Nicotera.
Qualche
giorno fa abbiamo scritto che il cimitero è sguarnito di vigilanza perché il
custode è in una fase di prepensionamento: non presta, quindi, più servizio
presso il luogo sacro, e anche le chiavi in suo possesso sono da buttare via
perché il Comune ha già provveduto a sostituire i lucchetti dei cancelli. Tutte
le ore del giorno, quindi, non vi è un custode a sorvegliare l’area sacra e ad esplicare eventuali incombenze (vi è un
addetto comunale che si limita ad aprire e chiudere i cancelli), e sarà così
fin quando l’amministrazione non avrà esternalizzato i servizi cimiteriali. Ma,
com’era prevedibile, questa situazione al limite della negligenza comincia a
creare qualche complicazione. Nella giornata di martedì, intorno alle 15, è
stata effettuata l’estumulazione di una salma che doveva essere traslata in un
altro cimitero. Tutto sembrava essere in regola: c’era la ditta funebre, la
ditta specializzata addetta all’estumulo, e il medico dell’Asp responsabile
della pubblica Igiene. Mancava, però, una presenza che non può e non deve
mancare in questi casi, e cioè proprio il custode cimiteriale. La salma, già
inserita in un contenitore di zinco, era pronta per abbandonare il camposanto
nicoterese, alla presenza anche dei familiari della defunta. E qui è sorto un
problema. Senza la firma del custode l’operazione rischiava di non poter essere
conclusa. Il resto della vicenda lo racconta l’ex custode. «Sono stato chiamato
dalle persone interessate alla traslazione, le quali non sapevano che il
cimitero era privo di custode, scoprendolo solo dopo, a traslazione avvenuta.
Mi hanno pregato di recarmi sul posto per apporre una firma, ma io- continua
l’ex dipendente comunale- ho precisato di non essere più custode, di non
possedere nemmeno più le chiavi del luogo sacro. Tuttavia- precisa D’Amico- per
spirito di compassione ho firmato su quel foglio dell’Asp». Una situazione di
difficoltà per D’Amico, “costretto”, suo malgrado, a una forzatura. Intanto, al
Comune nessuno sembra essere a conoscenza di ciò che è accaduto martedì
pomeriggio: il sindaco non ne sa nulla; è caduto dal pero anche il dirigente
dell’Ufficio tecnico che, raggiunto telefonicamente, ci invita a contattare
l’ufficio anagrafe che, a parer suo, si occuperebbe anche di traslazioni di
salme. Un altro giallo riguarda la sostituzione del lucchetto dei cancelli. Il
sindaco, ancora una volta, dichiara di ignorare chi l’abbia predisposta, e non
lo sa nemmeno l’ufficio tecnico. Sta di fatto che il custode non le ha più, ma
è costretto a comportarsi, suo malgrado, come se fosse in servizio. Ma il
Comune non lo sa. Chissà se sa che stamattina di traslazione ne verrà
effettuata un’altra. E sul famoso “foglio di via” chi firmerà stavolta?
domenica 27 ottobre 2019
Cimitero. Il Comune richiama in servizio il custode.
Nicotera.
Dopo
la vicenda delle irregolarità emerse nel corso dell’estumulazione e della
traslazione di una salma nel cimitero di Nicotera (irregolarità scoperte dal
Quotidiano), l’Ufficio tecnico comunale ha richiamato in fretta e furia il
custode, ormai in fase di prepensionamento, e intento a consumare le ferie
residue. Carmelo D’Amico ha accettato di ritornare nel suo storico posto di
lavoro, almeno fino al primo di dicembre, giorno in cui finirà il suo rapporto
contrattuale con il Comune. Poco più di un mese, dunque. Un arco di tempo in
cui l’amministrazione comunale dovrà esperire ed assegnare l’appalto a una
ditta esterna per i servizi cimiteriali. Il richiamo del dipendente comunale si
è reso necessario dopo una serie di disagi che l’ente faticava a fronteggiare a
causa dell’ormai nota penuria di personale. Le mansioni di più difficile
gestione sono quelle relative ad eventuali estumulazioni, in quanto per essere
effettuate necessitano della presenza del custode, conoscitore del cimitero e
dei suoi labirintici percorsi, nonché addetto al disbrigo burocratico delle
pratiche. Intanto pare che già da oggi l’ufficio tecnico stia cominciando a
lavorare per l’esperimento dell’appalto. L’esternalizzazione dei servizi
cimiteriali è sempre stato uno degli obiettivi del sindaco Pino Marasco. Un
modo, dal suo punto di vista, anche per abbattere le spese a carico delle
famiglie che può rivolgersi alla ditta incaricata per ogni mansione, dalle luci
votive alla pulizia del luogo sacro.
Il consigliere Albanese si pente: "totale appoggio all'amministrazione e a Marco Vecchio", nonostante la strada dello zio"..
Nicotera. Il consigliere Andrea
Albanese rivedica con forza l’ottimo legame che lo lega all’assessore Marco
Vecchio, «al quale- scrive l’amministratore- sono legato da una sincera e
lontana amicizia e verso il quale nutro una profonda stima personale e
professionale». E’ in questi termini che esordisce la nota vergata da Albanese,
in merito a un nostro articolo in cui si evidenziava che l’autore della nota
disapprovasse i lavori scriteriati effettuati in contrada Vasia. Anzi, tiene ad
esternare la più sentita vicinanza a Marco Vecchio, condannando le accuse
ricevute nei scorsi giorni scorsi in merito a una strada costruita appositamente
a disposizione di uno zio dell’assessore all’Urbanistica, in un quartiere
oggettivamente devastato dal degrado nel quale il consigliere vive. Il
consigliere Albanese, in prima istanza, sembrava essere critico nei confronti
della famosa opera pubblica posta a favore di un parente dell’assessore ai
Lavori Pubblici (ribattezzata da molti cittadini che hanno denunciato la
questione “strada dello zio”), invece, a quanto pare, appoggia la scelta
amministrativa. Sottolinea, altresì, «di non aver mai partecipato ad alcuna
riunione, come peraltro- asserisce- possono testimoniare anche altri», non
tenendo conto, però, che altri ancora possono testimoniare quanto affermato dal
Quotidiano. Il consigliere si dice convinto dell’operato dell’amministrazione
di cui fa parte. Amministrazione, sostiene, che marcia coesa: «le tensioni tra
me e il resto della maggioranza- scrive-sono infondate». L’esecutivo, aggiunge,
«amministra il nostro comune con serietà, impegno e dedizione, prosegue con
spirito di collegialità e di comunione d’intenti». Nel rigettare le accuse di
abuso di ufficio rispetto a quello che appare un obiettivo vantaggio arrecato a
un parente prossimo dell’assessore, Albanese si fa portavoce e difende le
istanze dell’assessore Marco Vecchio, il quale è, in questi giorni, al centro
di aspre critiche da parte dei cittadini che non vedono con simpatia le sue
recenti iniziative amministrative. Eppure, Albanese conosce bene i disagi di
contrada Vasia perché lì vive, insieme alla sua famiglia. In chiusura, il consigliere
tiene a sottolineare che «l’attività amministrativa è corposa, come si evince
anche dalla nota dei lavori pubblici eseguiti o mandati in appalto e inviata
anche al vostro giornale. Un lavorio che svolgiamo nell’interesse collettivo,
anche grazie al supporto di decine di semplici cittadini che in questi mesi ci
hanno aiutato in prima persona, ad esempio per mantenere il decoro e la pulizia
del paese». E a proposito di pulizia della città, è doveroso sottolineare che
alcuni cittadini volenterosi si stanno facendo carico della pulizia di alcune
aree del paese e del cimitero. Un volontariato che va a sopperire a quello che
dovrebbe essere il dovere della ditta dei rifiuti inadempiente, ma che, al di
là dei soliti proclami di diffida da parte dell’amministrazione, continua a
fare ciò che vuole, trovando il consenso, neanche troppo tacito, dell’esecutivo
in carica.
Il consigliere Andrea Albanese prende le distanze dalla "strada dello zio".
Nicotera.
La
vicenda portata alla ribalta dal Quotidiano in merito a “contrada Vasia”,
invasa nel degrado, nonché teatro della famosa strada tirata a lucido che
conduce al garage di uno zio dell’assessore ai Lavori Pubblici Marco Vecchio,
ha creato un boatos che continua ad echeggiare, in specie nelle antiche stanze
di palazzo Convento, mentre non è escluso che potrebbe avere importanti
risvolti politici. Sono infatti esplosi dei malumori, forse antichi
risentimenti che la delicatissima vicenda ha fatto emergere in tutta la loro
virulenza. Nel corso di una infuocata riunione tenutasi nell’ufficio del sindaco
sono volate parole grosse tra il consigliere Andrea Albanese, con delega allo
Sport e alle Politiche giovanili, e l’assessore Vecchio. In pratica, Albanese
ha lasciato intendere di voler prendere le distanze dalla gestione dei lavori
in contrada Vasia; lavori fatti “senza grazia di Dio”. Lavori che hanno fatto e
fanno discutere, come documentato ieri dal Quotidiano, e che ha lasciato
scontenti tanti, troppi residenti; ma non solo: c’è anche la questione della
strada “ad uso parentale” che getta nell’imbarazzo l’intero esecutivo. Un
imbarazzo che Albanese vuole scrollarsi di dosso. Il suo nervosismo è
palpabile, si dice “scontento” dell’andazzo amministrativo perchè, osserva, «le
cose andrebbero decise insieme, collegialmente, così come era stato pattuito
all’inizio del nostro percorso a palazzo Convento». Pare che il sindaco abbia «conferito
un potere eccessivo all’assessore Vecchio, delegandogli troppe mansioni».
Albanese non ci sta. Ritiene che, pur nel rispetto dei ruoli, i componenti
dell’esecutivo Marasco dovrebbero confrontarsi prima di mettere mano ad opere
di una certa rilevanza, tipo quelle di contrada Vasia, in specie se vi sono
conseguenze che meritano di essere esaminate con grande attenzione, come la
famosa “strada dello zio”. E così ieri pomeriggio il consigliere ha rotto gli
argini. Le sue parole, proferite con voce ferma e venata di sdegno, si potevano
udire da fuori. «Adesso pretendo che venga sistemata contrada Vasia», ha tuonato
Albanese, «altrimenti d’ora in poi voterò contro nei consigli comunali». Un
ultimatum, quello del volitivo amministratore, che non lascia spazio ad
interpretazioni. «Quei lavori vanno eseguiti come Dio comanda», ha urlato. Un
atteggiamento che esprime innanzitutto totale disapprovazione con quanto finora
realizzato e, soprattutto, l’avvertimento di un mancato sostegno all’esecutivo;
una determinazione, quindi, che se messa in pratica, lo porrebbe di fatti nel
ruolo di consigliere indipendente. Qualcuno ha cercato inutilmente di calmare
gli animi, anche in vista della riunione tra le parti a cui ha partecipato
anche l’immancabile Giovanni Durante, energico assistente del sindaco e del suo
esecutivo. Cosa il gruppo si sia detto all’interno della stanza del primo
cittadino non è dato sapere, ma pare che sia stata stilata una nota stampa che
contemplerebbe la lista degli appalti felicemente esperiti dall’amministrazione.
Intanto ieri mattina l’assessore ai Lavori Pubblici si è recato nella contrada
della discordia per effettuare delle foto. Anche Maria Adele Buccafusca,
rappresentante del gruppo di minoranza “Movivento” ha voluto prendere atto dei problemi
strutturali e idrogeologici della zona, recandosi sul posto. La faccenda,
quindi, non è certa conclusa qui, promette, anzi, nuovi avvincenti episodi.
giovedì 24 ottobre 2019
Contrada Vasia nel degrado e la "strada dello zio".(FOTO)
Nicotera.
Contrada “Vasia” è un quartiere cittadino che si va popolando sempre di più,
oltre che snodo di percorsi fondamentali nelle “dietro le quinte” del centro
storico. La famiglie che vi abitano sono più di una trentina. Nuovi fabbricati
sembrano venir su come tulipani di cemento in mezzo alle sterpaglie e al
selciato divorato dal degrado e tappezzato qua e là da fosse profonde come
conche e riempite alla bell’e meglio da colate di catrame. Ai bordi della
strada vi sono inspiegabilmente dei cumuli di bitume, quasi gettato là a caso,
segno evidente che la ditta che eseguito i lavori non ha effettuato il rullaggio.
Inutile sottolineare il disappunto dei residenti che più volte hanno
sollecitato il Comune a mettere in sicurezza un quartiere cittadino in cui
camminare a piedi può essere pericoloso. Il punto è che l’amministrazione ha esperito
regolare appalto per bitumare il selciato, ma sono stati dei lavori eseguiti
con grande approssimazione, come ci si può rendere conto osservando le foto che
corredano l’articolo. A farsi portavoce di un disagio collettivo è la signora
Maria Giannini che da tempo immemorabile sollecita il Comune affinchè dia una
sistemata al quartiere. L’agguerrita residente di contrada Vasia lunedì scorso
si è presentata al municipio dove era in corso il consiglio comunale. Maria ha
tentato di prendere la parola per esporre le penose condizioni del suo
quartiere ma è stata prontamente zittita in quanto in consiglio non era aperto
agli interventi del pubblico. In un secondo momento il sindaco ha invitato la
signora a conferire con lui privatamente. Nel corso del breve colloquio pare
che Marasco abbia dato assicurazioni su un suo personale sopralluogo nel
quartiere (che sarebbe dovuto avvenire nella stessa giornata di lunedì) per
prendere atto delle criticità. Ma del sindaco, quel giorno, nessuna traccia. Il
malcontento e la sensazione di essere presi in giro si sono dunque fatti
tangibili. Per cui nella mattinata di ieri sono scattati nuovi blitz in quel di
palazzo Convento. Proteste cadute nel vuoto, osserva amaramente Maria Giannini,
mentre ci mostra lo scempio in cui è immerso in quartiere in cui vive. In tutto
questo squallore, non può non saltare all’occhio un percorso bitumato come una rampa
di lancio ben accarezzata dal rullo
compressore e che porta dritto dritto davanti alla saracinesca di un garage al
piano terra di una villetta che si affaccia su via Foschea ma che dà le spalle
alla Vasia. Sarà un caso, oppure no, ma trattasi dell’abitazione dello zio di
un assessore dell’esecutivo Marasco. Un lavoro ben fatto che cozza con quanto
vi è intorno. «Sono più di trent’anni che mi batto per rendere vivibile questo
quartiere- ha sottolineato Maria Giannini- questa strada- dice indicandoci il
percorso che conduce alla Vasia- è pericolosissima e piena di buche. E adesso,
invece di migliorarla, l’hanno imbruttita, rendendola ancora più pericolosa. E’
uno scempio di degrado e sporcizia. Siamo noi residenti- aggiunge- che ci diamo
da fare per renderla più ordinata». Ma, oggettivamente, l’opera del Comune pare
aver peggiorato le cose, invece di migliorarle. «Come vogliamo migliorare
Nicotera- osserva ancora la signora Giannini- se non sappiamo fare le cose per
bene? Perché non salvaguardare le persone che vivono in questo quartiere?». In
tanti, ci racconta Maria, sono scivolati lungo la discesa, spesso viscida a
causa del muschio che vi cresce indisturbato. Qualcuno a bordo di un’auto è
persino finito nel fossato sottostante, per cui la messa in sicurezza della
strada non può più attendere, anche perché non è un percorso a circuito chiuso
ma uno snodo importante per l’interno centro storico. Rimane da sottolineare
che il Comune ha speso un bel mucchio di soldi per il bitume, ma il lavoro è
stato mal realizzato: è impossibile dar torto a Maria.
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