Nicotera.
Il
mare di Nicotera Marina non è inquinato, né vi sono in esso tracce di
escherichia e.coli; detto in parole povere non vi sono prove chimiche che sia
solcato da scarichi fognari. A certificarlo è un esame eseguito da Delvit,
laboratorio di analisi chimiche e batteriologiche, con sede a Cosenza,
riconosciuto da Accredia. Ad effettuare i prelievi il nucleo sommozzatori della
Guardia di Finanza, il 4 agosto scorso, che ha riempito quattro compioni: a
cinque metri dalla superficie, a dieci centimetri dal fondo, a un metro dalla
superficie, uno in superficie. Sono stati inoltre effettuati degli esami sulla
salinità delle acque, un paramentro importante per capire se il mare è
attraversato da correnti anomale esogene. A corredo del test sono state inoltre
eseguite delle analisi chimiche per individuare la presenza di 17 tra minerali
e metalli. Anche qui i parametri erano tutti nella norma.
Ad esigere questo
ulteriore esame il Comune di Nicotera, di concerto con la Guardia costiera, per
comprovare quanto stabilito dall’Arpacal, ente regionale per l’Ambiente, che,
com’è noto, ha sempre dichiarato che il colore atipico del mare nicoterese, in
specie nei mesi caldi, è dovuto ad uno strano fenomeno noto come fioritura
algale, ovvero alla decomposizione della vegetazione marina dovuta all’innalzamento
della temperatura dell’acqua.
Le vivaci proteste dei
cittadini, assai scettici rispetto agli esami resi noti dall’Arpacal, hanno
indotto il Comune ad effettuare la cosiddetta prova del nove, per confermare, o eventualmente contraddire,
l’ipse dixit dell’Agenzia per l’ambiente. Le analisi eseguite da Delvit non
parlano certo di fioritura algale ma certificano che non vi sono tracce di
escrementi, umani o animali, in quanto l’escherichia e.coli, assente nel mare
nicoterese, si trova, in genere, nell’intestino degli esseri viventi. Alla luce
di tali esami, si può dunque escludere che il mare nicoterese sia oggetto di
scarichi fognari, a meno che non ci si riferisca alla foce del Mesima, storico
fiume che trascina con sè qualsiasi cosa, e spessissimo gli scarichi fognari di
paesi privi di impianti di depurazione. Ricordiamo che il mese di agosto è
stato decisamente guastato da un repentino cambiamento del mare. Un cambiamento
in peggio, dato che per tutto il mese di luglio il mare è stato più che
accettabile, limpido e balneabilissimo. Andava tutto bene, quando, in
coincidenza del periodo clou dell’estate, il mare da azzurro è diventato verde,
e spesso sembrava solcato da strisce marrone. Uno spettacolo indecente che ha
deluso quanti speravano si potesse ripresentare splendido come l’estate del
2017. Le speranze sono dunque state disattese e la maledetta “alga”, nemica del
mare nicoterese e causa di furenti proteste, ha colpito ancora. Tuttavia, c’è
chi non riesce a convincersi che il colore anomalo del mare possa essere dovuto
a un campo sommerso di lattughe andate a male, ma vi sia dell’altro. Spesso,
infatti, fiumi di liquami serpeggiano tra le onde, visibili ad occhio nudo, del
tutto simili a degli scarichi di sospetta natura. Ma la chimica dice altro.
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