchine. Il fatto è avvenuto la notte di Ferragosto: mentre la città era in visibilio per la festa patronale, i teppisti si davano da fare per lasciare la loro firma su uno dei posti più incantevoli del territorio nicoterese. Ma questo è solo uno degli ultimi episodi di vandalismo ai danni della Madonna della Scala. Ne sono stati perpetrati a decine. Oggetto dell’azione dei delinquenti non solo panchine, ma fioriere, colonnette, e tutto ciò che capita loro a tiro. Circa due settimane fa la chiesetta dedicata alla Madonna, che si erge al centro dello spiazzale, è stata minacciata da un poderoso incendio e solo per miracolo le fiamme non hanno avvolto l’edificio sacro. La tempestività e il coraggio di alcuni privati cittadini hanno evitato il peggio. Ciò che merita una riflessione è l’incredibile accanimento dei vandali nei confronti dell’altura dedicata alla Madonna. Un accanimento che dura ormai da anni, tanto da indurre il lecito sospetto che dietro questi gesti vi sia un’azione strategica e premeditata. Per capire appieno il senso di questo punto è necessario fare un piccolo passo indietro. La chiesetta è stata ristrutturata 25 anni fa grazie all’impegno della signora Domenica Mercuri, una mamma che ha perso la figlia in un tragico incidente stradale. Da allora restituire decoro e dignità alla chiesetta dirupata  è stato, per la signora Mercuri, una missione d’amore in ricordo dell’amata figlia da lei affidata alla Madonna. L’impegno di questa mamma è stato notevole, tanto da restituire la chiesetta e l’intera area annessa all’antico splendore. E’ sempre la signora Mercuri, ancor oggi, ad occuparsi della zona, curandola nei minimi dettagli, tenendola pulita, e, soprattutto, riparando i danni cagionati da questi delinquenti, anche grazie all’aiuto di molti cittadini. Accanto alla chiesetta, scelta da molti sposi per coronare il loro sogno d’amore, c’è un edificio che una volta era adibito a colonia estiva. La struttura è assai fatiscente ed è di proprietà della Regione. Non è peregrino pensare che l’edificio con vista panoramica sullo Stretto di Messina abbia suscitato gli appetiti di qualcuno che agogna in qualche modo a metterci sopra le mani, e la presenza della volitiva signora Mercuri, che di certo non mollerà la presa, può essere solo d’impaccio. L’auspicio condiviso è che il Comune riesca ad incamerarlo tra i suoi beni immobili, al riparo di certe oscure ambizioni.  

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