lunedì 20 agosto 2018

Il mare non è inquinato da scarichi fognari. Lo rivelano gli esami effettuati da un laboratorio accreditato su campioni prelevati dalla Guardia di Finanza.


Nicotera. Il mare di Nicotera Marina non è inquinato, né vi sono in esso tracce di escherichia e.coli; detto in parole povere non vi sono prove chimiche che sia solcato da scarichi fognari. A certificarlo è un esame eseguito da Delvit, laboratorio di analisi chimiche e batteriologiche, con sede a Cosenza, riconosciuto da Accredia. Ad effettuare i prelievi il nucleo sommozzatori della Guardia di Finanza, il 4 agosto scorso, che ha riempito quattro compioni: a cinque metri dalla superficie, a dieci centimetri dal fondo, a un metro dalla superficie, uno in superficie. Sono stati inoltre effettuati degli esami sulla salinità delle acque, un paramentro importante per capire se il mare è attraversato da correnti anomale esogene. A corredo del test sono state inoltre eseguite delle analisi chimiche per individuare la presenza di 17 tra minerali e metalli. Anche qui i parametri erano tutti nella norma.
Ad esigere questo ulteriore esame il Comune di Nicotera, di concerto con la Guardia costiera, per comprovare quanto stabilito dall’Arpacal, ente regionale per l’Ambiente, che, com’è noto, ha sempre dichiarato che il colore atipico del mare nicoterese, in specie nei mesi caldi, è dovuto ad uno strano fenomeno noto come fioritura algale, ovvero alla decomposizione della vegetazione marina dovuta all’innalzamento della temperatura dell’acqua.
Le vivaci proteste dei cittadini, assai scettici rispetto agli esami resi noti dall’Arpacal, hanno indotto il Comune ad effettuare la cosiddetta prova del nove,  per confermare, o eventualmente contraddire, l’ipse dixit dell’Agenzia per l’ambiente. Le analisi eseguite da Delvit non parlano certo di fioritura algale ma certificano che non vi sono tracce di escrementi, umani o animali, in quanto l’escherichia e.coli, assente nel mare nicoterese, si trova, in genere, nell’intestino degli esseri viventi. Alla luce di tali esami, si può dunque escludere che il mare nicoterese sia oggetto di scarichi fognari, a meno che non ci si riferisca alla foce del Mesima, storico fiume che trascina con sè qualsiasi cosa, e spessissimo gli scarichi fognari di paesi privi di impianti di depurazione. Ricordiamo che il mese di agosto è stato decisamente guastato da un repentino cambiamento del mare. Un cambiamento in peggio, dato che per tutto il mese di luglio il mare è stato più che accettabile, limpido e balneabilissimo. Andava tutto bene, quando, in coincidenza del periodo clou dell’estate, il mare da azzurro è diventato verde, e spesso sembrava solcato da strisce marrone. Uno spettacolo indecente che ha deluso quanti speravano si potesse ripresentare splendido come l’estate del 2017. Le speranze sono dunque state disattese e la maledetta “alga”, nemica del mare nicoterese e causa di furenti proteste, ha colpito ancora. Tuttavia, c’è chi non riesce a convincersi che il colore anomalo del mare possa essere dovuto a un campo sommerso di lattughe andate a male, ma vi sia dell’altro. Spesso, infatti, fiumi di liquami serpeggiano tra le onde, visibili ad occhio nudo, del tutto simili a degli scarichi di sospetta natura. Ma la chimica dice altro.

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