venerdì 1 settembre 2017

Uomo muore solo. Nessuno ne reclama il corpo.



Nicotera. E’ morto il 26 giugno, all’ospedale di Vibo Valentia, a causa di una grave malattia. Ma da quel giorno il suo corpo giaceva rinchiuso in una cella frigorifera dell’obitorio del nosocomio vibonese, perché nessuno ne ha reclamato la salma. P.F., cittadino romeno, bracciante agricolo, 46 anni ancora da compiere, e residente a Nicotera, se n'è andato da solo, in un letto d’ospedale, tra le sofferenze di una malattia che non lascia scampo, senza che nessuno lo confortasse, lo accompagnasse nel suo ultimo viaggio, gli chiudesse gli occhi quando si sono spenti per sempre.
Dopo quindici giorni la direzione ospedaliera del capoluogo si è messa in contatto con il comune di Nicotera: bisognava sgomberare la cella frigorifera, da troppo tempo la salma dell’uomo era là, e non si era presentato nessuno a reclamarne il corpo. Il Comune si è così accollato le spese della sepoltura del cittadino romeno. Con un bando di gara, esperito celermente, ad aggiudicarsi il lavoro è stata l’agenzia funebre Rombolà, che ha presentato un’offerta economicamente vantaggiosa per il Comune, “motivata soprattutto da umana pietà”, hanno detto i titolari. Così il corpo del cittadino comunitario ieri è stato sistemato dignitosamente in una bara e trasportato al cimitero di Nicotera dove stamattina riceverà una preghiera di benedizione da parte del parroco, don Francesco Vardè. Poi la tumulazione nel colombaio comunale. Accanto alla sua bara, ieri una mano anonima ha deposto un mazzo di fiori, con un biglietto di commiato. Fiori e parole di cordoglio per una persona vissuta come fosse invisibile in terra straniera. Senza nessuno che ne piangesse la morte precoce.

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