Nicotera.
Finalmente
la Guardia di Finanza avrebbe trovato la sua nuova sede. Si tratterebbe
dell’ufficio del Giudice di Pace, edificio attiguo alla caserma dei Carabinieri
della stazione di Nicotera.
Il Giudice di Pace attende quindi adesso una
nuova collocazione, ma secondo alcune indiscrezioni, il magistrato onorario
potrebbe essere trasferito presso Palazzo Convento.
La notizia della
ricollocazione delle Fiamme Gialle è stata accolta favorevolmente in città.
Infatti, la tenacia e l’operosità dell’intero consiglio comunale sono state
decisive nello scongiurare l’accorpamento della Brigata di Nicotera Marina alla
Tenenza di Tropea. Il 31 agosto scorso i finanzieri avrebbero dovuto
abbandonare la storica sede della frazione marittima. Sede che ospitava la
polizia tributaria da oltre novant’anni.
Le motivazioni
ufficiali di quello che veniva letto come un nuovo depauperamento ai danni di
Nicotera, erano collegate al fatto che la struttura che ospitava i finanzieri
era ormai fatiscente e che problemi di budget impedivano una sua
ristrutturazione e messa in sicurezza. A causa del solito clima di austerity
non era semplice reperire dal governo aiuti economici per effettuare i lavori
strutturali, per cui si profilava all’orizzonte la necessità di cancellare
l’importante baluardo di legalità da Nicotera Marina.
La cosa, ovviamente, fu
accolta malissimo da cittadini comuni, amministratori e associazioni. Il
Comitato pro Marina sollevò immediatamente il caso, allertando, tramite la
stampa, le varie istituzioni e esponenti politici capaci di impedire una così
grave spoliazione. Dal canto suo l’amministrazione comunale, di concerto con
l’opposizione, mise in moto una poderosa macchina di salvataggio della Brigata
delle Fiamme Gialle di Nicotera Marina. Il sindaco Franco Pagano indisse un
consiglio comunale straordinario, nel quale assunse un “impegno solenne”,
quello di impedire l’ennesima erosione ai danni della cittadina costiera.
Maggioranza e
opposizione stabilirono le strategie da attuare. Si inviarono delle missive al
Comando generale della Guardia di Finanza, all’allora prefetto Michele di Bari
e al Ministro dell’Interno. A tali istituzioni si faceva presente che non era
accettabile privare una cittadina come Nicotera, stretta nella morsa della
criminalità (dato che si trova in una terra di mezzo tra due note consorterie
mafiose), da un avamposto di legalità, un simbolo della legge e dello Stato.
E’ cominciata dunque una
azione tenace, senza indugi o tentennamenti che ha portato, se non a vincere
una guerra, quanto meno ad incassare una battaglia. Infatti la Guardia di
Finanza resterà a Nicotera fino al 31 agosto 2014. Il prossimo anno, dovrà
dunque ricominciare una nuova impresa, affinché la polizia tributaria della
cittadina costiera non venga fagocitata dalla Tenenza di Tropea.
Attualmente la brigata
di Nicotera dispone di dieci unità più il comandante Francesco Mangari.
Enza Dell’Acqua
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