lunedì 21 ottobre 2019

Torna in carcere Felice La Rosa, l'ex parroco coinvolto in una vicenda di pedopornografia.


Torna agli onori della cronaca la vicenda dell’ex parroco Felice La Rosa, ora sospeso “a divinis” dal vescovo Luigi Renzo, accusato di induzione alla prostituzione minorile. Infatti, l’ex prete ieri è stato condotto in carcere dagli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia per un residuo di pena da scontare corrispondente a un anno e un mese di reclusione, a fronte di una condanna, con sentenza definitiva, alla pena di due anni e quattro mesi. L’ordine di carcerazione è stato spiccato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catanzaro nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Settimo Cerchio”, conclusasi nel mese di novembre del 2016. Le indagini della Polizia hanno portato alla luce un agghiacciante mondo sommerso che ruotava intorno a Felice La Rosa, 43 anni, originario di San Calogero, da undici anni parroco di Zungri. Nessuno avrebbe mai immaginato che dietro quel pastore di anime, dall’aspetto così  bonario e insospettabile, si celasse un uomo trafitto dal vizio, coinvolto in una brutta storia di corruzione di minori e prostituzione minorile. I fatti sarebbero avvenuti dal 2015 al 2016, non solo a Zungri, ma anche a Briatico, Parghelia, Vibo e Mileto. Il nome dell’operazione, evocativamente definita dagli inquirenti VII Cerchio- quel girone dell’Inferno, cioè, dove Dante aveva posto i violenti e i sodomiti- probabilmente non è stata scelta a caso, e infatti dalle carte dell’inchiesta emergono dettagli drammatici della vicenda: l’ex parroco, unitamente a un pensionato, Francesco Pugliese, 66 anni, avrebbero avuto rapporti sessuali con dei ragazzi minorenni, che venivano loro procacciati da Miroslaev Iliev, cittadino bulgaro 31enne. Per ogni rapporto sessuale veniva corrisposta una cifra di 50 euro, di cui 30 sarebbero spettati alla giovane vittima, e 20 all’Iliev. Ma sull’ex parroco grava anche un’altra accusa, che è quella di detenzione di materiale pedopornografico: sul suo cellulare i poliziotti hanno rinvenuto centinaia di inequivocabili immagini che vedono protagonisti giovani al di sotto dei 18 anni di età.
Nella medesima vicenda giudiziaria, condannati anche Francesco Pugliese, e Miroslaev Iliev, rispettivamente a due anni e otto mesi e cinque anni e sei mesi. L’ex parroco e il pensionato sono stati interdetti in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate abitualmente da minori. Tutti e tre i protagonisti della vicenda sono stati inoltre condannati risarcire le parti civili.

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