giovedì 12 settembre 2013

Il sindaco querela Giacomo Saccomanno. E rivolge critiche anche al prefetto e alla Chiesa.



Nicotera. Un Franco Pagano alla guida di un caterpillar quello che ieri ha incontrato la stampa. Un sindaco che esce dal silenzio e dal riserbo per combattere in difesa del suo operato e di quello della sua giunta.
L’estate nicoterese è stata contrassegnata da infinita serie di polemiche sulla salute del mare, di adunanze popolari e riunioni da parte di comitati e delle più vispe associazioni cittadine. A questo punto, il sindaco di Nicotera ritiene di dover far sentire la sua voce, di ripristinare un po’ il senso delle cose. E il senso delle cose è, per Franco Pagano, che è altamente discutibile il fatto che taluni comitati o civici sodalizi si diano da fare per la tutela del mare organizzando incontri, convegni e quant’altro, snobbando l’amministrazione, che, per il suo ruolo istituzionale, ma anche perché detiene le chiavi dell’ufficio tecnico del Comune, dovrebbe avere  voce in capitolo. Il primo cittadino reputa che è giunto il momento di ricordare ai vari solerti attivisti che Nicotera ha un sindaco, ha un’amministrazione, un ufficio tecnico, ovvero gli ingredienti basilari per risolvere la problematica mare.
                                                  Il mare
«L’estate si è conclusa- ha esordito il sindaco- si può sviluppare un confronto e una pacata riflessione sulle condizioni del mare, e le polemiche fomentate da una campagna di stampa orchestrata da personaggi che non hanno a cuore le sorti di questo comune, sono pretestuose e prive di fondamento, anche perché rispetto a quello che è stato detto non è stato fornito alcun elemento idoneo ad avvalorare quanto dichiarato». A questo punto Franco Pagano fa un preciso riferimento al cosiddetto tavolo tecnico tenutosi in prefettura il 28 agosto scorso. Il sindaco riferisce di aver avuto delucidazioni in merito a quanto avvenuto in prefettura quel 28 agosto presso gli uffici della Regione, «in questa sede- ha detto il sindaco- ho appreso che in quella seduta in prefettura si sono fatte delle affermazioni circa lo stato di funzionalità del nostro sistema fognario, adducendo che eventuali guasti delle pompe di sollevamento stanno alla base del mare sporco. Tale affermazione- ha precisato- è falsa, e anche laddove non dovesse funzionare una pompa di sollevamento, non vi è possibilità alcuna di riversamento refluo in mare». In buona sostanza il sindaco esclude che la problematica mare possa essere imputabile al sistema fognario.
                                                  Il prefetto
Ciò che a Franco Pagano appare assai strano è il fatto che vengano «convocati tavoli tecnici alla prefettura per discutere tematiche così importanti per il territorio senza che si inviti il soggetto abilitato a discutere di tale tematica, ovvero il sindaco, rappresentante anche dell’ufficio tecnico. E’ singolare- ha aggiunto- che il rappresentante territoriale del governo abbia consentito che si svolgesse tale riunione senza la presenza del sottoscritto».
«Come amministrazione comunale- ha precisato ancora- non ci siamo mai sottratti al confronto e al dialogo allorquando si è trattato di discutere di problematiche relative al nostro territorio, riteniamo però che la discussione debba partire da presupposti seri e dati tecnici. Restando alla tematica mare ribadisco che non esiste alcuna conduttura fognaria che sversi in mare. Comprovano la nostra tesi i dati dell’Arpacal, il monitoraggio eseguito dai sommozzatori della Guardia di Finanza. Le cose che sono state dette in prefettura sono solo fandonie. Ha parlato gente che non sa nulla dei dettagli tecnici inerenti la questione. Per questo ci meraviglia molto- ha ribadito ancora Pagano- che il Comune non sia stato invitato a questo incontro».
                                       Giacomo Saccomanno
A questo punto della conferenza stampa, il sindaco dà un nome e un cognome all’uomo che secondo lui è il regista di una campagna di stampa, tesa a «deturpare l’immagine della città». Si tratta di Giacomo Saccomanno, presidente di un comitato spontaneo di cittadini costituito per la difesa del mare. Le «assurdità» e le «fandonie» di cui sarebbe titolare l’avvocato rosarnese, hanno spinto il sindaco a dare incarico all’ufficio legale del comune ad agire contro lo stesso. L’esigenza di tutelare l’immagine di Nicotera, «deturpata e offesa da una campagna di stampa vergognosa, portata avanti dal signor Giacomo Saccomanno», sta alla base della querela.
«Le ragioni sottese a tale iniziativa- ha precisato il sindaco- non devono ricercarsi in volontà punitive da parte dell’amministrazione, ma nella necessità, non più procrastinabile, di accertare lo stato di salute del nostro mare nelle sedi più appropriate e con soggetti qualificati a stabilire se il mare possa essere inquinato, fermo restando che chiunque sostenga l’inquinamento del mare deve portare le prove di quanto afferma». Per tal motivo Saccomanno non avrebbe i “numeri” per discettare sulla questione mare. Inoltre, secondo Franco Pagano, il fatto che l’avvocato rosarnese abbia collezionato 44 esposti alla magistratura, «non è certo qualcosa da sbandierare con orgoglio, dato che i 44 esposti da lui presentati sono caduti nel vuoto».
Il risarcimento che seguirà alla querela, dopo il suo iter legale, sarà devoluto in interventi sul territorio, questo assicura Franco Pagano.
                                                 La chiesa
Anche sulla Chiesa nicoterese il sindaco ha qualcosa da dire. In buona sostanza Franco Pagano dichiara di sposare “in toto” quanto espresso pochi giorni fa da Federico Polito. Il giovane assessore aveva accusato “alcuni settori” della Chiesa nicoterese «di fare politica, di aver stilato una lista elettorale, di ospitare in sagrestia delle riunioni politiche». Accuse, queste, che hanno suscitato interminabili polemiche e che promettono di non spegnersi facilmente.


Enza Dell’Acqua




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