Nicotera. C’era una volta
a Nicotera il notaio. Adesso la figura notarile è scomparsa dalla cittadina
tirrenica, insieme ad altre cose. Per ciò che concerne i rappresentanti delle
vertenze giudiziarie, è rimasto ancora il Giudice di pace. Anche se è stato
rimosso dalla sua sede ordinaria (un ufficio adiacente la caserma, nel quale è
stata temporaneamente sistemata la Guardia di Finanza). La presenza del notaio
è un dato storico, confermato da un funzionario del Consiglio notarile,
Distretti riuniti di Catanzaro, Crotone, Lamezia Terme e Vibo Valentia.
La figura del notaio,
in una piccola comunità come quella nicoterese, è una figura cardine intorno
alla quale ruota la vita e le dinamiche dei cittadini. Alla stregua del
maresciallo dei carabinieri, del prete e del farmacista, il notaio
rappresentava un punto di riferimento per tutti: garante di giustizia e
depositario dei segreti di famiglia. Esso rappresentava inoltre la cultura, non
solo giuridica. A lui competevano, e competono, la stipula di atti giuridici,
come i trasferimenti di beni immobili tra persone viventi. A lui competono i
testamenti (tecnicamente: redazione di atti “mortis causa”), o la risoluzione di
questioni riguardanti i cosiddetti titoli di credito. La presenza del notaio in
una città ne segnala la vitalità economica della stessa, perché tale figura è
preposta a un sostanziale movimento di denaro e alla gestione giuridica dei
beni immobili. L’assenza di tale figura nel territorio ne denuncia in modo
drammatico il sostanziale impoverimento, sul piano sociale, culturale, ma,
principalmente, economico. La sede
notarile è stata riconosciuta dal ministero, e andava a conferire alla città un
ruolo “egemone” nell’ambito del territorio. Purtroppo le spoliazioni a danno di
Nicotera sono state tante. Se dovessimo stilare un catalogo, la lista sarebbe
davvero penosamente lunga. La cittadina costiera era sede del magistrale, di
una scuola alberghiera, del museo archeologico, di alcuni uffici governativi al
servizio del territorio, un insieme di risorse che garantivano servizi
essenziali al cittadini, risorse anche nell’ambito terziario di cui adesso non
rimane più nulla. Si pensi che nell’ultimo anno, due sono state le strutture
fortemente a rischio; la prima la Guardia di Finanza, baluardo di uno Stato
presente sul territorio e garanzia di legalità. Solo l’interessamento del
consiglio comunale nella sua interezza, ha fatto si che il trasferimento presso
la Tenenza di Tropea, dell’importante presidio di legalità, fosse prorogata di
un anno. L’altro ente a rischio è l’ufficio di collocamento, che presto sarà
accorpato a Vibo Valentia. La Provincia fatica
a sostenere le spese di tale servizio a Nicotera. La questione del
Giudice di Pace rientra invece nella logica di spendin-review attuata dal
Governo centrale. Per adesso la cittadina costiera mantiene l’ufficio del
magistrato onorario, ma non si sa fin quando il su mantenimento sarà possibile.
Enza Dell’Acqua
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