Nicotera.
La
situazione acqua in Marina si fa sempre più drammatica. E così i cittadini,
finora inascoltati dall’amministrazione comunale e regionale, si sono rivolti
alla Codacons, la nota associazione in prima linea nella lotta per i diritti
dei consumatori. Si è svolta qualche settimana fa una riunione, proprio in
Marina, in cui il comitato ha incontrato l’avvocato Claudio Cricenti, in
qualità di rappresentante della Codacons. Proprio al legale della Codacons
abbiamo chiesto lumi in merito alla situazione.
-Avvocato
Cricenti, ci può delineare lo stato delle cose?
«Il Codacons, dopo aver ricevuto
molteplici segnalazioni da parte di cittadini di Nicotera Marina, circa
il gravissimo disagio derivante dalla presenza di acqua maleodorante e marrone,
ha ritenuto di avviare una propria attività di indagine, prima informale e poi
ufficiale, nei confronti del comune di Nicotera.
A breve invieremo all’ente una istanza per avviare un percorso conoscitivo
ma soprattutto di stimolo in ordine alla problematica sollevata dalla
cittadinanza».
-Anche se è prematuro
chiederlo, da una prima analisi della situazione cosa ha rilevato il Codacons?
«Il Codacons evidenzia che con l’ordinanza numero 48 del 1/10/2014
l'amministrazione comunale ha disposto il divieto di utilizzo dell'acqua
per uso umano, con riferimento alla frazione Marina, proveniente dal serbatoio
Santa Barbara riscontrando presenza di valori chimici e batteriologici non
rispettosi della legge. Ed infatti, la situazione di disagio, ovvero di
gravissimo e pregiudizievole disservizio, determina problematiche (per come
riconosciuto dal Comune stesso con la nota 1254/15) connesse a pericoli igienico-sanitari,
oltre che di salvaguardia delle ordinarie esigenze di una famiglia».
-Quale sarà la sua prima
mossa, avvocato?
«Alla luce delle circostanze evidenziate
dai cittadini, il Codacons, non riscontrando dal sito una comunicazione idonea
a far ritenere che l'ordinanza di divieto sia stata revocata, ha ritenuto di
fare una istanza di accesso agli atti».
-Cosa chiederete ?
«Nell’ordine: se l'ordinanza è stata
revocata; che azioni sono state prese per porre rimedio al problema; se sono
state avviate attività di indagine finalizzate ad individuare fonti di
approvvigionamento alternativo, ed altro ancora. Se
- nel perdurare del divieto- sono state effettuate alcune fondamentali attività».
-Che
sarebbero…
«I controlli sull'utilizzo da parte di esercizi che utilizzano l'acqua nei processi di produzione di alimenti e bevande; controlli sull'utilizzo da parte di esercizi che utilizzano l'acqua nei processi di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto è indubbio che il divieto di utilizzare l'acqua per uso umano e idropotabile comporti la necessità di controlli anche nei processi alimentari in cui si faccia uso di tale bene primario».
«I controlli sull'utilizzo da parte di esercizi che utilizzano l'acqua nei processi di produzione di alimenti e bevande; controlli sull'utilizzo da parte di esercizi che utilizzano l'acqua nei processi di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto è indubbio che il divieto di utilizzare l'acqua per uso umano e idropotabile comporti la necessità di controlli anche nei processi alimentari in cui si faccia uso di tale bene primario».
-Vi aspettate quindi
delle precise risposte da parte dell’amministrazione?
«Alla luce delle gravissime lamentele dei
cittadini, chiediamo che vengano fornite precise indicazioni circa lo stato
dell’acqua di Nicotera Marina. Specificando, in via analitica, giorno per
giorno, tutte le analisi compiute in autotutela e predisponendo un quadro
sinottico comparativo con quelle svolte da Arpacal e gestore del servizio,
rendendo evidenti le criticità riscontrate stante l'emanazione dell'ordinanza
di divieto. Che avvii un’azione (anche mediante opere pubbliche) finalizzata ad
individuare fonti alternative di approvvigionamento idrico. Chiarisca eventuali
discordanze tra analisi espletate in autotutela e analisi eseguite da Arpacal e
gestore del servizio. Che avvii stringenti campagne informative al fine di
rendere edotti i cittadini sul divieto dell’uso dell’acqua. Specialmente per
chi viene da fuori».
-E in merito alla tassa sul servizio idrico?
«Chiederemo al Comune di rideterminare le
proprie pretese con riferimento al canone idrico tenendo conto che sia
dell’adempimento contrattuale sia dei disagi sofferti dai consumatori».
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