martedì 5 novembre 2013

Lunedì 11 consiglio comunale straordinario e sullo sfondo una Nicotera troppo rissosa.



Nicotera. E’ previsto per lunedì il consiglio comunale straordinario chiesto dall’opposizione dopo il turbolento civico consesso di due settimane fa, quando il dibattito si è chiuso in modo precipitoso senza che l’opposizione abbia avuto il tempo di portare all’attenzione del consiglio determinate questioni, inerenti, a quanto sembra, l’andamento della stagione estiva. Per il presidente del consiglio Michele Melidoni tutto però si è svolto secondo le regole e in base a quanto stabilito dalle norme dello Statuto comunale.
Il sindaco Franco Pagano, reso edotto del putiferio esploso nell’aula consiliare dopo la sua frettolosa, ma regolare, uscita di scena, ha deciso di convocare il consiglio straordinario, invocato dalla minoranza, proprio per dare a quest’ultima la possibilità di esporre quelle questioni che le stavano a cuore, pur non figurando queste nella lista dei punti in discussione, nell’ultimo consiglio.
Nel prossimo civico consesso si discuterà di toponomastica, 118, centro obesità, inoltre sembra che l’opposizione voglia discutere con la maggioranza sulla passata stagione estiva. L’intento è quello di mettere sul tappeto dati, numeri, considerazioni sull’andamento della scorsa estate. Un andamento di certo non esaltante, visto il drammatico calo delle presenze, mentre un mare non sempre pulitissimo ha fatto da sfondo a una Nicotera che continua a impallidire sempre di più al cospetto delle due perle della Costa degli Dei, Pizzo e Tropea.  Le cause che hanno condotto la cittadina tirrenica in un immobilismo senza precedenti vanno ricercate in lunghe stagioni di mala politica, in un’incapacità da parte di quanti si sono avvicendati su Palazzo Convento di far fruttare le enormi potenzialità di Nicotera, nello scarso spirito imprenditoriale dei suoi abitanti, e in una serie di fattori e concause assai complesse e spesso subdole, in atteggiamenti insomma che potremmo definire delittuosi e irresponsabili.
Il consiglio servirà soprattutto ad aprire le porte al dialogo e al confronto, in questi ultimi tempi decisamente guastato nella cittadina tirrenica. Un clima invelenito di acre scontro politico che non lascia spazio all’esigenza di tutelare la città e le sue innumerevoli esigenze. Il senso civico sembra agonizzare sotto il peso dello scontro fine a se stesso e scarsamente produttivo, in cui ci si logora in un braccio di ferro che brucia le migliori energie. E mentre la maggioranza tenta di fare qualcosa per salvare Nicotera dalla perdizione, l’opposizione fa la sua parte, urla allo scandalo per un consiglio conclusosi troppo bruscamente, ha preparato e distribuito un volantino in cui si rende edotta la cittadinanza dell’inoperosità dell’amministrazione e, nel contempo, tira la giacca al Prefetto affinché intervenga a sistemare le cose; il contesto bellicoso caratterizzato da un’estenuante botta e risposta che ribalza come un dardo infuocato sulla stampa, si è concluso con una sibillina frase della minoranza, riferita al sindaco: «Il tempo è galantuomo». La replica di Franco Pagano arriva dopo qualche giorno: «L’urna è una gentildonna, in democrazia è lei a dare le risposte giuste al momento giusto».
E sullo sfondo di un clima da rissa giace una Nicotera oberata di problemi e di criticità, che avrebbe bisogno che le energie  migliori dei suoi abitanti fossero usate in modo intelligente.
Invocare la mannaia dello scioglimento nei comuni è un mantra facile per risolvere due problemi con una singola mossa. In gergo scacchistico si direbbe attacco doppio. Da un lato, infatti, si agita lo spettro della mafiosità del territorio, mortificandolo ulteriormente. Dall’altro, appunto, attraverso il tema della legalità spesso si evitano le questioni amministrative più stringenti. Nel merito delle esperienze prefettizie l’incidenza del loro operato sul territorio è stata assai discussa. Perché, poi, dopo il primo scioglimento è stato confermato il medesimo prefetto? Vai a capire.


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