Nicotera.
E’
previsto per lunedì il consiglio comunale straordinario chiesto
dall’opposizione dopo il turbolento civico consesso di due settimane fa, quando
il dibattito si è chiuso in modo precipitoso senza che l’opposizione abbia
avuto il tempo di portare all’attenzione del consiglio determinate questioni,
inerenti, a quanto sembra, l’andamento della stagione estiva. Per il presidente
del consiglio Michele Melidoni tutto però si è svolto secondo le regole e in
base a quanto stabilito dalle norme dello Statuto comunale.
Il sindaco Franco
Pagano, reso edotto del putiferio esploso nell’aula consiliare dopo la sua
frettolosa, ma regolare, uscita di scena, ha deciso di convocare il consiglio
straordinario, invocato dalla minoranza, proprio per dare a quest’ultima la
possibilità di esporre quelle questioni che le stavano a cuore, pur non
figurando queste nella lista dei punti in discussione, nell’ultimo consiglio.
Nel prossimo civico
consesso si discuterà di toponomastica, 118, centro obesità, inoltre sembra che
l’opposizione voglia discutere con la maggioranza sulla passata stagione
estiva. L’intento è quello di mettere sul tappeto dati, numeri, considerazioni
sull’andamento della scorsa estate. Un andamento di certo non esaltante, visto
il drammatico calo delle presenze, mentre un mare non sempre pulitissimo ha
fatto da sfondo a una Nicotera che continua a impallidire sempre di più al
cospetto delle due perle della Costa degli Dei, Pizzo e Tropea. Le cause che hanno condotto la cittadina
tirrenica in un immobilismo senza precedenti vanno ricercate in lunghe stagioni
di mala politica, in un’incapacità da parte di quanti si sono avvicendati su
Palazzo Convento di far fruttare le enormi potenzialità di Nicotera, nello
scarso spirito imprenditoriale dei suoi abitanti, e in una serie di fattori e
concause assai complesse e spesso subdole, in atteggiamenti insomma che
potremmo definire delittuosi e irresponsabili.
Il consiglio servirà
soprattutto ad aprire le porte al dialogo e al confronto, in questi ultimi
tempi decisamente guastato nella cittadina tirrenica. Un clima invelenito di
acre scontro politico che non lascia spazio all’esigenza di tutelare la città e
le sue innumerevoli esigenze. Il senso civico sembra agonizzare sotto il peso
dello scontro fine a se stesso e scarsamente produttivo, in cui ci si logora in
un braccio di ferro che brucia le migliori energie. E mentre la maggioranza
tenta di fare qualcosa per salvare Nicotera dalla perdizione, l’opposizione fa
la sua parte, urla allo scandalo per un consiglio conclusosi troppo
bruscamente, ha preparato e distribuito un volantino in cui si rende edotta la
cittadinanza dell’inoperosità dell’amministrazione e, nel contempo, tira la
giacca al Prefetto affinché intervenga a sistemare le cose; il contesto
bellicoso caratterizzato da un’estenuante botta e risposta che ribalza come un
dardo infuocato sulla stampa, si è concluso con una sibillina frase della
minoranza, riferita al sindaco: «Il tempo è galantuomo». La replica di Franco
Pagano arriva dopo qualche giorno: «L’urna è una gentildonna, in democrazia è
lei a dare le risposte giuste al momento giusto».
E sullo sfondo di un
clima da rissa giace una Nicotera oberata di problemi e di criticità, che
avrebbe bisogno che le energie migliori
dei suoi abitanti fossero usate in modo intelligente.
Invocare la mannaia
dello scioglimento nei comuni è un mantra facile per risolvere due problemi con
una singola mossa. In gergo scacchistico si direbbe attacco doppio. Da un lato,
infatti, si agita lo spettro della mafiosità del territorio, mortificandolo
ulteriormente. Dall’altro, appunto, attraverso il tema della legalità spesso si
evitano le questioni amministrative più stringenti. Nel merito delle esperienze
prefettizie l’incidenza del loro operato sul territorio è stata assai discussa.
Perché, poi, dopo il primo scioglimento è stato confermato il medesimo
prefetto? Vai a capire.
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