mercoledì 15 agosto 2018

Ospedale di Nicotera. Più di un anno per un test salvavita.


Nicotera. Dovrà aspettare più di un anno la signora M.D. per poter ripetere delle importantissime prove allergiche all’ospedale di Nicotera. Tempi lunghissimi che potrebbero mettere in repentaglio la sua vita in quanto è affetta da una gravissima forma di allergia alimentare e da contatto che le impone di stare lontana da una interminabile lista di cibi e metalli vari. La signora M.D. è una paziente severamente allergica che deve spesso sottoporsi a dei nuovi test in quanto ai cibi che non può assumere in genere se ne aggiungono altri che improvvisamente diventano nocivi e potrebbero causarle uno shock anafilattico. Intanto la signora convive con una serie infinita di disturbi invalidanti: dalla roncopatia notturna alla dispepsia alla rinite oltre che alla sindrome orticaria angioedema, alla congiuntivite e a un corposo corteo di sintomi che le rendono la vita impossibile. Eppure, nonostante questo quadro allarmante, già noto allo specialista che la sta seguendo, quando si è recata all’ospedale per prenotare la visita al fine di effettuare nuovi test salvavita si è sentita rispondere che la prima data utile è tra un anno, in quanto l’ambulatorio di Allergologia e Malattie respiratorie della struttura ospedaliera nicoterese ha tutte le date piene (lo specialista è presente una volta la settimana).
La paziente, com’è immaginabile, ha incassato l’informazione non senza disappunto, in quanto, vista la celere trasformazione delle sue intolleranze alimentari, aspettare così tanto tempo potrebbe cagionarle seri problemi alla salute. Ora per lei l’unica alternativa è rivolgersi a uno specialista privato che la possa ricevere in tempi brevi, e questa evenienza non fa che aumentare il malcontento in una famiglia di cittadini perbene che pagano regolarmente le tasse e che quindi dovrebbero poter usufruire dei servizi per i quali versano esosi balzelli. Probabilmente la vicenda della signora M.D. è una delle tante in una Calabria dalla sanità disastrata, in cui bisogna aspettare anni per poter accedere a una visita specialistica in una struttura pubblica; in cui si è costretti a rivolgersi a specialisti privati, i cui elevati compensi spesso sono incompatibili con il badget di una famiglia che vive con un solo stipendio. Ma a conti fatti, poichè è troppo rischioso trascurare i problemi di salute, a beneficiare dei disservizi dell’Asp a danno dell’utenza sono i medici e le strutture private, che vedono crescere in modo esorbitante il loro volume di affari. I colpevoli tempi di attesa delle prestazioni mediche nella sanità pubblica dirottano migliaia di pazienti annualmente verso i ambulatori privati e i recenti rapporti stilati per questo settore rivelano che un paziente su due si rivolge proprio ad essi. La Calabria continua a pagare gli sprechi dei decenni precedenti e il recente piano di rientro non ha fatto che far lievitare i costi della sanità pubblica e tagliare più servizi possibile. Ne sanno qualcosa i cittadini nicoteresi: la struttura ospedaliera è stata depauperata da una serie di servizi fondamentali e quelli che sono rimasti annaspano in un mare di incertezze e avversità.

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