Nicotera.
Un
Franco Pagano alla guida di un caterpillar quello che ieri ha incontrato la
stampa. Un sindaco che esce dal silenzio e dal riserbo per combattere in difesa
del suo operato e di quello della sua giunta.
L’estate nicoterese è
stata contrassegnata da infinita serie di polemiche sulla salute del mare, di
adunanze popolari e riunioni da parte di comitati e delle più vispe
associazioni cittadine. A questo punto, il sindaco di Nicotera ritiene di dover
far sentire la sua voce, di ripristinare un po’ il senso delle cose. E il senso
delle cose è, per Franco Pagano, che è altamente discutibile il fatto che
taluni comitati o civici sodalizi si diano da fare per la tutela del mare
organizzando incontri, convegni e quant’altro, snobbando l’amministrazione,
che, per il suo ruolo istituzionale, ma anche perché detiene le chiavi
dell’ufficio tecnico del Comune, dovrebbe avere voce in capitolo. Il primo cittadino reputa
che è giunto il momento di ricordare ai vari solerti attivisti che Nicotera ha
un sindaco, ha un’amministrazione, un ufficio tecnico, ovvero gli ingredienti
basilari per risolvere la problematica mare.
Il mare
«L’estate si è
conclusa- ha esordito il sindaco- si può sviluppare un confronto e una pacata
riflessione sulle condizioni del mare, e le polemiche fomentate da una campagna
di stampa orchestrata da personaggi che non hanno a cuore le sorti di questo
comune, sono pretestuose e prive di fondamento, anche perché rispetto a quello
che è stato detto non è stato fornito alcun elemento idoneo ad avvalorare
quanto dichiarato». A questo punto Franco Pagano fa un preciso riferimento al
cosiddetto tavolo tecnico tenutosi in prefettura il 28 agosto scorso. Il
sindaco riferisce di aver avuto delucidazioni in merito a quanto avvenuto in
prefettura quel 28 agosto presso gli uffici della Regione, «in questa sede- ha
detto il sindaco- ho appreso che in quella seduta in prefettura si sono fatte
delle affermazioni circa lo stato di funzionalità del nostro sistema fognario,
adducendo che eventuali guasti delle pompe di sollevamento stanno alla base del
mare sporco. Tale affermazione- ha precisato- è falsa, e anche laddove non
dovesse funzionare una pompa di sollevamento, non vi è possibilità alcuna di
riversamento refluo in mare». In buona sostanza il sindaco esclude che la
problematica mare possa essere imputabile al sistema fognario.
Il prefetto
Ciò che a Franco Pagano
appare assai strano è il fatto che vengano «convocati tavoli tecnici alla
prefettura per discutere tematiche così importanti per il territorio senza che
si inviti il soggetto abilitato a discutere di tale tematica, ovvero il
sindaco, rappresentante anche dell’ufficio tecnico. E’ singolare- ha aggiunto- che
il rappresentante territoriale del governo abbia consentito che si svolgesse
tale riunione senza la presenza del sottoscritto».
«Come amministrazione
comunale- ha precisato ancora- non ci siamo mai sottratti al confronto e al
dialogo allorquando si è trattato di discutere di problematiche relative al
nostro territorio, riteniamo però che la discussione debba partire da
presupposti seri e dati tecnici. Restando alla tematica mare ribadisco che non
esiste alcuna conduttura fognaria che sversi in mare. Comprovano la nostra tesi
i dati dell’Arpacal, il monitoraggio eseguito dai sommozzatori della Guardia di
Finanza. Le cose che sono state dette in prefettura sono solo fandonie. Ha
parlato gente che non sa nulla dei dettagli tecnici inerenti la questione. Per
questo ci meraviglia molto- ha ribadito ancora Pagano- che il Comune non sia
stato invitato a questo incontro».
Giacomo
Saccomanno
A questo punto della
conferenza stampa, il sindaco dà un nome e un cognome all’uomo che secondo lui
è il regista di una campagna di stampa, tesa a «deturpare l’immagine della
città». Si tratta di Giacomo Saccomanno, presidente di un comitato spontaneo di
cittadini costituito per la difesa del mare. Le «assurdità» e le «fandonie» di
cui sarebbe titolare l’avvocato rosarnese, hanno spinto il sindaco a dare
incarico all’ufficio legale del comune ad agire contro lo stesso. L’esigenza di
tutelare l’immagine di Nicotera, «deturpata e offesa da una campagna di stampa
vergognosa, portata avanti dal signor Giacomo Saccomanno», sta alla base della
querela.
«Le ragioni sottese a
tale iniziativa- ha precisato il sindaco- non devono ricercarsi in volontà
punitive da parte dell’amministrazione, ma nella necessità, non più
procrastinabile, di accertare lo stato di salute del nostro mare nelle sedi più
appropriate e con soggetti qualificati a stabilire se il mare possa essere
inquinato, fermo restando che chiunque sostenga l’inquinamento del mare deve
portare le prove di quanto afferma». Per tal motivo Saccomanno non avrebbe i
“numeri” per discettare sulla questione mare. Inoltre, secondo Franco Pagano,
il fatto che l’avvocato rosarnese abbia collezionato 44 esposti alla magistratura,
«non è certo qualcosa da sbandierare con orgoglio, dato che i 44 esposti da lui
presentati sono caduti nel vuoto».
Il risarcimento che
seguirà alla querela, dopo il suo iter legale, sarà devoluto in interventi sul
territorio, questo assicura Franco Pagano.
La chiesa
Anche sulla Chiesa
nicoterese il sindaco ha qualcosa da dire. In buona sostanza Franco Pagano
dichiara di sposare “in toto” quanto espresso pochi giorni fa da Federico
Polito. Il giovane assessore aveva accusato “alcuni settori” della Chiesa
nicoterese «di fare politica, di aver stilato una lista elettorale, di ospitare
in sagrestia delle riunioni politiche». Accuse, queste, che hanno suscitato
interminabili polemiche e che promettono di non spegnersi facilmente.
Enza Dell’Acqua
Nessun commento:
Posta un commento