Nicotera.
28
euro. Questa la somma che si trova attualmente nelle casse comunali. Una cifra
irrisoria e un Comune di più 6 mila abitanti (e oberato di problematiche d’ogni
genere) appaiono un duetto assai sproporzionato, un po’ in bilico tra il
drammatico e il comico. Con 28 euro, com’è facilmente intuibile, si può ben
fare ben poco per il Comune di Nicotera, che avrebbe bisogno di lauti
stanziamenti e approvvigionamenti statali per essere salvata dalle molte
criticità.
Il Comune attende
fiducioso di poter incamerare nuove risorse dai contribuenti, e qualcosa dai
trasferimenti statali, anche se il governo centrale ha decurtato, obbedendo ai
dettami della spending-review, le prebende annualmente erogate di 163 mila
euro.
L’ente sta cercando di
mettere in atto delle strategie economiche atte a salvare le finanze comunali
da uno sfacelo senza presedenti. Sulla casa municipale pende la spada di
Damocle del dissesto finanziario. Quando sarà chiaro che la Sogefil, quella
calamità che ha saccheggiato le casse comunali, al pari del passaggio delle
locuste del deserto, non potrà in alcun modo risarcire l’ente, il Comune di
Nicotera dovrà dichiarare dissesto, e allora a pagare saranno, come sempre, i
cittadini.
Il Comune intanto ha dato atto di indirizzo agli uffici
competenti per la redazione di capitolati e relative gare per i seguenti servizi:
manutenzione rete idrica e fognaria, raccolta ingombranti, gestione pompe di
sollevamento a Nicotera Marina; altri capitolati in itinere sono: la manutenzione
della pubblica illuminazione, gestione e manutenzione del depuratore di Comerconi.
Il ricorso agli appalti dovrebbe assicurare, secondo gli amministratori,
un risparmio notevole rispetto alla consueta modalità di affidamento di ditte
scelte a discrezione del comune.
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