Nicotera.
La
notizia dell’imminente arrivo della Commisione di accesso al comune ha sortito
subito i suoi effetti. A ventiquattrore esatte dalla notifica ricevuta dal
sindaco, il consigliere di opposizione Pino Brosio, leader della lista civica
“Nicotera Mediterranea”, ha rassegnato le dimissioni da consigliere. Un congedo
assai amaro, quello di Brosio, che ha dichiarato, senza tanti giri di parole,
che i tre commissariamenti, nell’arco di dieci anni, testimoniano il fallimento dello Stato, che, a
suo dire, non avrebbe raggiunto il suo intento di epurare il comune da
infiltrazioni mafiose
Anna Maria Giofrè,
della lista Nicotera Futura, aveva invece abbandonato lo scranno da consigliere
quasi due anni fa, nel maggio del 2014.
Riflettori puntati
adesso su altri due consiglieri: Giuseppe Arfuso, arrivato per surroga allo
scranno consiliare di maggioranza, dopo le dimissioni dell’assessora Pina Lapa.
Da membro della maggioranza, Arfuso si dichiarò indipendente. Per il momento
non rilascia dichiarazioni alla stampa.
Per il consigliere di
opposizione di Fronte Comune, Vincenzo Campisi, una presa di posizione dovrebbe
arrivare presto. Ieri sera infatti i componenti della lista civica, che aveva
come leader Enzo Comerci, si sono incontrati per decidere il da farsi.
A indebolire
politicamente la giunta Pagano, che comunque, così pare, non mostra segni di
cedimento, è, paradossalmente, la defezione di Brosio. E ciò, perché, com’è
noto, egli ha interpretato in maniera costruttiva il suo ruolo di oppositore
collaborando spesso con la maggioranza. E ciò, probabilmente, nella convinzione
di operare per il bene della comunità. Sta di fatto che la defezione della
consigliera Giofrè prima, e poi l’allineamento di Brosio alla giunta Pagano,
dopo, hanno invalidato quel salutare contradditorio democratico che un
consiglio comunale dovrebbe avere come presupposto, contradditorio che ha come
logico corollario la vigilanza sugli atti posti in essere dall’amministrazione.
L’unica attività di sorveglianza è affidata, giocoforza, al consigliere Vincenzo Campisi che,
nell’ambito delle civiche assisi, si è conformato al suo ruolo. Per il resto
Nicotera è diventata, in questi ultimi due anni di giunta Pagano, un vero e
proprio “unicum”: un paese pieno di risorse e contraddizioni, caratterizzato da
un consiglio comunale in cui maggioranza e opposizione erano livellate su un
unico piano. Ma questa unicità di pensiero è andata trasbordando oltre le mura
di Palazzo Convento. Una piccola rete di sostenitori ha avallato le iniziative
della giunta Pagano, finendo per trascurare i problemi reali della città: ad esempio,
clamoroso quel convegno sulla Dieta mediterranea, la scorsa estate, a scapito
del problema mare, che raggiungeva livelli di emergenza sanitaria importanti.
L’episodio evidenziò come e quanto il consiglio sembrasse marciare in modo
ostinato e contrario rispetto alle aspettative dei cittadini. Un aspetto,
questo, comprovato dalla totale assenza della cittadinanza nel corso delle
pubbliche assisi. Misura del distacco di una comunità disamorata dalla politica
e indifferente alle dinamiche di palazzo Convento.
Sullo sfondo un paese
via via privato di ogni servizio, senza che mai, finora, si siano poste in
campo, da parte degli amministratori, strategie per salvare il salvabile. Nelle
opere cementizie di certo l’amministrazione Pagano ha dato il meglio di sé.
Poste in essere opere pubbliche ereditate dalle passate amministrazioni o
gestioni di terne commissariali. Ma i veri grandi drammi di una cittadina dalle
grandi ambizioni turistiche rimangono sullo sfondo: ambiente, sanità e
sicurezza.
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