Nicotera.
Contrada “Vasia” è un quartiere cittadino che si va popolando sempre di più,
oltre che snodo di percorsi fondamentali nelle “dietro le quinte” del centro
storico. La famiglie che vi abitano sono più di una trentina. Nuovi fabbricati
sembrano venir su come tulipani di cemento in mezzo alle sterpaglie e al
selciato divorato dal degrado e tappezzato qua e là da fosse profonde come
conche e riempite alla bell’e meglio da colate di catrame. Ai bordi della
strada vi sono inspiegabilmente dei cumuli di bitume, quasi gettato là a caso,
segno evidente che la ditta che eseguito i lavori non ha effettuato il rullaggio.
Inutile sottolineare il disappunto dei residenti che più volte hanno
sollecitato il Comune a mettere in sicurezza un quartiere cittadino in cui
camminare a piedi può essere pericoloso. Il punto è che l’amministrazione ha esperito
regolare appalto per bitumare il selciato, ma sono stati dei lavori eseguiti
con grande approssimazione, come ci si può rendere conto osservando le foto che
corredano l’articolo. A farsi portavoce di un disagio collettivo è la signora
Maria Giannini che da tempo immemorabile sollecita il Comune affinchè dia una
sistemata al quartiere. L’agguerrita residente di contrada Vasia lunedì scorso
si è presentata al municipio dove era in corso il consiglio comunale. Maria ha
tentato di prendere la parola per esporre le penose condizioni del suo
quartiere ma è stata prontamente zittita in quanto in consiglio non era aperto
agli interventi del pubblico. In un secondo momento il sindaco ha invitato la
signora a conferire con lui privatamente. Nel corso del breve colloquio pare
che Marasco abbia dato assicurazioni su un suo personale sopralluogo nel
quartiere (che sarebbe dovuto avvenire nella stessa giornata di lunedì) per
prendere atto delle criticità. Ma del sindaco, quel giorno, nessuna traccia. Il
malcontento e la sensazione di essere presi in giro si sono dunque fatti
tangibili. Per cui nella mattinata di ieri sono scattati nuovi blitz in quel di
palazzo Convento. Proteste cadute nel vuoto, osserva amaramente Maria Giannini,
mentre ci mostra lo scempio in cui è immerso in quartiere in cui vive. In tutto
questo squallore, non può non saltare all’occhio un percorso bitumato come una rampa
di lancio ben accarezzata dal rullo
compressore e che porta dritto dritto davanti alla saracinesca di un garage al
piano terra di una villetta che si affaccia su via Foschea ma che dà le spalle
alla Vasia. Sarà un caso, oppure no, ma trattasi dell’abitazione dello zio di
un assessore dell’esecutivo Marasco. Un lavoro ben fatto che cozza con quanto
vi è intorno. «Sono più di trent’anni che mi batto per rendere vivibile questo
quartiere- ha sottolineato Maria Giannini- questa strada- dice indicandoci il
percorso che conduce alla Vasia- è pericolosissima e piena di buche. E adesso,
invece di migliorarla, l’hanno imbruttita, rendendola ancora più pericolosa. E’
uno scempio di degrado e sporcizia. Siamo noi residenti- aggiunge- che ci diamo
da fare per renderla più ordinata». Ma, oggettivamente, l’opera del Comune pare
aver peggiorato le cose, invece di migliorarle. «Come vogliamo migliorare
Nicotera- osserva ancora la signora Giannini- se non sappiamo fare le cose per
bene? Perché non salvaguardare le persone che vivono in questo quartiere?». In
tanti, ci racconta Maria, sono scivolati lungo la discesa, spesso viscida a
causa del muschio che vi cresce indisturbato. Qualcuno a bordo di un’auto è
persino finito nel fossato sottostante, per cui la messa in sicurezza della
strada non può più attendere, anche perché non è un percorso a circuito chiuso
ma uno snodo importante per l’interno centro storico. Rimane da sottolineare
che il Comune ha speso un bel mucchio di soldi per il bitume, ma il lavoro è
stato mal realizzato: è impossibile dar torto a Maria.
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