mercoledì 18 febbraio 2015

Assemblea sui pescatori. Presenti prefetto, vertici delle forze dell'ordine, Cgil, Arpa, Enzo Ciconte, vicepresidente della Regione.






Nicotera. Mai Nicotera ha visto tante divise nella sua storia recente come in questi ultimi giorni. Dopo la prima interforze di giovedì mattina che ha permesso ai militari di beccare i pescatori con le mani nel sacco, altro spiegamento di forze dell’ordine lo si è visto ieri sera a Palazzo Convento: Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza e Carabinieri. Vi era inoltre il segretario della Cgil, Luigi De Nardo, la presidentessa dell’Arpa Annalisa Crupi, il vice presidente della Regione Calabria, Enzo Ciconte, il prefetto Giovanni Bruno e, ovviamente, il sindaco Franco Pagano. La cittadina costiera ha così potuto ammirare una inusuale rassegna di divise, politici e sindacati. Al centro dell’assemblea la condizione “fuori legge” ma anche senza tutele dei pescatori, balzati agli onori della cronaca per aver praticato pesca abusiva. E i lavoratori del mare hanno giustamente colto l’occasione per chiedere aiuto e sostegno. Una richiesta, però, già fatta. Esattamente due anni fa. Nel marzo del 2013 essi furono nuovamente al centro di un’operazione di polizia, ancora una volta beccati a pescare il bianchetto. Anche in quell’occasione finirono al centro del dibattito. Si promise di aiutarli, di farli uscire dal loro stato di “illegalità”. L’amministrazione comunale si impegnò a creare una cooperativa, perché consoziarsi appariva l’unica via per cominciare a muovere i primi passi nella strada della legalità. Ma, è doveroso precisare, nulla è stato fatto di concreto. E adesso, febbraio 2015, si ripropone l’identico problema, con i pescatori seduti ad ascoltare le solite promesse, che forse, questa volta, solo promesse non saranno. Ferma infatti è stata la volontà dei convenuti di risolvere, una volta per tutte, i disagi dei lavoratori del mare.
Da parte loro, essi hanno espresso le loro difficoltà. Hanno rivissuto, al cospetto della pletora dei convenuti, i concitati momenti che li ha visti al centro dell’operazione militare. «Un attacco terribile», lo hanno definito, senza mezzi termini. Sanno di sbagliare nel pescare il bianchetto, ma sanno anche che non hanno altro modo per portare a casa i soldi per tirare avanti. E così nessuno poteva immaginare che quaranta o cinquanta chili di novellame potessero scatenare la fine del mondo, e ciò anche alla luce delle tante criticità che attanagliano il mare, in primis il dramma, mai risolto, degli scarichi abusivi. Ma forse, i fatti di giovedì scorso hanno aperto uno squarcio sulle tematiche fondamentali che ruotano intorno ad essi. A tal riguardo è stato proprio il segretario della Cgil, Luigi De Nardo, a parlare di strategie risolutive che solo la politica può mettere in atto. «Innanzitutto bisognerebbe attuare delle deroghe alla normativa vigente, che consenta la pesca del novellame». La Regione Calabria, ha denunciato De Nardo, «finora non si è occupata del problema».
«Spetta a questa classe dirigente- ha osservato- aiutare i pescatori a seguire un percorso di legalità del lavoro, poi con la Regione trovare forme di micro credito e sostegno regionale». L’auspicio elevatosi dalla partecipata assemblea è quello di costruire forme organizzate per questo genere di lavoro, e di avviare con la Regione percorsi vendibili e sostenibili per questa attività. Perché la pesca, da queste parti, non è solo un lavoro, ma anche maestranze, tradizioni che si tramandano di generazioni in generazioni, «non perdiamo solo il pescato, ma anche le nostre tradizioni», ha osservato Annalisa Crupi, presidentessa dell’Arpa. Enzo Ciconte ha dichiarato la sua piena disponibilità nell’aiutare i lavoratori del mare ad uscire dalle criticità. «Mi schiero dalla parte dei pescatori- ha detto l’esponente politico catanzarese- Mi impegnerò per avere una deroga alle normative vigenti. La Regione ci sarà».
Vicinanza mostrata anche dal prefetto Giovanni Bruno. Il rappresentante del governo nel territorio ha auspicato l’apertura di un tavolo tecnico, di partire insomma dalla base, creare una cooperativa, attuando azioni propositive. Concetti perfettamente condivisi dal sindaco Franco Pagano che ha promesso di risolvere il problema dei pescatori entro l’estate.

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