lunedì 21 ottobre 2019

La vicenda di Rocco Barone, il pensionato malato epatico cui è stata prenotata la gastroscopia tra un anno e otto mesi.


Nicotera. Dovrà aspettare il 16 aprile 2021, Rocco Barone, ex bracciante agricolo 75enne affetto da cirrosi epatica, per poter effettuare la gastroscopia che, in seguito all’ultimo controllo cui si è sottoposto allo Jazzolino di Vibo, gli è stata prescritta dal medico che lo ha sotto cura. Un’attesa lunghissima e inammissibile, per un malato delle sue condizioni; un’attesa che potrebbe rivelarsi fatale per il pensionato. A denunciare il fatto è la moglie di Rocco, Elena Iconaru, che, quando stamattina è andata a prenotare l’esame, si è sentita rispondere che la prima data disponibile, per poter effettuare la gastroscopia avvalendosi del Servizio Sanitario Nazionale, è nell’aprile del 2021, quindi tra un anno e otto mesi. Grande lo sconforto della coppia, che non sa come affrontare questa emergenza, di fronte a tali biblici d’attesa, che non concedono deroghe nemmeno a un malato conclamato.  Elena e Rocco non hanno i mezzi economici per potersi rivolgere alla sanità privata. «Quando ho appreso che avremmo dovuto aspettare tanto siamo stati colti dallo sconforto», racconta Elena, mentre ci fa vedere la ricevuta della prenotazione, che riporta la data dell’esame e l’ospedale dove sarà effettuato, quello di Tropea. «Ho provato a telefonare a un ambulatorio privato: mio marito potrebbe fare la gastroscopia in tempi brevi, ma il costo è di 220 euro, una cifra per noi proibitiva». Rocco, infatti, percepisce una pensione di 920 euro, e con quei soldi la coppia deve tirare avanti tutto il mese, affrontando le tante spese che il vivere quotidiano comporta. Ieri mattina Elena ha affidato il suo sfogo su Facebook: il post è stato inondato da messaggi di solidarietà e sdegno, e il confronto serrato tra gli utenti ha mostrato uno spaccato di sanità pubblica inefficiente e ingolfata dalle prenotazioni, per  cui i cittadini sono costretti a trovare rimedio rivolgendosi ai privati, oppure prenotando una visita “intramoenia”, per cui, anche in un ospedale pubblico, se paghi, puoi effettuare l’esame entro una manciata di giorni. Eppure secondo il “Piano nazionale di governo delle liste d’attesa”, varato nel 2010, il Sistema sanitario nazionale è tenuto a fornire l’esame ai cittadini entro 180 giorni, quindi non oltre i sei mesi. Ma c’è un’altra norma, prevista dalla medesima normativa, ma spesso ignorata o disattesa, la n.124 del 1998: “il Servizio Sanitario è tenuto a garantire la prestazione nel rispetto dei tempi regionali previsti ricorrendo a una prestazione in regime libero-professionale a spese dell’azienda sanitaria locale, riservando al cittadino solo il pagamento del ticket”. La sanità calabrese è in grado di far rispettare questa legge?

Nicotera. Si è conclusa in maniera positivamente inaspettata la storia di Rocco Barone, il pensionato che ha urgente necessità di sottoporsi a una gastroscopia, ma si è sentito rispondere che la prima data utile, per il servizio sanitario nazionale, è il 16 aprile del 2021. Il provvidenziale intervento di un valente gastroenterologo ha posto fine alla sua preoccupazione per i 19 lunghissimi mesi di attesa che aveva davanti. Il dottor Felice Cosentino, infatti, dopo aver letto l’articolo sul Quotidiano che raccontava la vicenda dell’ex bracciante agricolo, non ci ha pensato due volte e ha scritto un’email alla redazione di questo giornale, nella quale si dichiarava disposto ad effettuare l’esame strumentale al signor Rocco, in modo assolutamente gratuito. Grande la commozione della famiglia Barone, quando ha appreso la notizia; una telefonata che loro hanno definito “provvidenziale”, dopo la batosta, davanti all’ufficio prenotazioni, che annunciava loro che l’unica data disponibile era nell’aprile del 2021. Ieri mattina, la signora Elena, moglie di Rocco, ancora ignara della determinazione del dottor Cosentino, è ritornata davanti allo sportello delle prenotazioni per chiedere nuovamente se ci fosse qualche possibilità di accorciare quei tempi biblici. Ma, ancora una volta, aveva ricevuto una risposta negativa. La preoccupazione aumentava perché nelle strutture private la cifra loro richiesta per l’esame in questione è non meno di 220 euro. Un costo eccessivo per una famiglia (Rocco ed Elena hanno un figlio di 16 anni) che vive con 920 euro al mese, e cioè la pensione percepita dall’ex bracciante agricolo dopo una vita di lavoro nei campi. Ma qualcosa, però, è accaduto: un medico, dall’altra parte dell’Italia, leggeva la sua storia, e non è rimasto con le mani in mano.  Il dottor Felice Cosentino trova inammissibile che i calabresi debbano patire le pene dell’inferno per poter usufruire di un servizio pubblico che in altre regioni è celere e garantito. Egli stesso è di origine calabrese, precisamente di Taurianova, anche se da quarant’anni vive e lavora a Milano, sa bene quali sono i disagi vissuti in Calabria dai cittadini, sul piano sanitario. Cosentino opera presso la Casa di Cura “La Madonnina” di Milano, dove svolge la sua attività di gastroenterolo ed endoscopista. E’ ex Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del “San Giuseppe” di Milano e Presidente della Società Italiana di Endoscopia Digestiva, ma è soprattutto un medico e un uomo pieno di umanità e generosità. Ha invitato il signor Barone a recarsi presso la clinica “Villa Elisa” di Cinquefrondi, dove egli una volta al mese effettua esami strumentali specialistici. L’appuntamento è per venerdì prossimo. Il caso ha voluto che quel giorno sia anche il compleanno del pensionato, forse un regalo più bello non lo poteva immaginare: il dono della solidarietà e della compassione, virtù che ancora resistono, evidentemente, in un mondo corroso dalla cinica legge del profitto. 

Nicotera. Vi stiamo raccontando in questi giorni la vicenda del pensionato, malato epatico, che ha urgentemente bisogno di una gastroscopia, ma che si è sentito rispondere dal Cup che per farla in una struttura pubblica deve aspettare fino ad aprile 2021. Vi abbiamo anche raccontato del professore Felice Cosentino, un bravissimo gastroenterologo che si è offerto di effettuargli gratuitamente l’esame, viste le disagiate condizioni economiche del signor Rocco Barone. Ma adesso la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo, in cui possiamo ribadire che davvero i miracoli esistono, e non solo per l’entrata in scena del medico pieno di umanità, ma anche perché dopo che il Quotidiano ha sollevato un polverone, raccogliendo l’amareggiato sfogo di Elena, la moglie di Rocco, ecco che l’Asp, “come per magia”, ha trovato un posto per l’ex bracciante agricolo, in tempi brevissimi, annullando in un colpo solo quell’inteminabile lista di attesa. A raccontarlo è la stessa signora Barone che stamattina è stata tartassata dalle telefonate da parte dell’Asp che la pregavano di condurre il marito a fare l’esame in una struttura pubblica del vibonese, addirittura per il 2 di ottobre, cioè mercoledì prossimo, e quindi due giorni prima della data che il dottore Cosentino ha fissato ai coniugi Barone, venerdì 4, giocando, quindi, meravigliosamente d’anticipo. Pare, tra l’altro, che anche l’impiegato addetto alle prenotazioni sia stato fatto oggetto di una dura ramanzina da parte dei suoi superiori, ma il dipendente, d’altra parte, si è limitato ad attenersi ai tempi delle liste di attesa. Sta di fatto che per convincere Elena a fare l’esame nella struttura privata sono state tirate fuori leggi e decreti che danno la precedenza ai soggetti interessati da particolari patologie. Il problema è: bisogna sollevare un polverone mediatico affinchè ci si renda conto che le leggi a difesa dei cittadini, ancorchè se ammalati, esistono e vanno semplicemente applicate? 

Nicotera. Storia a lieto fine per il signor Rocco Barone, il pensionato 75enne che ha urgentemente bisogno di una gastroscopia ma che gli è stata prenotata nell’aprile del 2021. Una notizia che aveva gettato nello sconforto l’ex bracciante agricolo e la moglie che, non avendo grossi mezzi economici, sono stati costretti ad affidarsi a un servizio pubblico che non riesce a tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Ma evidentemente gli angeli esistono,  e nella storia dei signori Barone questo angelo ha il camice bianco ed è un gastroenterologo. Si chiama Felice Cosentino, è originario di Taurianova ma vive ormai da quarant’anni a Milano; qui opera presso la Casa di Cura “La Madonnina”, dove svolge la sua attività di gastroenterolo ed endoscopista. Già Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del “San Giuseppe” di Milano e Presidente della Società Italiana di Endoscopia Digestiva, il dottor Cosentino una volta al mese si reca in Calabria dove visita ed effettua gli esami strumentali specialisti nella clinica Villa Elisa di Cinquefrondi. E sarà proprio qui che il signor Barone potrà sottoporsi all’esame richiesto (venerdì prossimo), “in modo gratuito e indolore”, come ha specificato il dottore nell’email che ha inviato questa mattina al Quotidiano, quando ha letto la storia dell’ex bracciante agricolo. «Considerando le condizioni cliniche del paziente- ha detto il dottor Cosentino- utilizzeremo un sottile gastroscopio che passerà attraverso il naso, che è del tutto atraumatico e non necessita sedazione. Sono storie a cui non si può restare indifferenti- ha aggiunto- ho visto troppi calabresi soffrire a causa dell’inefficienza del servizio pubblico sanitario in una regione che non riesce più a garantire i livelli essenziali di assistenza. Sono contento di poter aiutare una famiglia calabrese in difficoltà e spero che presto le cose cambino per la Calabria». Inutile sottolineare la commozione e il sollievo dei signori Barone, una volta appresa la notizia dell’intervento risolutivo del dottor Consentino. «E’ un miracolo- ha detto Elena, la moglie di Rocco- una cosa bellissima  inaspettata, grazie mille volte a questo dottore». Una bella storia che siamo felici di raccontare, mentre non si può non constatare che è l’umanità e la generosità di un medico a sopperire a un disservizio inaccettabile in un Paese che vuole dirsi civile.  

Nicotera. Vi stiamo raccontando in questi giorni la vicenda del pensionato, malato epatico, che ha urgentemente bisogno di una gastroscopia, ma che si è sentito rispondere dal Cup che per farla in una struttura pubblica deve aspettare fino ad aprile 2021. Vi abbiamo anche raccontato del professore Felice Cosentino, un bravissimo gastroenterologo che si è offerto di effettuargli gratuitamente l’esame, viste le disagiate condizioni economiche del signor Rocco Barone. Ma adesso la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo, in cui possiamo ribadire che davvero i miracoli esistono, e non solo per l’entrata in scena del medico pieno di umanità, ma anche perché dopo che il Quotidiano ha sollevato un polverone, raccogliendo l’amareggiato sfogo di Elena, la moglie di Rocco, ecco che l’Asp, “come per magia”, ha trovato un posto per l’ex bracciante agricolo, in tempi brevissimi, annullando in un colpo solo quell’inteminabile lista di attesa. A raccontarlo è la stessa signora Barone che stamattina è stata tartassata dalle telefonate da parte dell’Asp che la pregavano di condurre il marito a fare l’esame in una struttura pubblica del vibonese, addirittura per il 2 di ottobre, cioè mercoledì prossimo, e quindi due giorni prima della data che il dottore Cosentino ha fissato ai coniugi Barone, venerdì 4, giocando, quindi, meravigliosamente d’anticipo. Pare, tra l’altro, che anche l’impiegato addetto alle prenotazioni sia stato fatto oggetto di una dura ramanzina da parte dei suoi superiori, ma il dipendente, d’altra parte, si è limitato ad attenersi ai tempi delle liste di attesa. Sta di fatto che per convincere Elena a fare l’esame nella struttura privata sono state tirate fuori leggi e decreti che danno la precedenza ai soggetti interessati da particolari patologie. Il problema è: bisogna sollevare un polverone mediatico affinchè ci si renda conto che le leggi a difesa dei cittadini, ancorchè se ammalati, esistono e vanno semplicemente applicate?

 
 

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