Nicotera.
Dovrà
aspettare il 16 aprile 2021, Rocco Barone, ex bracciante agricolo 75enne
affetto da cirrosi epatica, per poter effettuare la gastroscopia che, in
seguito all’ultimo controllo cui si è sottoposto allo Jazzolino di Vibo, gli è
stata prescritta dal medico che lo ha sotto cura. Un’attesa lunghissima e
inammissibile, per un malato delle sue condizioni; un’attesa che potrebbe
rivelarsi fatale per il pensionato. A denunciare il fatto è la moglie di Rocco,
Elena Iconaru, che, quando stamattina è andata a prenotare l’esame, si è
sentita rispondere che la prima data disponibile, per poter effettuare la gastroscopia
avvalendosi del Servizio Sanitario Nazionale, è nell’aprile del 2021, quindi
tra un anno e otto mesi. Grande lo sconforto della coppia, che non sa come
affrontare questa emergenza, di fronte a tali biblici d’attesa, che non
concedono deroghe nemmeno a un malato conclamato. Elena e Rocco non hanno i mezzi economici per
potersi rivolgere alla sanità privata. «Quando ho appreso che avremmo dovuto
aspettare tanto siamo stati colti dallo sconforto», racconta Elena, mentre ci
fa vedere la ricevuta della prenotazione, che riporta la data dell’esame e
l’ospedale dove sarà effettuato, quello di Tropea. «Ho provato a telefonare a
un ambulatorio privato: mio marito potrebbe fare la gastroscopia in tempi
brevi, ma il costo è di 220 euro, una cifra per noi proibitiva». Rocco, infatti,
percepisce una pensione di 920 euro, e con quei soldi la coppia deve tirare
avanti tutto il mese, affrontando le tante spese che il vivere quotidiano
comporta. Ieri mattina Elena ha affidato il suo sfogo su Facebook: il post è
stato inondato da messaggi di solidarietà e sdegno, e il confronto serrato tra
gli utenti ha mostrato uno spaccato di sanità pubblica inefficiente e ingolfata
dalle prenotazioni, per cui i cittadini
sono costretti a trovare rimedio rivolgendosi ai privati, oppure prenotando una
visita “intramoenia”, per cui, anche in un ospedale pubblico, se paghi, puoi
effettuare l’esame entro una manciata di giorni. Eppure secondo il “Piano
nazionale di governo delle liste d’attesa”, varato nel 2010, il Sistema
sanitario nazionale è tenuto a fornire l’esame ai cittadini entro 180 giorni,
quindi non oltre i sei mesi. Ma c’è un’altra norma, prevista dalla medesima
normativa, ma spesso ignorata o disattesa, la n.124 del 1998: “il Servizio
Sanitario è tenuto a garantire la prestazione nel rispetto dei tempi regionali
previsti ricorrendo a una prestazione in regime libero-professionale a spese
dell’azienda sanitaria locale, riservando al cittadino solo il pagamento del
ticket”. La sanità calabrese è in grado di far rispettare questa legge?
Nicotera.
Si
è conclusa in maniera positivamente inaspettata la storia di Rocco Barone, il
pensionato che ha urgente necessità di sottoporsi a una gastroscopia, ma si è
sentito rispondere che la prima data utile, per il servizio sanitario
nazionale, è il 16 aprile del 2021. Il provvidenziale intervento di un valente
gastroenterologo ha posto fine alla sua preoccupazione per i 19 lunghissimi
mesi di attesa che aveva davanti. Il dottor Felice Cosentino, infatti, dopo
aver letto l’articolo sul Quotidiano che raccontava la vicenda dell’ex
bracciante agricolo, non ci ha pensato due volte e ha scritto un’email alla
redazione di questo giornale, nella quale si dichiarava disposto ad effettuare
l’esame strumentale al signor Rocco, in modo assolutamente gratuito. Grande la
commozione della famiglia Barone, quando ha appreso la notizia; una telefonata
che loro hanno definito “provvidenziale”, dopo la batosta, davanti all’ufficio
prenotazioni, che annunciava loro che l’unica data disponibile era nell’aprile
del 2021. Ieri mattina, la signora Elena, moglie di Rocco, ancora ignara della
determinazione del dottor Cosentino, è ritornata davanti allo sportello delle
prenotazioni per chiedere nuovamente se ci fosse qualche possibilità di
accorciare quei tempi biblici. Ma, ancora una volta, aveva ricevuto una
risposta negativa. La preoccupazione aumentava perché nelle strutture private
la cifra loro richiesta per l’esame in questione è non meno di 220 euro. Un
costo eccessivo per una famiglia (Rocco ed Elena hanno un figlio di 16 anni)
che vive con 920 euro al mese, e cioè la pensione percepita dall’ex bracciante
agricolo dopo una vita di lavoro nei campi. Ma qualcosa, però, è accaduto: un
medico, dall’altra parte dell’Italia, leggeva la sua storia, e non è rimasto
con le mani in mano. Il dottor Felice
Cosentino trova inammissibile che i calabresi debbano patire le pene
dell’inferno per poter usufruire di un servizio pubblico che in altre regioni è
celere e garantito. Egli stesso è di origine calabrese, precisamente di
Taurianova, anche se da quarant’anni vive e lavora a Milano, sa bene quali sono
i disagi vissuti in Calabria dai cittadini, sul piano sanitario. Cosentino opera
presso la Casa di Cura “La Madonnina” di Milano, dove svolge la sua attività di
gastroenterolo ed endoscopista. E’ ex Direttore dell’Unità Operativa Complessa
di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del “San Giuseppe” di Milano e
Presidente della Società Italiana di Endoscopia Digestiva, ma è soprattutto un
medico e un uomo pieno di umanità e generosità. Ha invitato il signor Barone a
recarsi presso la clinica “Villa Elisa” di Cinquefrondi, dove egli una volta al
mese effettua esami strumentali specialistici. L’appuntamento è per venerdì
prossimo. Il caso ha voluto che quel giorno sia anche il compleanno del
pensionato, forse un regalo più bello non lo poteva immaginare: il dono della
solidarietà e della compassione, virtù che ancora resistono, evidentemente, in
un mondo corroso dalla cinica legge del profitto.
Nicotera.
Vi
stiamo raccontando in questi giorni la vicenda del pensionato, malato epatico,
che ha urgentemente bisogno di una gastroscopia, ma che si è sentito rispondere
dal Cup che per farla in una struttura pubblica deve aspettare fino ad aprile
2021. Vi abbiamo anche raccontato del professore Felice Cosentino, un
bravissimo gastroenterologo che si è offerto di effettuargli gratuitamente
l’esame, viste le disagiate condizioni economiche del signor Rocco Barone. Ma
adesso la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo, in cui possiamo ribadire
che davvero i miracoli esistono, e non solo per l’entrata in scena del medico
pieno di umanità, ma anche perché dopo che il Quotidiano ha sollevato un
polverone, raccogliendo l’amareggiato sfogo di Elena, la moglie di Rocco, ecco
che l’Asp, “come per magia”, ha trovato un posto per l’ex bracciante agricolo,
in tempi brevissimi, annullando in un colpo solo quell’inteminabile lista di
attesa. A raccontarlo è la stessa signora Barone che stamattina è stata tartassata
dalle telefonate da parte dell’Asp che la pregavano di condurre il marito a
fare l’esame in una struttura pubblica del vibonese, addirittura per il 2 di
ottobre, cioè mercoledì prossimo, e quindi due giorni prima della data che il
dottore Cosentino ha fissato ai coniugi Barone, venerdì 4, giocando, quindi,
meravigliosamente d’anticipo. Pare, tra l’altro, che anche l’impiegato addetto
alle prenotazioni sia stato fatto oggetto di una dura ramanzina da parte dei
suoi superiori, ma il dipendente, d’altra parte, si è limitato ad attenersi ai
tempi delle liste di attesa. Sta di fatto che per convincere Elena a fare
l’esame nella struttura privata sono state tirate fuori leggi e decreti che
danno la precedenza ai soggetti interessati da particolari patologie. Il
problema è: bisogna sollevare un polverone mediatico affinchè ci si renda conto
che le leggi a difesa dei cittadini, ancorchè se ammalati, esistono e vanno
semplicemente applicate?
Nicotera. Storia a lieto fine per
il signor Rocco Barone, il pensionato 75enne che ha urgentemente bisogno di una
gastroscopia ma che gli è stata prenotata nell’aprile del 2021. Una notizia che
aveva gettato nello sconforto l’ex bracciante agricolo e la moglie che, non
avendo grossi mezzi economici, sono stati costretti ad affidarsi a un servizio
pubblico che non riesce a tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Ma
evidentemente gli angeli esistono, e
nella storia dei signori Barone questo angelo ha il camice bianco ed è un
gastroenterologo. Si chiama Felice Cosentino, è originario di Taurianova ma
vive ormai da quarant’anni a Milano; qui opera presso la Casa di Cura “La
Madonnina”, dove svolge la sua attività di gastroenterolo ed endoscopista. Già
Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia
Digestiva del “San Giuseppe” di Milano e Presidente della Società Italiana di
Endoscopia Digestiva, il dottor Cosentino una volta al mese si reca in Calabria
dove visita ed effettua gli esami strumentali specialisti nella clinica Villa
Elisa di Cinquefrondi. E sarà proprio qui che il signor Barone potrà sottoporsi
all’esame richiesto (venerdì prossimo), “in modo gratuito e indolore”, come ha
specificato il dottore nell’email che ha inviato questa mattina al Quotidiano,
quando ha letto la storia dell’ex bracciante agricolo. «Considerando le
condizioni cliniche del paziente- ha detto il dottor Cosentino- utilizzeremo un
sottile gastroscopio che passerà attraverso il naso, che è del tutto
atraumatico e non necessita sedazione. Sono storie a cui non si può restare indifferenti-
ha aggiunto- ho visto troppi calabresi soffrire a causa dell’inefficienza del
servizio pubblico sanitario in una regione che non riesce più a garantire i
livelli essenziali di assistenza. Sono contento di poter aiutare una famiglia
calabrese in difficoltà e spero che presto le cose cambino per la Calabria».
Inutile sottolineare la commozione e il sollievo dei signori Barone, una volta
appresa la notizia dell’intervento risolutivo del dottor Consentino. «E’ un
miracolo- ha detto Elena, la moglie di Rocco- una cosa bellissima inaspettata, grazie mille volte a questo
dottore». Una bella storia che siamo felici di raccontare, mentre non si può
non constatare che è l’umanità e la generosità di un medico a sopperire a un
disservizio inaccettabile in un Paese che vuole dirsi civile.
Nicotera.
Vi
stiamo raccontando in questi giorni la vicenda del pensionato, malato epatico,
che ha urgentemente bisogno di una gastroscopia, ma che si è sentito rispondere
dal Cup che per farla in una struttura pubblica deve aspettare fino ad aprile
2021. Vi abbiamo anche raccontato del professore Felice Cosentino, un
bravissimo gastroenterologo che si è offerto di effettuargli gratuitamente
l’esame, viste le disagiate condizioni economiche del signor Rocco Barone. Ma
adesso la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo, in cui possiamo ribadire
che davvero i miracoli esistono, e non solo per l’entrata in scena del medico
pieno di umanità, ma anche perché dopo che il Quotidiano ha sollevato un
polverone, raccogliendo l’amareggiato sfogo di Elena, la moglie di Rocco, ecco
che l’Asp, “come per magia”, ha trovato un posto per l’ex bracciante agricolo,
in tempi brevissimi, annullando in un colpo solo quell’inteminabile lista di
attesa. A raccontarlo è la stessa signora Barone che stamattina è stata tartassata
dalle telefonate da parte dell’Asp che la pregavano di condurre il marito a
fare l’esame in una struttura pubblica del vibonese, addirittura per il 2 di
ottobre, cioè mercoledì prossimo, e quindi due giorni prima della data che il
dottore Cosentino ha fissato ai coniugi Barone, venerdì 4, giocando, quindi,
meravigliosamente d’anticipo. Pare, tra l’altro, che anche l’impiegato addetto
alle prenotazioni sia stato fatto oggetto di una dura ramanzina da parte dei
suoi superiori, ma il dipendente, d’altra parte, si è limitato ad attenersi ai
tempi delle liste di attesa. Sta di fatto che per convincere Elena a fare
l’esame nella struttura privata sono state tirate fuori leggi e decreti che
danno la precedenza ai soggetti interessati da particolari patologie. Il
problema è: bisogna sollevare un polverone mediatico affinchè ci si renda conto
che le leggi a difesa dei cittadini, ancorchè se ammalati, esistono e vanno
semplicemente applicate?
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