Avrebbe dovuto far parte dell’esecutivo Pagano, la giovane e volitiva
Immacolata Corso, ma sul suo nome, scelto dal sindaco, la parte destrorsa
dell’amministrazione pose un veto. Non nell’immediatezza, ma qualche giorno
dopo. Era l’aprile del 2015. Il dissenso, precisarono Polito e Mollese, nasceva
per “il metodo unilaterale e privo di dialogo adottato dal sindaco”. Niente di
più falso, ebbe ad obiettare la Corso, che precisò in una dichiarazione a mezzo
stampa che essa sarebbe stata fatta fuori per aver detto la sua opinione su Calabria
Etica. Proprio in quei giorni il Quotidiano pubblicava un articolo nel quale si
metteva in evidenza che tra gli assunti dell’ente in house della Regione
c’erano anche la figlia dell’ex vicesindaco Francesco Mollese e Salvatore
Campisi, avvocato del Comune, entrambi notoriamente Forzisti, che gravitavano
dell’orbita di Nazzareno Salerno, all’epoca delle assunzioni titolare
dell’assessorato regionale al Lavoro. Lo stesso cui faceva capo Calabria Etica.
Sta di fatto che al suo posto venne scelta Mariella Calogero, insegnante,
improvvisamente catapultatasi in politica. Abbiamo chiesto a Immacolata Corso
se accetterà lo scranno di consigliere, vista l’imminente surroga. Inutile
sottolineare che il suo sarà un “no” deciso. Ma la giovane attivista coglie
l’occasione per esporre il suo punto di vista sulle cose.
-Il possibile commissariamento.
«C’è uno Stato- osserva la Corso- che prova a fare da intermediario in
un contesto in cui il commissariamento ha già dato esiti negativi,
frustranti e improduttivi». Il ruolo dei commissari prefettizi, argomenta, è
quello di ripristinare la situazione economica. «La condizione sociale dei
cittadini, le grandi criticità del territorio non saranno problemi del
commissario». Ma d'altronde, sottolinea, «c'è una politica (di maggioranza)
locale che salta fuori a gran voce solo quando è il momento di "far fuori"
Tizio e mettere a tacere Caio». Più semplicemente, rimarca, «un'amministrazione
che agisce per conto di chi o di che cosa non è dato sapere». Eppure, la studentessa con la passione per la
politica ha ancora impresso in mente un episodio: «il signor Milidoni (assessore al Bilancio, ndr), quella sera
in cui io venivo fatta fuori per aver detto liberamente la mia su Calabria
Etica ed immediatamente rimpiazzata con la Calogero, disse che l'unico
interesse dall'attuale amministrazione è quella di concludere la legislatura,
alludendo forse ad una situazione di disagio già presente o temendo che
realmente la delegazione di Forza Italia fosse in grado di dimettersi».
-Il ruolo dell’opposizione
«Tuttavia- argomenta ancora la giovane attivista- il progresso politico
di una amministrazione è dato dall'opposizione. A Nicotera, tra opposizione e
maggioranza non vi è alcuna differenza, nè di impegno, nè di contenuti, nè di
scenari volti al benessere sociale». Una opposizione, rimarca Immacolata Corso,
«rimasta in silenzio quando era giunto il momento di rimettere sulla retta via
una amministrazione che soleva scegliere i membri della giunta secondo dettati
dall'alto, e per intenderci i partiti».
-L’augurio
«Io mi auguro, per il bene dei cittadini, che Nicotera possa essere
sollevata da una situazione che prevede un terzo commissariamento, non fosse
altro perché non apporterebbe benefici al paese, ai cittadini e ai futuri
amministratori. Così come rispetto la determinata presa di posizione dell'ormai
ex consigliere comunale Pino Brosio, che ringrazio per avermi accolta nella
lista "Nicotera Mediterranea" alle amministrative del 2012, così come
lo ringrazio- sottolinea- per essere rimasto in silenzio quando fui fatta
oggetto dell'accanimento politico da parte dell’amministrazione».
-Quel che manca a Nicotera
«A mio avviso- osserva in chiusura la Corso- quel che manca è una
cultura politica, il saper fare buona amministrazione; quella che accoglie al
centro degli interessi il cittadino con lo sguardo rivolto al futuro del paese,
recuperando le risorse dai contesti politici ed istituzionali più ampi».
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