Nicotera.
Sono
passati più di 120 giorni dall’insediamento della Giunta Marasco a palazzo
Convento. E’ dunque il momento di stilare un primo bilancio dell’operato dell’amministrazione
guidata dal sindaco infermiere. Quattro mesi di lavoro in cui l’esecutivo ha
impegnato la stragrande maggioranza delle energie sul fronte della gestione dei
rifiuti che, in un certo senso, ha tenuto banco fin dagli esordi della vita
amministrativa e continua a turbare il sonno del sindaco. Ma gli aspetti con
cui Marasco ha dovuto confrontarsi sono tanti.
-Opere
pubbliche. Il Comune lasciatogli in eredità dalla Terna
commissariale è un ente in dissesto economico che, con grandi difficoltà,
riprova a risalire la china. Soldi in cassa ce ne sono pochi, tuttavia Marasco
può beneficiare di una serie di finanziamenti abilmente intercettati dai
Commissari. Ad esempio quelli relativi all’edilizia scolastica: qualcosa come
750 mila euro. Un gruzzoletto di tutto rispetto che dovrà essere impiegato per
riqualificare la scuola elementare. I lavori, già appaltati dalla Terna,
dovrebbero partire a breve, annuncia il sindaco. Discorso a parte invece per la
Media “Dante Alighieri”. Com’è noto, la scuola si trova momentaneamente
allocata nel cosiddetto “Elefante rosso”, bene confiscato alla mafia. La
struttura sgomberata, priva di adeguamento sismico, era ormai diventata un
attentato all’incolumità di ragazzi e personale scolastico. Che fare, dunque,
di un così grande immobile la cui riqualificazione strutturale potrebbe costare
un occhio della testa? Pare che esista un bando governativo, che il Comune di
Nicotera ha facoltà di richiedere, proprio sull’adeguamento sismico delle
scuole. Qualcosa come 500mila euro. Bei soldini che però non bastano per l’idea
che ha in mente Pino Marasco, e cioè: radere al suolo l’edificio e ricostruire
ex novo la scuola. Per fare ciò, spera di poter ottenere dei rinforzi dalla
Cassa Deposito e Prestiti. Un bel progetto che rischia, tuttavia, di restare
confinato in un cassetto nel caso in cui quei fondi governativi siano vincolati.
Altra questione: l’ampliamento del cimitero. Il problema si fa sempre più urgente, perché non
vi sono più loculi: molte salme vengono tumulate altrove e in molti acquistano
sepolcri nel cimitero della vicina Limbadi. Esiste un progetto, stilato anni fa
dall’ex assessore Federico Polito; anche la fase di esproprio stava entrando
nel vivo, senonchè il proprietario del terreno in questione è deceduto, e ora
bisognerà ricominciare le trattative con gli eredi. Ma il sindaco è fiducioso:
fa sapere che a breve il progetto decollerà, aggiungendo che intende esternalizzare
i servizi cimiteriali. Sempre in tema di opere pubbliche, non possiamo non
citare il famigerato Psc, strumento che
ha conosciuto troppe vicissitudini. In
pratica, quello stilato dai Commissari è stato revocato dalla Regione, perché
la nuova legge dell’applicazione del “suolo zero”, adottata dalla Terna, non è
retroattiva; quindi, sarebbe valido
quello realizzato dalla Giunta Pagano. Il sindaco intende riprendere in
mano la questione, innanzitutto riaprendo ai cittadini la fase interlocutoria
delle osservazioni (finora sono duecento quelle prodotte dai vari portatori di
interesse).
-Sicurezza.
Ambito
assai importante, e per troppo tempo bisastrattato. La videosoerveglianza non è
ancora decollata. La Terna commissariale si era messa d’impegno per intercettare
i fondi necessari per installare gli occhi elettronici in una città troppe
volte preda di violenza e vandalismo. E i soldi alla fine sono arrivati: 190
mila euro, e con essi il progetto. Tutto pronto, insomma. Manca solo lo stsrt
da parte dell’amministrazione. Il sindaco promette, con il solito ottimismo,
che è solo una questione di giorni, prima che gli occhi vitrei delle telecamere
si accendano sulle vie cittadine.
Legalità.
Tema
assai delicato su cui sono scivolate troppe amministrazioni. La Giunta Marasco
si sforza di dare prova di volersi distinguere dai suoi predecessori. Dopo una
partenza piuttosto timida si è presa di coraggio e ha annunciato, anche se
tardivamente, di volersi costituire parte civile nel processo contro gli
estorsori dell’imprenditore Carmine Zappia. Gli estorsori, c’è da dire, fanno
di cognome Cicerone e Mancuso, binomio arcinoto alle Forze dell’ordine. La
mozione, ad onor del vero, è stata presentata da gruppo di minoranza
“Movivento”. Il sindaco ha accettato, indotto anche dal vigoroso sprone da
parte della stampa. Un’altra mossa geniale è stata quella di allocare la scuola
media “Dante Alighieri” all’interno dell’elefante rosso, immobile sequestrato
al clan Mancuso nel 2011.
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