lunedì 21 ottobre 2019

Le 120 giornate di Pino Marasco. Bilancio dei primi quattro mesi dell'amministrazione comunale.


Nicotera. Sono passati più di 120 giorni dall’insediamento della Giunta Marasco a palazzo Convento. E’ dunque il momento di stilare un primo bilancio dell’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco infermiere. Quattro mesi di lavoro in cui l’esecutivo ha impegnato la stragrande maggioranza delle energie sul fronte della gestione dei rifiuti che, in un certo senso, ha tenuto banco fin dagli esordi della vita amministrativa e continua a turbare il sonno del sindaco. Ma gli aspetti con cui Marasco ha dovuto confrontarsi sono tanti.
-Opere pubbliche. Il Comune lasciatogli in eredità dalla Terna commissariale è un ente in dissesto economico che, con grandi difficoltà, riprova a risalire la china. Soldi in cassa ce ne sono pochi, tuttavia Marasco può beneficiare di una serie di finanziamenti abilmente intercettati dai Commissari. Ad esempio quelli relativi all’edilizia scolastica: qualcosa come 750 mila euro. Un gruzzoletto di tutto rispetto che dovrà essere impiegato per riqualificare la scuola elementare. I lavori, già appaltati dalla Terna, dovrebbero partire a breve, annuncia il sindaco. Discorso a parte invece per la Media “Dante Alighieri”. Com’è noto, la scuola si trova momentaneamente allocata nel cosiddetto “Elefante rosso”, bene confiscato alla mafia. La struttura sgomberata, priva di adeguamento sismico, era ormai diventata un attentato all’incolumità di ragazzi e personale scolastico. Che fare, dunque, di un così grande immobile la cui riqualificazione strutturale potrebbe costare un occhio della testa? Pare che esista un bando governativo, che il Comune di Nicotera ha facoltà di richiedere, proprio sull’adeguamento sismico delle scuole. Qualcosa come 500mila euro. Bei soldini che però non bastano per l’idea che ha in mente Pino Marasco, e cioè: radere al suolo l’edificio e ricostruire ex novo la scuola. Per fare ciò, spera di poter ottenere dei rinforzi dalla Cassa Deposito e Prestiti. Un bel progetto che rischia, tuttavia, di restare confinato in un cassetto nel caso in cui quei fondi governativi siano vincolati. Altra questione: l’ampliamento del cimitero.  Il problema si fa sempre più urgente, perché non vi sono più loculi: molte salme vengono tumulate altrove e in molti acquistano sepolcri nel cimitero della vicina Limbadi. Esiste un progetto, stilato anni fa dall’ex assessore Federico Polito; anche la fase di esproprio stava entrando nel vivo, senonchè il proprietario del terreno in questione è deceduto, e ora bisognerà ricominciare le trattative con gli eredi. Ma il sindaco è fiducioso: fa sapere che a breve il progetto decollerà, aggiungendo che intende esternalizzare i servizi cimiteriali. Sempre in tema di opere pubbliche, non possiamo non citare il famigerato Psc,  strumento che ha conosciuto troppe vicissitudini.  In pratica, quello stilato dai Commissari è stato revocato dalla Regione, perché la nuova legge dell’applicazione del “suolo zero”, adottata dalla Terna, non è retroattiva; quindi, sarebbe valido  quello realizzato dalla Giunta Pagano. Il sindaco intende riprendere in mano la questione, innanzitutto riaprendo ai cittadini la fase interlocutoria delle osservazioni (finora sono duecento quelle prodotte dai vari portatori di interesse).
-Sicurezza. Ambito assai importante, e per troppo tempo bisastrattato. La videosoerveglianza non è ancora decollata. La Terna commissariale si era messa d’impegno per intercettare i fondi necessari per installare gli occhi elettronici in una città troppe volte preda di violenza e vandalismo. E i soldi alla fine sono arrivati: 190 mila euro, e con essi il progetto. Tutto pronto, insomma. Manca solo lo stsrt da parte dell’amministrazione. Il sindaco promette, con il solito ottimismo, che è solo una questione di giorni, prima che gli occhi vitrei delle telecamere si accendano sulle vie cittadine.
Legalità. Tema assai delicato su cui sono scivolate troppe amministrazioni. La Giunta Marasco si sforza di dare prova di volersi distinguere dai suoi predecessori. Dopo una partenza piuttosto timida si è presa di coraggio e ha annunciato, anche se tardivamente, di volersi costituire parte civile nel processo contro gli estorsori dell’imprenditore Carmine Zappia. Gli estorsori, c’è da dire, fanno di cognome Cicerone e Mancuso, binomio arcinoto alle Forze dell’ordine. La mozione, ad onor del vero, è stata presentata da gruppo di minoranza “Movivento”. Il sindaco ha accettato, indotto anche dal vigoroso sprone da parte della stampa. Un’altra mossa geniale è stata quella di allocare la scuola media “Dante Alighieri” all’interno dell’elefante rosso, immobile sequestrato al clan Mancuso nel 2011.

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