Nicotera. Rispetto all’ultimo censimento Istat,
le associazioni in Italia sono raddoppiate. Nel 2002 erano 235.000, nel 2012 sono lievitate a 474.765. Le istituzioni
non profit, coinvolte nel censimento, sono suddivise in tipologie: associazioni
culturali, sportive e ricreative, enti ecclesiastici, organizzazioni di
volontariato, ecc.
Per i più attenti
osservatori, questa fioritura è strettamente correlata con l’assenza delle
funzioni sociali di Stato e politica. Molto spesso queste associazioni coprono
un vuoto assistenziale, sopperiscono alla distrazione e alla miopia delle
istituzioni.
Un focus
sulla cittadina costiera ci permette di affermare che essa ha una particolare
vocazione per l’associazionismo. Basti pensare che annovera la bellezza di 52
associazioni. Di queste, 11 sono ecclesiali, 36 socio-culturali, 5 sportive. Di
queste, circa 42 hanno aderito al Forum delle associazioni.
Un po’ di storia Grazie al giornalista Giovani Durante, esperto di storia
dell’associazionismo nicoterese, ci è possibile fare un excursus nel mondo
delle associazioni della cittadina costiera, a cominciare dai suoi gloriosi
prodromi. Nicotera infatti, come ci ricorda lo studioso «è da sempre stata
centro di un’intensa attività culturale di cui già dagli inizi del ‘900 furono
protagonisti circoli letterari e culturali, società operaie, associazioni
teatrali e musicali e gruppi religiosi». Le odierne associazioni nicoteresi
hanno avuto dei grandi antenati se si pensa che nella cittadina costiera
esisteva il “Circolo Letterario”. Siamo nel 1896 e a dirigerlo era il celebre
filosofo Antonino De Bella.
«Questa
prima e feconda ondata associazionistica
si perpetuò e si irrobustì negli anni successivi al secondo dopoguerra-
continua Durante- quando in città, nel solco della tradizione, si formarono
altri circoli culturali e ricreativi, come ad esempio il Mesmano, il Medameo,
il Nicotera, il Nicotera Nostra e, per ultimo, l’ancora attivo Proposte. Altri
sodalizi sorsero nel settore sportivo e in quello artistico, tra quali vanno menzionati la Filodrammatica
delle Acli, vari cori liturgici e musicali, la Compagnia d’arte e la Pro-loco».
Questa
intensa attività culturale però conobbe ad un certo punto una battuta di
arresto. «A partire dalla seconda metà degli anni ’80 e ’90 del secolo appena
trascorso- precisa Durante- il processo di destrutturazione del quadro
socio-politico-economico e culturale cittadino, produsse i suoi effetti anche
sul tessuto associativo locale che cominciò a disgregarsi, anche a causa
dell’immigrazione e della mancanza di risorse e di spazi di aggregazione
destinati alle associazioni stesse».
Attualmente
assistiamo a una nuova fioritura delle associazioni cittadine, si propongono
tutte di risollevare la cittadina costiera dal decennale torpore in cui versa.
E infatti è lo stesso Durate a ricordarci che nel 2003 si ebbe un «primo
sussulto di riscossa».
La Consulta comunale Nel febbraio del 2005 fu approvato all’unanimità dal
consiglio comunale il regolamento di istituzione e funzionamento della Consulta
comunale delle associazioni. Lo spirito di questo organismo civico era quello
di dare un riconoscimento ufficiale al ruolo delle associazioni. Ideatore ed
estensore del regolamento era Giovanni Durante, che poi, sempre in sede di
consiglio comunale, venne eletto anche segretario della Consulta. L’anno
successivo, sempre su ispirazione di Durante, si adottarono due importanti atti
formativi: il regolamento che istituiva l’albo comunale delle associazioni e il
regolamento per l’utilizzo delle realtà associative nei servizi e nelle
strutture comunali.
A seguito dei commissariamenti, la Consulta smise di funzionare e i suoi
regolamenti decaddero. Solo nel corso del 2013 l’ex assessore alla cultura Pina
Lapa aveva cercato di ridare vita all’importante organismo civico che aveva il
compito
raccogliere sotto la sua egida i vari civici sodalizi.
Il
Forum Nel marzo del 2012, su interessamento delle autorità
ecclesiali locali, è nato il Forum delle associazioni, coordinato da don
Francesco Vardè. Il Forum si propone di unire le varie associazioni
nell’intento di creare un proficuo incontro tra le stesse e per programmare e
mettere in cantiere progetti volti a rivitalizzare la città.
L’associazionismo può
definirsi una grande risorsa per una comunità e, laddove agisca di concerto con
le istituzioni, arreca benefici alla città e alle persone. Dello stesso parere
è l’ideatore della Consulta: «Il fenomeno associativo oggi- ha dichiarato
Durante- deve essere parte interante di un
nuovo processo di sviluppo della città, pur agendo nella consapevolezza
che il quadro delle associazioni si esprime meglio se esercitato nel quadro di
regole certe e condivise, e di modelli organizzativi che le mettano i
condizione di esprimere una programmazione concreta, univoca e razionale ».
Le
più vispe Tra le associazioni che attualmente si stanno
distinguendo per il loro impegno sociale e culturale ricordiamo, innanzitutto
la storica Proposte, poi: Abracalabria, Nicotera Nostra, Laboratorio Trama e
Ordito, l’associazione culturale Musica Nova; il Comitato Madonna della Scala,
il Comitato dell’Assunta, l’associazione Fronte Comune.
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