Nicotera.
Dovrà
aspettare più di un anno la signora M.D. per poter ripetere delle importantissime
prove allergiche all’ospedale di Nicotera. Tempi lunghissimi che potrebbero
mettere in repentaglio la sua vita in quanto è affetta da una gravissima forma
di allergia alimentare e da contatto che le impone di stare lontana da una
interminabile lista di cibi e metalli vari. La signora M.D. è una
paziente severamente allergica che deve spesso sottoporsi a dei nuovi test in
quanto ai cibi che non può assumere in genere se ne aggiungono altri che
improvvisamente diventano nocivi e potrebbero causarle uno shock anafilattico.
Intanto la signora convive con una serie infinita di disturbi invalidanti:
dalla roncopatia notturna alla dispepsia alla rinite oltre che alla sindrome
orticaria angioedema, alla congiuntivite e a un corposo corteo di sintomi che
le rendono la vita impossibile. Eppure, nonostante questo quadro allarmante,
già noto allo specialista che la sta seguendo, quando si è recata all’ospedale
per prenotare la visita al fine di effettuare nuovi test salvavita si è sentita
rispondere che la prima data utile è tra un anno, in quanto l’ambulatorio di
Allergologia e Malattie respiratorie della struttura ospedaliera nicoterese ha
tutte le date piene (lo specialista è presente una volta la settimana).
La paziente, com’è
immaginabile, ha incassato l’informazione non senza disappunto, in quanto,
vista la celere trasformazione delle sue intolleranze alimentari, aspettare
così tanto tempo potrebbe cagionarle seri problemi alla salute. Ora per lei
l’unica alternativa è rivolgersi a uno specialista privato che la possa
ricevere in tempi brevi, e questa evenienza non fa che aumentare il malcontento
in una famiglia di cittadini perbene che pagano regolarmente le tasse e che
quindi dovrebbero poter usufruire dei servizi per i quali versano esosi
balzelli. Probabilmente la vicenda della signora M.D. è una delle tante in una
Calabria dalla sanità disastrata, in cui bisogna aspettare anni per poter
accedere a una visita specialistica in una struttura pubblica; in cui si è
costretti a rivolgersi a specialisti privati, i cui elevati compensi spesso
sono incompatibili con il badget di una famiglia che vive con un solo
stipendio. Ma a conti fatti, poichè è troppo rischioso trascurare i problemi di
salute, a beneficiare dei disservizi dell’Asp a danno dell’utenza sono i medici
e le strutture private, che vedono crescere in modo esorbitante il loro volume
di affari. I colpevoli tempi di attesa delle prestazioni mediche nella sanità
pubblica dirottano migliaia di pazienti annualmente verso i ambulatori privati e i recenti
rapporti stilati per questo settore rivelano che un paziente su due si rivolge proprio ad essi. La Calabria continua a pagare gli sprechi dei decenni
precedenti e il recente piano di rientro non ha fatto che far lievitare i costi
della sanità pubblica e tagliare più servizi possibile. Ne sanno qualcosa i
cittadini nicoteresi: la struttura ospedaliera è stata depauperata da una serie
di servizi fondamentali e quelli che sono rimasti annaspano in un mare di
incertezze e avversità.
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