giovedì 5 settembre 2013

Anna Maria Giofrè scrive al prefetto, al ministro dell'Interno, al Presidente della Repubblica in merito alla questione criminalità.



Nicotera. Anna Maria Giofrè, consigliere d’opposizione ed esponente di Nicotera Futura, ha sempre avuto a cuore la tematica del diritto alla sicurezza. La giovane avvocatessa ha scritto, nel corso del tempo, alcune missive indirizzandole al prefetto, nel tentativo di puntare i riflettori sulla cittadina costiera. Solo nel 2013 si è qui registrata una serie di atti criminosi, che hanno fatto di Nicotera teatro di atti vandalismo e rapine. La cosa che lascia maggiormente perplessi è l’estrema disinvoltura con cui i malviventi operano e agiscono: si muovono con sfrontatezza e audacia, nel più completo disprezzo della legge e delle forze dell’ordine.
La Giofrè, scrive questa volta, oltre che al prefetto, anche al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’Interno; fine della missiva è porre alla autorevole attenzione dei destinatari della lettera «la situazione di carenza di sicurezza ed al contempo di emergenza sociale che sta attraversando la città di Nicotera».
«Ormai da qualche anno- essa scrive- questo comune è sottoposto all’attenzione delle cronache per il perpetrarsi di una serie di atti che hanno avuto un’escalation negativa poiché, da vandalici, con il danneggiamento di beni privati di cittadini, sono arrivati a diventare decisamente molto più pesanti ed a scopo incontrovertibilmente intimidatorio come quello, eclatante, che ha colpito il primo cittadino».
«Tutto ciò che è avvenuto negli anni passati- si legge ancora nella lettera- in cui si è verificata una serie di atti criminosi, è sintomo dell’inasprimento delle condizioni di vivibilità della nostra cittadina».
A questo punto, la Giofrè rende edotti i suoi interlocutori dei vari episodi di criminalità accorsi a Nicotera, stilando una vera e propria lista degli eventi che hanno scosso la città.
Per la giovane avvocatessa «è necessario garantire serenità ai cittadini e dare riposte ai giovani verso i quali abbiamo il dovere di fungere da esempio tangibile di onestà e moralità e non certo di lasciare loro credere che questi atti deplorevoli e criminali possano essere considerati come “normali” in una società in cui il senso civico sembra si stia dissolvendo».
L’obiettivo principale è, per l’esponente di Nicotera Futura, «ottenere riposte concrete dallo Stato». Nel ringraziare il neo prefetto Giovanni Bruno per l’attenzione che sta dedicando al territorio nicoterese, la Giofrè ribadisce inoltre che «il motivo dell’interessamento della Presidenza del Consiglio e del Ministero» nasce dalla convinzione che «gli organi periferici non possono far molto senza l’intervento delle istituzioni superiori».
«Il nostro è un territorio- tiene ancora a precisare- che è posto tra il comune di Limbadi (VV) e quello di Rosarno (RC): siamo certi che conoscerete la predominanza dei clan presenti e la loro ingerenza nel tessuto sociale. Quest’ultimo elemento non è di poco conto se, facendo la doverosa analisi socio-politica-culturale, ci troviamo innanzi una popolazione sempre più povera anche a seguito della chiusura di attività economiche e commerciali e di villaggi turistici ed in cui, conseguentemente, la criminalità è più consona ad attecchire».
I commissari straordinari Nel sottolineare che Nicotera è un comune che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose per ben due volte, l’esponente di Nicotera Futura tiene a precisare che le due esperienze commissariali, seguite allo scioglimento, siano state fallimentari «sia per assenza fisica dei commissari, soprattutto della seconda commissione, quanto per i  problemi irrisolti che hanno lasciato ad una comunità già in  ginocchio». Nel rimarcare che il suo non è un discorso “antistato”, la consigliera scrive che «i componenti della commissione non sono stati designati con l’opportuna oculatezza, fermo restando, con esclusione dei soliti attivisti, che il ruolo dei cittadini non è stato dei più collaborativi». Tuttavia, la Giofrè assolve in parte l’apatia dei cittadini in quanto essi si aspetterebbero che ad una denuncia debba seguire una tutela.
E’ dunque necessario, auspica la consigliera, che «lo Stato si renda, una volta per tutte, presente».
Né vittime né eroi sacrificali Per la Giofrè «gli amministratori, siano essi di maggioranza o d’opposizione, non sono eroi o vittime sacrificali ma hanno sicuramente il diritto-dovere di chiedere che le autorità di polizia nonché le forze politiche permettano loro di poter lavorare con serenità». E’ opportuno che lo Stato dia sostegno ai tanti giovani che «con sacrificio e coraggio aprono nuove attività imprenditoriali e che intendono lavorare in questa Regione», sottraendosi allo spaventoso esodo cui si assiste negli ultimi anni.
Le richieste Ciò che nella missiva si chiede al prefetto e alle più alte autorità dello Stato per Nicotera è: «la creazione di un comando di polizia; il potenziamento della locale stazione dei carabinieri affinché sia operativa 24 su 24; il mantenimento del presidio della Guardia di Finanza; la realizzazione del progetto di videosorveglianza quale strumento migliore per prevenire il crimine». Nel precisare che «non basteranno più i contentini fugaci», la Giofré porge deferenti ossequi.
La consigliera, visetto d’angelo e temperamento da amazzone, non mollerà certo la presa: la tutela della pubblica sicurezza è sempre ha sempre occupato un posto importante nella sua agenda.

Enza Dell’Acqua





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