martedì 2 febbraio 2016

Nicotera. In arrivo la Commissione di accesso agli atti.



Nicotera. La notizia è arrivata intorno alle 12.30 quando è stato notificato al sindaco Franco Pagano l’avviso dell’insediamento al comune della commissione di accesso agli atti. Provvedimento firmato dal neo prefetto di Vibo Valentia Carmelo Casabona.
Il sindaco Franco Pagano si è insediato ufficialmente l’11 di novembre del 2012. Una vittoria elettorale schiacciante per la lista civica “Patto per la legalità”, che ha letteralmente polverizzato le altre quattro coalizioni in lizza. 1310 i consensi: quasi un plebiscito, se si considera lo scarto di 600 e passa voti rispetto alle altre liste in corsa per Palazzo Convento.
Pagano si insediava in un clima non proprio disteso. Ben due scioglimenti per mafia lo hanno preceduto, e altrettante due gestioni prefettizie avevano governato una cittadina sovrastata dalla longa manus della nota consorteria mafiosa dei Mancuso, potente clan della ndrangheta. Una città velata da regnatele familistico-parentali con i vari esponenti del clan, o semplici loro referenti, che  ha reso Nicotera sempre suscettibile di attenzioni da parte dello Stato. L’amministrazione Pagano sembrerebbe essere stata attenta al problema mafia, tant’è vero che da quando si è insediata ha organizzato convegni o indetto consigli comunali sul tema, in cui le parole di condanna verso la criminalità organizzata vibravano altisonanti. Su un piano più concreto però, il primo cittadino non ha mai provveduto a costituire il Comune di Nicotera parte civile nei vari processi contro la cosca imperante.
Il neo eletto sindaco trovò sulla sua scrivania tutta una serie di grane che attendevano trepidanti di essere risolte. Il problema dei problemi era forse costituito dall’intricata vicenda Sogefil. Più di otto milioni di euro sottratti all’Ente dalla tristemente famosa società di riscossione tributi. Un furto perpetrato nel tempo. Le indagini da parte della magistratura, poi gli arresti dei responsabili. Ma il Comune di Nicotera non è mai stato risarcito nemmeno di un centesimo. Archiviato il capitolo Sogefil, la giunta Pagano ha dovuto confrontarsi con le frizioni interne a se stessa. La prima a pagarne le spese è stata l’assessora alla Cultura Pina Lapa, che si dimise nel maggio del 2014. Ma prima ancora delle dimissioni della Lapa accadde un fatto gravissimo: erano all’incirca le tre del mattino del 26 giugno del 2013, quando ignoti spararono qualcosa come 40 colpi di kalashnikov contro la villetta che il sindaco condivide con la famiglie e gli anziani suoceri. Sul perché della feroce sparatoria e sui nomi dei responsabili, non si è saputo, ad oggi, niente. Quasi un anno dopo, nel marzo del 2014, il prefetto Giovanni Bruno notiziava la Commissione parlamentare antimafia sul fatto che la Prefettura di Vibo era pronta a richiedere al Ministero dell’Interno il placet per l’invio di una commissione di accesso agli atti al comune di Nicotera. Intanto continuavano le defezioni nella giunta: l’assessore Marasco si dimise nel gennaio di un anno fa. Mentre nel marzo del 2015 ad essere “dimissionato” da sindaco fu l’assessore Salvatore Cavallaro, titolare delle Politiche giovanili. A prendere il suo posto, fu scelta la Mariella Calogero, che presenziò anche la Cultura.
Per dovere di cronaca, c’è da dire che la giunta Pagano ha sempre navigato in un clima assai pacato, senza un forte contradditorio da parte dell’opposizione. La consigliera Giofrè, della lista Nicotera Futura, che in un primo momento aveva dato filo da torcere all’amministrazione, si è poi dimessa. Il consigliere Pino Brosio non ha mai brillato in questi tre anni per aver condotto una alacre opposizione, anzi. A Vincenzo Campisi era affidata l’unica voce critica, che si è fatta sentire, per lo più, nel corso delle civiche assisi.
L’area tecnica e quella tributi sono le zone critiche e criptiche del Comune di Nicotera. Il settore tributi è tornato fortemente alla ribalta negli ultimi tempi dopo che il sindaco ha attribuito la riscossione delle tasse a una società esterna. Una cosa che a molti ha fatto tornare in mente lo sfacelo causato dalla Sogefil.

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