venerdì 13 settembre 2013

Si uniscono le associazioni della provincia di Vibo Valentia e di Reggio Calabria in difesa di un comune obiettivo: il mare.



Nicotera. Si è svolta sabato 7 settembre presso la sala riunioni della cattedrale, intitolata a Giovanni XXIII, una riuscitissima assemblea popolare che ha visto la partecipazione di molti cittadini e delle più agguerrite e motivate associazioni presenti sul territorio. La novità di questa nuova riunione è che, forse per la prima volta dai tempi della battaglia contro il rigassificatore di Gioia Tauro, si sono unite, per combattere una comune lotta in difesa del mare, le associazioni nicoteresi con quelle della provincia di Reggio Calabria.
La sala era gremita di cittadini, che, con la loro presenza, hanno voluto manifestare vicinanza e appoggio ai militanti dei sodalizi, ma anche preoccupazione per la salute del mare.
Presenti Sos Rosarno e Africalabria di Rosarno; Nicotera Nostra, Laboratorio Trama e Ordito e Abracalabria di Nicotera; il forum delle associazioni vibonesi, rappresentato dall’ingegner D’Agostino; San Ferdinando in Movimento della vicina San Ferdinando.
E’ nata quindi una “lega per il mare” che vede unite le due provincie in una comune battaglia, senza esclusione di colpi. Una lotta motivata dalla convinzione che lo specchio d’acqua antistante la lunga costa del basso Tirreno sia una, se non l’unica, risorsa che può risollevare un intero territorio da uno stato di prostrazione economica sempre più drammatico.
La associazioni, nel corso degli ultimi anni, non si sono mai date per vinte e hanno sempre cercato di comprendere le vere cause che soggiacciono a delle vistose chiazze marroni che deturpano l’azzurro del mare. Esse hanno sempre cercato di sensibilizzare le varie istituzioni in merito all’annoso problema. La loro industriosità li ha portati, lo scorso agosto, davanti al prefetto Giovanni Bruno, al quale hanno chiesto attenzione per una questione assai complessa dalla quale finora sembra difficile uscire. Il 28 agosto, sempre in prefettura, si è avuto un incontro delle associazioni con varie autorità (Noe- nucleo operativo ecologico dei Carabinieri-Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Arpacal).
Ora, benché l’estate si stia avvinando alla conclusione, i militanti delle associazioni non intendono mollare la presa. Anzi combatteranno con più tenacia e convinzione, anche perché mettersi all’opera per la difesa del mare nel mese di maggio, sarebbe troppo tardi.
Tra i loro obiettivi sembra ci sia quello di coinvolgere anche il prefetto di Reggio Calabria, affinché, di concerto con il collega di Vibo Valentia, possa pianificare le strategie più efficaci per contrastare l’inquinamento marino. Anche se, sulla questione “inquinamento”, la vicenda si tinge di giallo, perché l’Arpacal, dati alla mano, sostiene che lo specchio d’acqua antistante Nicotera Marina non è “inquinato”. Da qui è sorta l’ambiguo ed enigmatico assioma «mare sporco ma non inquinato». Una frase di non semplice decriptazione, «come si fa infatti a stabilire- sostengono le associazioni- qual è il confine tra sporco e inquinato?».
In ogni caso, questo nuovo movimento civico giura che non lascerà nulla di intentato: dal Mesima alla Iam, ai sistemi fognari fatiscenti o inesistenti, ogni possibile causa sarà passata al vaglio; non si fermeranno finché il mare non riavrà il suo proverbiale azzurro. Nella speranza, sempre accesa, che le istituzioni li accompagnino in questa battaglia di civiltà, oltre che di difesa dell’ambiente.
Enza Dell’Acqua

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