giovedì 26 settembre 2013

Quando Nicotera perse i fondi destinati alla depurazione (circa 6.000.000 di euro). All'epoca del fatto la cittadina costiera era commissariata.



Nicotera. In linea con le direttive europee in tema di depurazione, la Calabria si sta attivando per riqualificare e potenziare gli impianti fognari e di depurazione. L’operosità della Regione, in tal senso, di concerto con i Comuni e le prefetture, rientra a pieno titolo nell’esigenza di evitare i salassi pecuniari cui la Calabria potrebbe andare incontro laddove non si mettesse in regola con gli impianti, dato che la regione è fanalino di coda in Italia per quanto riguarda gli impianti depurativi e la rete fognaria. Ma non è solo la necessità di sfuggire alla scure delle sanzioni ad aver messo le ali ai piedi agli amministratori, in questa operosità alloggia anche l’anelito del territorio di sentirsi parte integrante di un Paese civilizzato.
Per tale motivazione si sono dunque susseguiti in prefettura una serie di incontri, atti a produrre le necessarie strategie di intervento. Ma in uno di questi incontri è emerso un qualcosa che merita di essere sottoposto all’attenzione dei lettori.
A delineare quanto si è detto nel corso di tale riunione è l’ingegner Antonio D’Agostino del forum delle associazioni vibonesi. E’ il 28 agosto scorso. Vi è un incontro in prefettura al quale presenzia il rappresentante territoriale del governo Giovanni Bruno. Presenti i sindaci del territorio e l’ingegner Epifanio, dirigente del settore Ambiente alla Regione, il quale ha indicato le macro-aree di finanziamento destinati ala depurazione, che sono: zona Angitola- comune capofila di Pizzo, importo destinato a tale area € 10.000.000; zona Briatico-Joppolo- comune capofila Tropea, importo € 15.000.000; zona Mesima, versante vibonese, comune capofila Ionadi, importo € 6.000.000.
Tali finanziamenti si sommano ad un altro precedente che prevede un impegno di spesa di 37.000.000 di euro per la fascia dei comuni costieri. Ma sembra che sia nel primo che nel secondo finanziamento Nicotera sia rimasta tagliata fuori, perdendo altresì il suo ruolo di capofila nella “zona Mesima”, che è così passato al comune di Ionadi. Il che si profila un’evenienza che desta non poche perplessità visti e considerati le note e gravi criticità che la cittadina costiera vanta in fatto in inquinamento marino. Il motivo della declassazione di Nicotera da comune capofila a fanalino di coda? Sembrerebbe che alla riunione programmatica a suo tempo convocata per la definizione delle zone non si presentò alcun rappresentante dell’amministrazione comunale e che all’epoca del fatto Nicotera fosse commissariata. Ora, com’è noto, i commissari prefettizi si occupano solo della gestione dell’ordinaria amministrazione di un comune, e dunque la Nicotera dell’epoca appariva sguarnita di una rappresentanza, che, stando agli osservatori presenti alla riunione dello scorso mese, è costato alla cittadina costiera la perdita di un lauto finanziamento. 
L’ingegner D’Agostino, in rappresentanza del forum delle associazioni vibonesi, ha invitato i rappresentanti dei civici sodalizi nicoteresi «a prendere atto di questo fatto di notevole gravità».
«Personalmente- ha aggiunto ancora l’ingegnere- valuterei anche l’ipotesi di chiedere al sindaco di verificare la possibilità di un’azione per danni nei confronti di chi ha omesso di svolgere precisi doveri d’ufficio per i quali, peraltro, è stato lautamente pagato».
In merito all’increscioso episodio, lapidaria la posizione del sindaco: «I commissari prefettizi- ha detto- sono un sciagura per un territorio».
Enza Dell’Acqua



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