Questo
articolo è uscito il 23 marzo del 2017
Nicotera.
Organico
al completo a palazzo Convento. La terna commissariale alla guida del Comune ha
sistemato i settori dirigenziali. Tornano al loro posto tutti i dirigenti delle
varie aree così come erano prima dello scioglimento, per infiltrazioni mafiose,
del consiglio comunale. Lo scorso ottobre, quando la firma del Presidente della
Repubblica aveva posto fine al mandato della Giunta Pagano, in ottemperanza
alla richiesta del prefetto di Vibo Valentia, la guida del Comune era stata
provvisoriamente affidata alla vice prefetto Lucia Iannuzzi. La funzionaria
statale aveva, per come stabilisce la procedura in merito, azzerato le nomine
dei dirigenti. Dall’area tecnica all’ufficio legale al responsabile della
Polizia municipale, i dirigenti erano stati deposti e tutte le deleghe
passarono nelle mani del segretario Vincenzo Calzone. La cosa sembrò a tutti
ovvia, e non solo perché l’azzeramento delle nomine è un atto dovuto con
l’avvicendamento di un nuovo amministratore nella casa municipale, ma anche perché
le posizioni di tre dirigenti di aree strategiche dell’ente (vigili urbani,
ufficio tecnico, ufficio legale) erano finite non solo al vaglio degli
investigatori, per alcune note questioni giudiziarie, ma erano inoltre entrate
a pieno titolo nella corposa relazione che decretava lo scioglimento
dell’esecutivo Pagano. Sia il dirigente dell’area tecnica Carmelo Ciampa, che
il responsabile della Polizia municipale, Gregorio Milidoni, erano coinvolti
nella clamorosa vicenda dell’atterraggio dell’elicottero in pieno centro
storico, lo scorso 14 settembre. Entrambi, infatti, risultarono indagati per
abuso d’ufficio da parte della procura di Vibo Valentia. Ma non solo. Un mese
prima dell’arrivo del decreto di scioglimento del consiglio comunale, un'altra
batosta si abbatteva sull’ufficio tecnico: il dirigente veniva raggiunto da un
avviso di garanzia per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico nell’ambito
dell’appalto sui costosi lavori del waterfront a Nicotera Marina. Per quanto
riguarda l’ufficio legale, anche l’avvocato Salvatore Campisi veniva
contemplato nel decreto di scioglimento, e non solo per la stretta parentela
con una persona arrestata per associazione mafiosa, ma anche perché la sua
posizione era, per così dire, irregolare, in quanto, benché fosse scaduto il
contratto con l’Ente, grazie all’abusato istituto delle proroghe, manteneva il
suo posto nell’area legale del Comune. Questa è la premessa. Alla data odierna prendiamo
atto che il dirigente Ciampa è stato ricollocato dai Commissari al suo posto. Solo
Gregorio Melidoni non rioccupa la poltrona dirigenziale, perché, pare, il suo mandato
era provvisorio dal 2003: era dunque comandante facente funzioni in quanto il
più anziano dell’organico. Ma ora il suo mandato risulta inconferibile. La
morale della favola somiglia a un film già visto: a pagare lo scotto degli
scioglimenti per mafia del comune di Nicotera, da undici anni a questa parte, e
con ben tre scioglimenti al suo attivo, è sempre e solo la parte politica. Gli
uffici dirigenziali, veri motori della macchina amministrativa, rimangano
inspiegabilmente intoccabili.
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