domenica 21 febbraio 2016

Prostituzione alle porte di San Calogero. Multe salate per i clienti.



San Calogero. Calimera non è che una piccolissima frazione attaccata al comune di San Calogero, cittadina abbarbicata alle pendici del Monte Poro. Proprio all’uscita del paese, nel bivio con lo svincolo della provinciale 18, si consuma giornalmente uno spettacolo immorale per il pubblico decoro, ma, soprattutto, prende vita uno scenario denso di tristezza e squallore le cui protagoniste sono delle ragazze nigeriane dedite alla prostituzione.  Le giovani extracomunitarie vengono portate sul posto e lasciate lì, sedute su delle sedie di fortuna, ad attendere la folta clientela. La pioggia, la nebbia, le intemperie naturali fanno da corollario alla loro attività. L’attesa dei clienti, al riparo di vecchi ombrelli sgualciti dall’usura, non dura molto. Nel giro di poco si forma lungo la strada un lento carosello di automobili. Sono i potenziali acquirenti delle prestazioni fornite dalle giovani prostitute. Quasi sempre l’affare è fatto, le ragazze salgono a bordo dei mezzi dei clienti, che vengono inghiottiti nelle campagne circostanti.
Il via vai è costante. La domanda elevata. Tant’è vero che dapprima in quelle spoglie strade, adibite a postriboli, vi era una sola ragazza a far fronte alle richieste dell’utenza. Ora sono tre. L’esposizione e il mercimonio del loro corpo si ripete, ininterrottamente, ogni giorno. La situazione è diventata insostenibile. E così il sindaco di San Calogero, Nicola Brosio, ha deciso di emanare una delibera che prevede multe salate per i clienti beccati a cercare approcci con le giovani nigeriane.
«All'ampia diffusione della prostituzione su strada conseguono situazioni di disturbo della quiete pubblica, di offesa alla pubblica decenza, frequentemente spinta all'oscenità, di degrado igienico e urbano, che compromettono le condizioni di normale vivibilità dei luoghi interessati e provocano, a danno dei residenti, esasperate e continue tensioni». Così si legge nella delibera firmata dal primo cittadino.
L’ordinanza sindacale prevede una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 100 ai 500 euro. Il decreto, nelle intenzioni di Brosio, si prefigge di contrastare il dilagante fenomeno della prostituzione nel territorio in oggetto e dà, nel contempo, mani libere ai Carabinieri e ai vigili urbani di intervenire tempestivamente, nel caso in cui un presunto cliente trasgredisca il decreto sindacale.
Ma, per Nicola Brosio, questa ordinanza vuole essere anche uno strumento «per contrastare un fenomeno lesivo della dignità delle ragazze. E’ intollerabile vedere tali giovani donne smerciare il proprio corpo- ha precisato- e perdere il diritto alla dignità personale».
(foto Lucio Rodinò)

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