domenica 26 agosto 2018

Bruno Censore e la candidatura a Nicotera. Manterrà la promessa?


Nicotera. Era il quattro gennaio scorso quando, nel corso di un convegno sulla delinquenza imperante in paese, Bruno Censore, ex parlamentare del Governo Renzi, dichiarò di volersi candidare a Nicotera nel ruolo di consigliere, con un obiettivo, anzi, una missione ben precisa: «È assolutamente indispensabile ripristinare la legalità- tuonò nell’aula consiliare del Comune- e garantire la sicurezza di questa comunità, soprattutto alla luce degli ultimi episodi portati all’attenzione della cronaca». Era l’inizio dell’anno, nel pieno della campagna elettorale per le Politiche, e la cittadina medmea, benchè segnata da numerosi fatti di cronaca, non aveva ancora vissuto i terribili omicidi che da maggio ad agosto l’hanno letteralmente funestata. Il peggio, dunque, doveva ancora arrivare, ma il politico serrese, ben consapevole della situazione in cui versavano Nicotera e la politica cittadina, proponeva il suo rimedio per uscire da quel “cul de sac”: «Ritengo sia assolutamente necessario ripartire da un nuovo protagonismo della buona politica per garantire al più presto possibile un ritorno alle regole della democrazia». E poi l’annuncio bomba: «In quest’ottica ed al fine di favorire questo processo dichiaro la mia piena disponibilità a scendere in campo personalmente, se necessario, ponendo la mia candidatura a consigliere comunale di questa nobile città».
La dichiarazione d’amore di Censore nei confronti di Nicotera, nonché la sua intenzione di candidarsi alle elezioni, hanno sortito una certa impressione nella platea nel corso di quel convegno dal titolo promettente: “No alla criminalità, si al lavoro e allo sviluppo economico: ospedale, turismo, commercio”. Tra poco più di due mesi (21 ottobre) la cittadina costiera tornerà al voto. L’occasione per l’ex deputato di mantenere la promessa fatta è dunque a portata di mano. Manterrà Censore la parola data oppure il suo entusiasmo è scemato con la chiusura della campagna elettorale e, soprattutto, dopo aver perso il suo scranno in Parlamento? Lo scopriremo solo vivendo, certo è che sarebbe una formidabile occasione per il politico serrese, e per il partito che rappresenta (il Pd di stampo renziano), di farsi perdonare per le tante, troppe distrazioni nei confronti del paese per cui, nel gennaio scorso, ha tessuto intense lodi. I problemi di Nicotera sono sempre gli stessi, ormai fossilizzati. Censore è stato un uomo di potere per diversi anni, all’interno di un partito di grande potere. Dei nicoteresi hanno chiesto i voti, ma poi, come si fa in questi casi, gli hanno voltato le spalle. Sicurezza, sanità, ambiente: non pervenuti. Il Pd a queste latitudine altro non era, e non è, che un affare familiare e amicale: né un trait d’union tra i cittadini e il partito, e nemmeno entità politica presente nelle tragiche vicende della città. Ma silenzio e chiusura. Ma forse più di uno ha qualcosa da farsi perdonare.

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