Nicotera.
«Ho soggiornato dal 16 al 23 agosto 2009; le stanze mi
sembravano rifugi per soggiorni obbligati, erano vecchie, umide, sporche,
arredamenti da mercatone, rubinetterie arrugginite, scarichi wc rotti e
gocciolanti; il cibo era discreto ed abbondante; l'animazione era ottima, con
personale che si è fatto in quattro; la struttura non è a norma, legge 626/94 (sicurezza e igiene sul lavoro, ndr);
Il mare sembrava l'acqua verde per le olive (salamoia). Questa è vacanza secondo voi? Dall'uscita di Rosarno della A/3 fino al villaggio mi sembrava di essere arrivato a Beirut dopo la guerra».
Il mare sembrava l'acqua verde per le olive (salamoia). Questa è vacanza secondo voi? Dall'uscita di Rosarno della A/3 fino al villaggio mi sembrava di essere arrivato a Beirut dopo la guerra».
Questo è uno degli ultimi commenti comparsi sul noto
portale dei vacanzieri TripAdvisor, in merito al noto villaggio Valtur di
Nicotera che chiuse definitivamente i battenti nel 2010. I siti per turisti, in
quell’estate del 2009, pullularono di commenti dello stesso tenore. Da oltre
cinque anni la Valtur è chiusa e abbandonata a un lento e inesorabile degrado.
Al suo fallimento, come si è già sottolineato sulle pagine di questo giornale,
hanno contribuito una serie di fattori, da quello ambientale (le pessime
condizione del mare) ad altre problematiche connesse, pare, a pressioni
mafiose e alle continue ruberie da parte
dello stesso personale. Circostanza questa non di poco conto e che andava ad
incidere pesantemente sui conti aziendali. La chiusura della Valtur creò una
tremenda disoccupazione a Nicotera Marina, dove la metà della popolazione
sbarcava il lunario proprio grazie al villaggio turistico. Dopo cinque anni di
silenzio, qualcosa però sembra si stia muovendo. Le novità sono arrivate
insieme al 2016. Ai primi di gennaio di quest’anno il sindaco di Nicotera,
Franco Pagano, ha reso noto che ci sarebbe una società anglo-greca interessata
ad acquisire la struttura. Notizia delle ultime settimane è che altri
investitori si siano fatti avanti.
La struttura, come già precisato, è di proprietà della Pirelli Re, che a sua volta l’aveva acquistata dalla Valtur alla fine del 2005- insieme ad altri tre villaggi- per un totale di 106 milioni di euro. Ciò che sembrerebbe emergere è che gli eventuali acquirenti, nel rilevare il villaggio, avrebbero ipotizzato un suo eventuale ridimensionamento.
La cosa
che rincuora è sapere che eventuali investitori guardino la Valtur con occhi
colmi di interesse. Tuttavia è il caso di dire che tra il dire e il fare c’è di
mezzo il mare, e non è solo un modo di dire. Sembrerebbe infatti che i
possibili acquirenti abbiano chiesto al comune di Nicotera precise garanzie in
merito alla salubrità delle acque del mare. Dunque, prima ancora di accarezzare
sogni di rivalsa per Nicotera, è necessario guardare con estrema obiettività le
condizione del territorio, anzi le emergenze che lo riguardano e che non è più
possibile, da parte delle istituzioni, ignorare: mare sporco, in primis, ma
anche le pietose condizioni dell’acqua che giunge nelle case di Marina. Ma c’è
dell’altro, che non solo l’amministrazione comunale ma anche la Regione deve
tenere in debito conto. Ovvero la condizione delle strade che portano a
Nicotera Marina. Beirut dopo la guerra, come ha scritto il turista pentito.
Comunque
vadano le cose, l’ipotetica apertura della Valtur, che i più ottimisti fissano
già per il 2017, porterebbe un sollievo alla dilagante disoccupazione che
attanaglia la frazione Marina, sempre nel caso in cui il personale da assumere
sia autoctono, per così dire, e non giunga da altre regioni.
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