Nicotera.
Dopo
le dure esternazioni dell’assessore Federico Polito nei confronti della Chiesa
(esternazioni sottoscritte e condivise dal sindaco Franco Pagano, in una
successiva dichiarazione alla stampa), don Francesco Vardè, parroco arciprete
della Cattedrale di Nicotera, ha inteso rispondere per amore della verità. Ha
così stilato una nota, nella quale analizza le accuse rivolte alla Chiesa
locale, e con grande concretezza invita alla riflessione sincera e pacata, sui
dati di fatto.
La nota, oltre ad
essere una replica esauriente e puntuale, apre uno scenario sulle condizioni
complesse nelle quali opera un parroco in una realtà, non semplice, come quella
meridionale e nella specie nicoterese. Le parole di don Francesco bandiscono
ogni intento polemico: anzi, in esse vibra l’invito al dialogo e al confronto,
per il bene della comunità.
«Con molto dispiacere-
esordisce don Francesco- ma anche con serenità evangelica, apprendo la notizia,
da molti fedeli e istituzioni che mi hanno attestato il loro solidale affetto,
di affermazioni mendaci rese pubbliche dalla stampa, che offendono non l’uomo
ma il Sacerdote che rappresenta la
Chiesa cattolica e il suo impegno religioso e sociale, da
parte di un esponente dell’amministrazione comunale di Nicotera. Tutti siamo
passibili- si legge nella nota- di critica sull’operato e su scelte
condivisibili o meno, ma arrivare alla menzogna e diffamazione non si addice a
chi è rivestito di pubblica autorità, che dovrebbe risplendere per onestà
intellettuale e morale».
Le
accuse. Ecco le accuse rivolte a don Francesco: «fare
riunioni in sagrestia per parlare di turismo, mare, rifiuti e organizzare liste
politiche».
I
fatti. «Già nel marzo del 2012- rammenta don Francesco-
durante la visita pastorale si S.E. il Vescovo nella nostra città, egli stesso
propose di istituire un Forum delle associazioni, per mettere in rete i vari
sodalizi ecclesiali e civili. Fui quasi costretto ad accettare il
coordinamento, nonostante già molto impegnato pastoralmente in una comunità
numerosa e complessa come Nicotera. Da subito nello statuto- precisa il
sacerdote- si evidenziò la natura apartitica del Forum».
Don Francesco tiene a
sottolineare che, fin dal suo esordio, il Forum metteva sul tappeto le varie
criticità vissute dai cittadini, e il clima che si respirava a Nicotera non era
certo dei più sereni, a causa delle desolanti problematiche che si stagliavano
sullo sfondo della comunità nicoterese.
Grazie alle attività
del Forum, tese a ridare vitalità a una Nicotera che scivolava inevitabilmente
nell’apatia, «ci fu un grande entusiasmo e le acque cominciarono a muoversi»;
don Francesco elenca una infinita serie di iniziative promosse dal
coordinamento dei civici sodalizi.
«Immediatamente dopo
l’insediamento della odierna amministrazione- si puntualizza nella nota- il
Forum si è subito posto in dialogo, invitando più volte assessori e consiglieri
a prendere parte alle riunioni del Forum, e ciò risulta dalle lettere di
convocazione».
Anche sulla questione
mare il Forum si è attivato per tutelare la più importante risorsa economica
del territorio. Mentre, precisa ancora il parroco, grandi energie sono state
spese per «organizzare, di concerto con l’amministrazione, la festa
dell’Assunta e i vari eventi estivi», che hanno animato l’estate nicoterese, «cedendo
anche il programma del Forum al comune per fare insieme un unico calendario,
come era avvenuto a Natale».
Riunioni
a porte spalancate «Caro assessore- obietta don Francesco- davanti a questi fatti e dati
inconfutabili di dialogo e grande rispetto mi chiedo: perché screditare la Chiesa locale e diffamare i
suoi rappresentanti? Perché queste accuse gratuite e infamanti di “riunioni in
sagrestia”?».
«Le riunioni ci sono
state eccome- ribadisce ancora il parroco- ma del Forum, nel salone sopra la sagrestia,
a porte spalancate, come dal primo giorno, per la comodità di avere un luogo
spazioso, affrontando le problematiche con passione civica e spirito di
volontariato. Per quanto riguarda la formazione di liste, addirittura al
plurale, guardi- osserva rivolgendosi all’assessore- che le elezioni sono state
12 mesi fa! Siamo seri! ».
A questo punto della
nota don Francesco rivela un dettaglio, per altro già noto a molti in città:
«quando durante le riunioni del Forum- rammenta- qualche membro di un’associazione
aveva palesato la possibilità di una eventuale candidatura, il sottoscritto,
con totale fermezza, non ha più consentito di usare il salone per riunioni col
fine di formazione di liste civiche e a maggior motivo per fini di partito».
L’impegno
sociale e culturale. «Per quanto riguarda il mio impegno
sociale e culturale- chiarisce il sacerdote- spero che questo aumenti sempre di
più! Quando l’assessore era tra i banchi di scuola il sottoscritto parroco
fondava, dopo anni di fatica e sudore, l’Oratorio Parrocchiale, accogliendovi
molti giovani, togliendone molti dalla strada, dalla droga, dalla delinquenza, dal
male. Costruire la civiltà del bene, seminare nelle coscienze e nei cuori di
giovani il senso della legalità e del rispetto delle leggi, fronteggiare con
ogni mezzo pastorale e pedagogico la spirale della logica del sopruso, della
disonestà del male». Questo il duro compito di un parroco di una provincia del
Sud schiacciata dal peso della malavita.
Dalla
parte dei bisognosi «Chi vede i fatti sa bene che ogni
giorno in sagrestia c’è un via vai di persone che ti chiedono, oltre ai
sacramenti della Fede, un litro di latte per i figli, una bombola di gas, i
soldi per pagare la bolletta della luce. A tutti cerchiamo di dare speranza e
fiducia nel Signore; cerchiamo di aiutarli materialmente, cercando di guidare
tutti sulla via di Dio. Se questo significa “fare politica” allora do le
dimissioni da parroco; se invece tutto questo fa parte del ministero apostolico,
sancito anche dalle leggi canoniche e civili, allora sono fiero di dare un
contributo alla crescita religiosa, morale, culturale della bellissima città
che cerco di servire da 15 anni».
Invito
al dialogo «Possibile che a Nicotera non è
consentito esercitare diritto di espressione e di organizzare iniziative atte
alla crescita della comunità? Lo sa lei- osserva don Francesco rivolgendosi
all’assessore Polito- che non ha nessun diritto di diffondere calunnie e perciò
di ledere il diritto alla buona fama di un Ministro della Chiesa? Le “anime” di cui lei parla non hanno solo
esigenze spirituali, hanno anche un corpo, dei bisogni concreti, il diritto
alla salute, ad aver un ambiente sano e condizioni di vita migliori, questi
diritti devono essere garantiti dalle amministrazioni che sono pagate per fare
concretamente quanto previsto. Buon lavoro e occupi il suo tempo prezioso a
risolvere i problemi della città, anzi la invito a organizzare riunioni proprio
sui temi più urgenti, nella casa comunale, invitando, se ritiene, associazioni
sociali ed ecclesiali a discutere delle criticità che attanagliano Nicotera, e
troverà la totale collaborazione del sottoscritto. La prego- chiosa il
sacerdote- di non diffamare più la Chiesa locale e rivedere, se vuole, il suo
giudizio alla luce dei fatti e della verità. La verità ci rende liberi, dice il
Cristo!».
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