San
Calogero. Calimera non è che una piccolissima frazione attaccata
al comune di San Calogero, cittadina abbarbicata alle pendici del Monte Poro. Proprio
all’uscita del paese, nel bivio con lo svincolo della provinciale 18, si
consuma giornalmente uno spettacolo immorale per il pubblico decoro, ma, soprattutto,
prende vita uno scenario denso di tristezza e squallore le cui protagoniste
sono delle ragazze nigeriane dedite alla prostituzione. Le giovani extracomunitarie vengono portate
sul posto e lasciate lì, sedute su delle sedie di fortuna, ad attendere la
folta clientela. La pioggia, la nebbia, le intemperie naturali fanno da
corollario alla loro attività. L’attesa dei clienti, al riparo di vecchi
ombrelli sgualciti dall’usura, non dura molto. Nel giro di poco si forma lungo
la strada un lento carosello di automobili. Sono i potenziali acquirenti delle
prestazioni fornite dalle giovani prostitute. Quasi sempre l’affare è fatto, le
ragazze salgono a bordo dei mezzi dei clienti, che vengono inghiottiti nelle
campagne circostanti.
Il via vai è costante.
La domanda elevata. Tant’è vero che dapprima in quelle spoglie strade, adibite
a postriboli, vi era una sola ragazza a far fronte alle richieste dell’utenza.
Ora sono tre. L’esposizione e il mercimonio del loro corpo si ripete,
ininterrottamente, ogni giorno. La situazione è diventata insostenibile. E così
il sindaco di San Calogero, Nicola Brosio, ha deciso di emanare una delibera
che prevede multe salate per i clienti beccati a cercare approcci con le giovani
nigeriane.
«All'ampia diffusione
della prostituzione su strada conseguono situazioni di disturbo della quiete
pubblica, di offesa alla pubblica decenza, frequentemente spinta all'oscenità,
di degrado igienico e urbano, che compromettono le condizioni di normale
vivibilità dei luoghi interessati e provocano, a danno dei residenti,
esasperate e continue tensioni». Così si legge nella delibera firmata dal primo
cittadino.
L’ordinanza sindacale
prevede una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 100 ai 500 euro. Il
decreto, nelle intenzioni di Brosio, si prefigge di contrastare il dilagante
fenomeno della prostituzione nel territorio in oggetto e dà, nel contempo, mani
libere ai Carabinieri e ai vigili urbani di intervenire tempestivamente, nel
caso in cui un presunto cliente trasgredisca il decreto sindacale.
Ma, per Nicola Brosio,
questa ordinanza vuole essere anche uno strumento «per contrastare un fenomeno
lesivo della dignità delle ragazze. E’ intollerabile vedere tali giovani donne
smerciare il proprio corpo- ha precisato- e perdere il diritto alla dignità
personale».
(foto Lucio Rodinò)
(foto Lucio Rodinò)
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