lunedì 20 agosto 2018

Ma Nicotera è pronta per ritornare al voto?


Nicotera. L’intervento commissariale è quasi arrivato al capolinea; la città dovrebbe tornare alle urne il 21 ottobre. Le cellule dormienti della politica nicoterese, svegliatesi da un letargo durato quasi due anni, sono nel pieno del lavoro per la preparazione delle liste, pronte per riproporsi davanti ad elettorato ormai frastornato. Ma la città è davvero pronta a ritornare alle urne? E, soprattutto, il Comune è stato mondato dall’illegalità, dato che il compito della Terna commissariale è quello di riportare il municipio nei parametri della legalità? Ovvero, cosa è cambiato in 24 mesi in una struttura amministrativa che ha visto, come accertato dagli inquirenti, dei professionisti perfettamente incastonati nella macchina della pubblica ammnistrazione che operavano al servizio del malaffare? La mancata sospensione di taluni soggetti dal Comune e, più in generale, dalla pubblica amministrazione, è promessa e pietra fondante del futuro scioglimento del prossimo consiglio comunale.
Se non si epura la macchina amministrativa, tra qualche anno ci ritroveremo ancora qui a parlare di sparizione di fondi pubblici, di appalti truccati, di “favori” vari a soggetti che ruotano intorno al clan, per poi dare il benvenuto alla prossima commissione straordinaria. In parole povere, mandare a casa la parte politica non basta, per quanto essa possa essere colpevole. E’ necessario epurare gli uffici strategici comunali nonché le commissioni della Sua, dove spesso siedono soggetti già al centro di numerose indagini. In tali condizioni, che senso hanno nuove votazioni? Sono quasi la celebrazione di una finta democrazia, pronta a sgretolarsi al cospetto di un avvistamento di un consigliere in un bar in compagnia di un soggetto in odor di mafia.
Ma c’è un’altra questione che non può essere trascurata e riguarda i futuri candidati. Nomi anticipati da questo giornale. In campo quasi sicuramente un esponente del Pd, un altro di Forza Italia e un altro ancora del partito Socialista. Elementi accomunati da un unico incontestabile dato di fatto: la latitanza nei momenti critici della città. Pronti ad affiorare a galla nel momento delle elezioni, tali soggetti, così come altri invischiati nella politica, sono stati praticamente assenti in frangenti assai difficili della vita cittadina: parliamo di omicidi, di attentati, di rapine. Di malavita. In tali situazioni i politici locali, nonchè i loro referenti provinciali o regionali, non hanno avuto niente da dire. Non hanno espresso angoscia, sdegno, risentimento, né hanno mostrato la propositività di cui Nicotera aveva disperatamente bisogno. Un silenzio che continua anche adesso a pochissimi giorni dall’omicidio di Francesco Timpano in un notissimo lido a Nicotera Marina, alle tre del pomeriggio. Intenti a preparare le loro liste, pare non si siano accorti dei colpi di pistola che da maggio ad oggi hanno lasciato quattro morti sul tappeto. Parole di indignazione non ne sono pervenute. Eppure, questi politici locali, benchè non abbiano mai discusso con la gente dei problemi della città, pensano di poter intercettare i suoi voti. O, per meglio dire, ci si basa sul capitale di voti in possesso di poche famiglie. Un “do ut des” ancora difficile da scardinre.

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