Nicotera. Anna Maria Giofrè, consigliere d’opposizione ed esponente di Nicotera
Futura, ha sempre avuto a cuore la tematica del diritto alla sicurezza. La
giovane avvocatessa ha scritto, nel corso del tempo, alcune missive
indirizzandole al prefetto, nel tentativo di puntare i riflettori sulla
cittadina costiera. Solo nel 2013 si è qui registrata una serie di atti
criminosi, che hanno fatto di Nicotera teatro di atti vandalismo e rapine. La
cosa che lascia maggiormente perplessi è l’estrema disinvoltura con cui i
malviventi operano e agiscono: si muovono con sfrontatezza e audacia, nel più
completo disprezzo della legge e delle forze dell’ordine.
La Giofrè, scrive questa volta, oltre che al prefetto, anche al Presidente
della Repubblica e al Ministro dell’Interno; fine della missiva è porre alla
autorevole attenzione dei destinatari della lettera «la situazione di carenza
di sicurezza ed al contempo di emergenza sociale che sta attraversando la città
di Nicotera».
«Ormai da qualche anno- essa scrive- questo comune è sottoposto
all’attenzione delle cronache per il perpetrarsi di una serie di atti che hanno
avuto un’escalation negativa poiché, da vandalici, con il danneggiamento di
beni privati di cittadini, sono arrivati a diventare decisamente molto più
pesanti ed a scopo incontrovertibilmente intimidatorio come quello, eclatante,
che ha colpito il primo cittadino».
«Tutto ciò che è avvenuto negli anni passati- si legge ancora nella
lettera- in cui si è verificata una serie di atti criminosi, è sintomo
dell’inasprimento delle condizioni di vivibilità della nostra cittadina».
A questo punto, la Giofrè rende edotti i suoi interlocutori dei vari
episodi di criminalità accorsi a Nicotera, stilando una vera e propria lista
degli eventi che hanno scosso la città.
Per la giovane avvocatessa «è necessario garantire serenità ai
cittadini e dare riposte ai giovani verso i quali abbiamo il dovere di fungere
da esempio tangibile di onestà e moralità e non certo di lasciare loro credere
che questi atti deplorevoli e criminali possano essere considerati come
“normali” in una società in cui il senso civico sembra si stia dissolvendo».
L’obiettivo principale è, per l’esponente di Nicotera Futura, «ottenere
riposte concrete dallo Stato». Nel ringraziare il neo prefetto Giovanni Bruno
per l’attenzione che sta dedicando al territorio nicoterese, la Giofrè
ribadisce inoltre che «il motivo dell’interessamento della Presidenza del
Consiglio e del Ministero» nasce dalla convinzione che «gli organi periferici
non possono far molto senza l’intervento delle istituzioni superiori».
«Il nostro è un territorio- tiene ancora a precisare- che è posto tra
il comune di Limbadi (VV) e quello di Rosarno (RC): siamo certi che conoscerete
la predominanza dei clan presenti e la loro ingerenza nel tessuto sociale.
Quest’ultimo elemento non è di poco conto se, facendo la doverosa analisi
socio-politica-culturale, ci troviamo innanzi una popolazione sempre più povera
anche a seguito della chiusura di attività economiche e commerciali e di
villaggi turistici ed in cui, conseguentemente, la criminalità è più consona ad
attecchire».
I commissari
straordinari Nel sottolineare che Nicotera è un comune che
è stato sciolto per infiltrazioni mafiose per ben due volte, l’esponente di
Nicotera Futura tiene a precisare che le due esperienze commissariali, seguite
allo scioglimento, siano state fallimentari «sia per assenza fisica dei
commissari, soprattutto della seconda commissione, quanto per i problemi irrisolti che hanno lasciato ad una
comunità già in ginocchio». Nel
rimarcare che il suo non è un discorso “antistato”, la consigliera scrive che «i
componenti della commissione non sono stati designati con l’opportuna
oculatezza, fermo restando, con esclusione dei soliti attivisti, che il ruolo
dei cittadini non è stato dei più collaborativi». Tuttavia, la Giofrè assolve
in parte l’apatia dei cittadini in quanto essi si aspetterebbero che ad una
denuncia debba seguire una tutela.
E’ dunque necessario, auspica la consigliera, che «lo Stato si renda,
una volta per tutte, presente».
Né vittime né
eroi sacrificali Per la Giofrè «gli
amministratori, siano essi di maggioranza o d’opposizione, non sono eroi o vittime
sacrificali ma hanno sicuramente il diritto-dovere di chiedere che le autorità
di polizia nonché le forze politiche permettano loro di poter lavorare con
serenità». E’ opportuno che lo Stato dia sostegno ai tanti giovani che «con
sacrificio e coraggio aprono nuove attività imprenditoriali e che intendono
lavorare in questa Regione», sottraendosi allo spaventoso esodo cui si assiste
negli ultimi anni.
Le richieste Ciò che nella missiva si chiede al prefetto e alle più alte autorità
dello Stato per Nicotera è: «la creazione di un comando di polizia; il
potenziamento della locale stazione dei carabinieri affinché sia operativa 24
su 24; il mantenimento del presidio della Guardia di Finanza; la realizzazione
del progetto di videosorveglianza quale strumento migliore per prevenire il
crimine». Nel precisare che «non basteranno più i contentini fugaci», la Giofré
porge deferenti ossequi.
La consigliera, visetto d’angelo e temperamento da amazzone, non
mollerà certo la presa: la tutela della pubblica sicurezza è sempre ha sempre
occupato un posto importante nella sua agenda.
Enza Dell’Acqua
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