Nicotera. Spetta alla Calabria la maglia nera
per lo stato di depurazione in Italia. Intere aree non raggiunte dai servizi di
depurazione delle acque reflue. Sono 18 gli agglomerati, che comprendono circa
90 comuni della regione, sotto procedura di infrazione dell’Unione Europea
perché non hanno adeguati sistemi fognari e non garantiscono un efficace
sistema di depurazione. Sotto accusa anche la mancata considerazione delle
variazioni di carico legate ai flussi turistici nei mesi estivi.
Questo è ciò che emerge dal rapporto “Depurazione in
Calabria: tempo (quasi) scaduto”, realizzato da Legambiente, Cittadinanzattiva
e Unione Nazionale dei consumatori. Il titolo del rapporto è programmatico,
perché l’Unione Europea ha stabilito un termine ultimo entro il quale l’Italia,
e dunque anche la Calabria, dovrà adeguarsi alle normative. La “dead line” è
prevista per l’1 gennaio 2016. Se entro quella data i Comuni sotto accusa
saranno ancora fuorilegge, scatteranno le salatissime sanzioni che l’Ue ha
comminato per l’Italia. Il dettagliatissimo rapporto rivela che in Calabria la
provincia che ha la copertura peggiore del servizio di depurazione è Vibo
Valentia con il 40,9% di abitanti serviti da un sistema di depurazione di tipo
secondario o terziario. In alcuni comuni, denuncia ancora la relazione, c’è una
tipologia di rete fognaria mista, che raccoglie, cioè, scarichi civili (acque
nere e grigie) e acque meteoriche (acque bianche) insieme.
Sonora bocciatura anche da parte della Commissione
parlamentare d’inchiesta, a causa delle situazioni critiche in cui versano gli
impianti di Gioia Tauro e Lamezia Terme, ma anche le fiumare calabresi in cui i
Noe hanno riscontrato diversi scarichi abusivi.
Per non incorrere nelle pesanti multe la Regione
Calabria è corsa ai ripari. Il Piano nazionale per il Sud prevede lo
stanziamento, per il sistema depurativo calabrese, di 159.850.000 milioni di
euro. Una somma ingente che dovrà servire a rimettere la Calabria nella
carreggiata dei sistemi depurativi a norma di legge. I finanziamenti nel
Vibonese sono stati divisi in base ai cosiddetti ambiti territoriali, che sono,
nella fattispecie, quattro: la fascia costiera; l’area del Mesima; il
comprensorio delle Serre e il comprensorio dell’Angitola.
La situazione a Nicotera Anche il comune di Nicotera, in
linea con gli altri comuni del Vibonese, sta programmando una efficace
strategia di potenziamento del sistema di depurazione. Anzi, esiste già uno
studio di fattibilità, approntato dall’ufficio tecnico del comune, per rimodernare
gli impianti di trasferimento delle acque reflue presso la piattaforma della
Iam. Tale studio è stato presentato alla regione Calabria 2012. A breve
dovrebbe arrivare il via libera, e presto il progetto potrebbe essere inserito
nel piano programmazione 2014. La messa in opera del progetto ha un costo di
circa 1 milione di euro; tale somma dovrebbe rientrare nell’ambito dei
finanziamenti del piano di rimodernamento della depurazione in Calabria. Intanto
il 19 settembre si è tenuto, presso al prefettura di Vibo Valentia, un incontro
informativo tra sindaci, il rappresentante territoriale del governo e
l’ingegner Epifanio, dirigente del settore dell’Ambiente della Regione
Calabria. Nel corso dell’incontro si è delineato l’attuale stato della situazione
ed eventuali modalità di intervento.
Il percorso delle acque reflue Le opere da porre in essere nel
comprensorio nicoterese riguardano dunque gli impianti di trasferimento.
Infatti, Nicotera, pur avendo un sistema fognario, non ha un sistema depurativo
a sé stante: le acque reflue giungono alla Iam tramite una serie di impianti (o
pompe) di sollevamento e trasferimento disseminati lungo il territorio fino a
Gioia Tauro. Il tragitto delle acque reflue è il seguente: da Nicotera
superiore, per caduta, giungono nei pressi del primo impianto, nei pressi
dell’ex depuratore. Da qui, vengono spinte verso il secondo impianto, presso il
villaggio Tam Tam, il terzo si trova nell’area della Valtur, il quarto nella
zona dell’ex Ventaclub, quinta tappa villaggio Mimosa, la sesta presso il
comune di San Ferdinando e qui la gestione è di competenza di Gioia Tauro.
Mesima, cloaca a cielo aperto In questo percorso, non
esisterebbero dei tubi che alleggerirebbero la portata delle acque scaricando
in mare. Da ciò di può dedurre che l’unico responsabile dell’inquinamento
marino è il fiume Mesima. Infatti, in tale fiume confluiscono gli scarichi di
21 comuni dell’entroterra vibonese e della frazione Piscopio di Vibo Valentia.
Dieci di questi comuni non risultano in possesso di impianti di depurazione,
cinque comuni hanno impianti sottodimensionati o obsoleti. In alcuni dei
restanti comuni, che risultano formalmente dotati di impianti di depurazione,
si registrano interi quartieri o frazioni privi di collettamento fognario. Il
Mesima si trasforma dunque in una enorme discarica che sversa in mare i liquami
di intere aree del Vibonese e, a quanto sembra, anche di altri centri
dell’entroterra Reggino.
Per quanto riguarda le frazioni di Nicotera, la
situazione è la seguente.
Comerconi La popolosa frazione alle pendici
del Monte Poro è l’unica ad avere un impianto di depurazione a sé stante,
attivato nel settembre del 2012, dapprima in via sperimentale, poi, attestato
il buon funzionamento, lasciato in
funzione definitivamente.
Preitoni Anche Preitoni ha un impianto di
trasferimento, mai però entrato in funzione, a causa della mancanza di energia
elettrica. Sembra però che il Comune si sia già attivato a stipulare dei
contratti con l’Enel per metterlo in moto. Due contratti sono già stati
assentiti, ne manca un terzo, la cui procedura è in itinere. Quando l’impianto
entrerà in funzionamento, le acque reflue di Preitoni saranno anch’esse
trasportate verso la piattaforma della Iam.
Badia La piccola frazione di Badia,
situata tra Nicotera e Limbadi, non ha un sistema fognario vero e proprio,
infatti sversa i propri liquami nel fosso Gattota, che, a sua volta, confluisce
nel San Giovanni. La portata delle acque reflue di Badia sembrerebbe essere
però talmente esigua da non giungere nemmeno presso il fosso della frazione
marittima.
Marina Anche la frazione marittima, al pari
di Nicotera, grazie al sistema di allontanamento, manda le sue acque reflue
verso Gioia Tauro.
Enza Dell’Acqua
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