venerdì 27 settembre 2013

Nicotera e la delibera 108 contro la libertà di stampa.



Nicotera. L’organizzazione non governativa Reporter senza Frontiere ha pubblicato, anche nel 2013, il rapporto annuale sulla libertà di stampa.
Si tratta di una classifica che comprende 179 Paesi, stilata in base al livello di libertà di espressione vigente nelle Nazioni prese in esame. La Finlandia occupa il primo posto, l’Eritrea l’ultimo. L’Italia si trova al 57esimo posto, avendo perso quattro posizioni dall’ultimo rapporto pubblicato dalla famosa organizzazione non governativa. A decretare una posizione nella classifica non proprio edificante per l’Italia è, secondo Reporter senza frontiere, il fatto che «le istituzioni ripropongono pericolosamente leggi bavaglio».
E infatti la cronaca ci ricorda ogni giorno quanto conflittuali siano in Italia i rapporti tra stampa e istituzioni. E se nel microcosmo si proietta il macrocosmo, basta vedere cosa accade nei piccoli comuni per capire perché l’Italia sia miseramente scivolata al 57esimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa. Infatti, effettuando una piccola ricerca su internet troviamo una miriade di microcosmi che riflettono una realtà, in merito al diritto di informare, di cui c’è poco da stare allegri: sono infatti tantissimi i comuni che hanno emesso le cosiddette delibere della museruola, che, con il pretesto di tutelare l’immagine della città, nei fatti si fanno promotori di intimidazioni nei confronti dei giornalisti, con buona pace dell’articolo 21 della Costituzione.
A questi comuni (ne menzioniamo qualcuno: Altamura, Diamante, Gallipoli, Riccione) dal 20 settembre scorso si aggiunge anche il comune di Nicotera, il quale, pur avendo prodotto una delibera che ha suscitato non poche polemiche, è in buona compagnia e non si configura un caso isolato. Ma questo di certo non alleggerisce la gravità dell’iniziativa posta in essere dal sindaco Franco Pagano e dai suoi assessori , anzi la rende ancora più intollerabile, perché è un mattone in più su quel muro di silenzio che si vorrebbe alzare intorno alle problematiche e alle criticità che un giornalista ha il dovere di cogliere per la tutela dei cittadini e per la tutela dell’inviolabile diritto alla libertà di espressione.
Tutti i Comuni che scelgono di scrivere delibere del genere scivolano, purtroppo, in un indefinibile dimensione in cui convivono il drammatico e il ridicolo, in cui la pretestuosità dell’affermazione secondo la quale si dovrebbe “tutelare dell’immagine della città”, irrimediabilmente lesa ai giornalisti, è davvero poco convincente, e, cosa ancor più grave, somiglia un po’ a quell’odioso manto nero da gettare sui problemi che si chiama censura.
La delibera di giunta numero 108, ancora visualizzabile nell’albo pretorio del comune, forse finirà negli annali della storia di Nicotera, come la delibera che mette in guardia la stampa nel pesare bene quanto dice e quanto afferma, pena la messa in moto dell’ufficio legale, il quale fabbrica le querele da scagliare all’indirizzo del malcapitato giornalista. Ma il tutto comporta perdite di tempo e risorse preziose, oltre che spreco di denaro pubblico. Grandi energie che invece andrebbero usate per il migliorare una cittadina sempre bisognosa di cure. Ora è chiaro che, probabilmente questa delibera non entrerà mai in azione: essa forse vuole essere solo un monito alla stampa, ma di certo il suo valore (o disvalore) simbolico, non cambia.
Sicuramente essa non può costituire uno spauracchio per i giornalisti, che continueranno ad essere quel grillo parlante che non si vorrebbe ascoltare.
Inoltre è chiaro che gli amministratori dovrebbero tutelare l’immagine della città non con delibere del genere ma dando il meglio di se stessi per migliorare la cittadina, risolvendone i problemi, approntando progetti da sottoporre agli organi competenti. Curando le grandi risorse che essa ha, e che sono il mare e il centro storico. E anche la stampa può essere una risorsa, anche quando addita quel che non va, e non solo quando può far comodo per annunciare eventi mondani.
Enza Dell’Acqua




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