Nicotera.
Nel
riuscitissimo incontro di lunedì sera sono emersi diversi punti d’osservazione
sul turismo, l’unica risorsa che può garantire un futuro al territorio. Tra i
vari interventi vale la pena di menzionare quello di un attivista
dell’associazione Nicotera Futura, Nicola Di Bella. Ma inquadriamo bene lo
scenario e i protagonisti.
Ci troviamo in uno dei
più suggestivi posti di Nicotera, la sede del palazzo vescovile. Presenti
alcune autorità politiche, presenti gli esponenti di associazioni politiche e
culturali, presenti molti cittadini, e, ovviamente, anche la stampa. Ci sono
proprio tutti. No, proprio tutti no. Manca il sindaco o un qualsiasi altro
rappresentante della maggioranza. L’organizzatore dell’incontro Enzo Comerci fa
sapere che l’evento era aperto a tutti, d’altra parte da Palazzo Convento
dicono di non aver ricevuto alcun invito. Sta di fatto che a rappresentare la
compagine di governo lunedì sera non vi era nessuno. Questo dato è da rilevare
unicamente perché Nicola Di Bella nel parlare del turismo, il grande volano di
sviluppo, ha tirato in ballo l’amministrazione e il sindaco, e il modus
operandi per tutelare l’enorme potenziale che Nicotera possiede. Per Di Bella
l’atteggiamento del sindaco nei confronti delle problematiche nicoteresi, a
cominciare dal mare, è stato «elusivo e negligente», dunque perfettamente in
linea con quello delle passate amministrazioni che non hanno mai affrontato in
modo deciso il problema del mare. Si, perché il turismo a Nicotera non può
certo prescindere da questo angolo di Mediterraneo. «Il sindaco- ha aggiunto Di
Bella- ha sottovalutato la questione mare, adagiandosi sui dati dell’Arpacal»,
ignorando le chiazze marrone che solcavano la superficie delle acque. «Io
stesso- ha raccontato l’attivista di Nicotera Futura- ho visto sulla spiaggia
delle famiglie di turisti, che, vedendo le condizioni del mare, hanno
abbandonato il lido dove erano ospiti».
Per Di Bella non ha
senso recarsi alla Bit di Milano per vendere agli operatori turistici
un’immagine di Nicotera splendente e luccicante, quando poi la verità è
un’altra, allora la Bit potrebbe trasformarsi in un boomerang. Il relatore ha
poi offerto alla platea un altro dato su cui riflettere: ovvero che a Nicotera
manca «un assessore con delega al turismo». La delega al turismo la deteneva
Pino Dimasi, il quale però, ad un certo punto, l’ha rimessa nelle mani del
sindaco, motivazione ufficiale: troppi impegni personali.
Nel prosieguo del suo
discorso Di Bella, ha tenuto a precisare che il suo non è affatto un discorso
politico, ma un intervento motivato dalla rabbia nel vedere «una cittadina come
Nicotera di notevole bellezza, ricca di grandi potenzialità, con un affaccio
unico nel suo genere, piena di storia e bellezze naturali che paga un notevole
gap rispetto alle vicine località». Qui Di Bella ha puntato il dito contro le
varie istituzioni. Contro coloro i quali avrebbero potuto fare e non hanno fatto.
«A Nicotera- ha
aggiunto- mancano infrastrutture necessarie per garantire lo svago ai turisti;
carenti le vie di collegamento; intollerabili i musei chiusi com’è successo la
scorsa domenica; l’antico quartiere della Giudecca non viene riqualificato e
sottoposto all’attenzione dei visitatori; scarsissima l’imprenditoria, ma
questo è, chiaramente, un problema culturale. Laddove nella vicina Tropea ogni
bugigattolo è diventato un caratteristico negozietto, Nicotera ha chiusi i suoi
locali nell’antichissimo centro storico». Ma l’estate è ormai quasi finita. Si
attende l’ardua sentenza dei turisti.
Enza Dell’Acqua
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