Tanta la
rabbia e il disappunto dei pescatori coinvolti nell’operazione delle forze
congiunte di polizia contro la pesca del novellame. Le multe, il sequestro dei
loro attrezzi, il clima incandescente in cui si sono svolte le attività dei
militari, hanno esagitato gli animi dei lavoratori del mare, delle loro mogli,
figlie, mamme. La frustrazione, il sentirsi ancora una volta fuori da ogni
tutela, e la fulminea presa di coscienza delle mancanza di politiche sociali
che li lascia allo sbando, ha esasperato gli animi a tal punto che si sono
diretti come saette infuocate a Palazzo Convento, che ospita il municipio. Oggetto
della loro rabbia è, ad un certo punto, diventato il sindaco Franco Pagano, dal
quale i pescatori esigevano delle risposte: quella famosa cooperativa che
avrebbe dovuto tutelarli, la mancanza di un rifugio per le loro imbarcazioni,
il faraonico progetto del porto che gli permetterebbe di mettere in sicurezza i
loro natanti e poi l’assoluta mancanza di politiche sociali volte a dare una
mano alle famiglie in difficoltà. Il sindaco è stato travolto dalla rabbia dei
pescatori, i quali, senza troppi complimenti, hanno sbarrato il cancello
d’ingresso del comune dall’interno con un filo elettrico, con il distributore
delle bibite, opportunamente scardinato dalla sua posizione. Totale lo
sbigottimento dei dipendenti comunali e di quanti si trovavano all’interno del
municipio. Franco Pagano si è lanciato eroicamente nella difficile impresa di
sedare gli animi e cercare un dialogo con gli esasperati interlocutori.
Missione quasi impossibile, mentre le urla rimbombavano in ogni dove per le
antiche stanze di Palazzo Convento. Alla fine però il sindaco è riuscito, con
pazienza e pacatezza, a intavolare un dialogo con i pescatori e i loro
familiari. Essi hanno posto sul tavolo le mille difficoltà nel condurre un
lavoro difficile che necessità di precise tutele e, hanno sottolineato, in
assenza delle quali è facile scivolare nell’irregolarità. E’ riemersa quindi
l’antica questione della Cooperativa dei pescatori e quella sempre attuale di
attente politiche sociali. Problematiche
che sono state riportate drammaticamente alla luce dall’operazione di ieri
mattina, per la quale è stato impiegato un grande dispiegamento di forze
dell’ordine. Una cosa così, raccontavano i cittadini colpiti dalla massiccia
presenza di militari, si era vista forse in occasione di qualche operazione
contro la criminalità organizzata, quando gli arrestati venivano prelevati di
buon mattino dalle loro case. Operazione riuscita, quella di ieri mattina, se
si considera che i pescatori sono stati letteralmente beccati con le mani nel
sacco. Concitate le fasi dell’intervento dei militari. Quel
che è certo è che due di loro hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari,
presso l’ospedale di Tropea. Non è chiaro se a causa di malori o per delle
escoriazioni riportate durante i convulsi momenti dell’intervento. Le forze scese in campo sono state
quelle della Guardia Costiera di Vibo Valentia e Gioia Tauro e del Reparto
Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, con
l’assistenza a terra dei Carabinieri di Vibo.
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