Nicotera.
La Guardia medica h24 doveva essere, quando è stata istituita nel 2010, uno dei
fiori all’occhiello della sanità calabrese. «L’Asp a suo tempo- hanno precisato
i vertici dell’azienda sanitaria locale- determinò di consentire presso la
guardia medica presente a Nicotera, un’attività sanitaria h24, che si ritiene
sia l’unico esempio regionale. Detto presidio è stato dotato di defibrillatore, di zaino
dell’emergenza con tutti i kit necessari, compreso il sistema di
“intubazione”, e presso lo stesso
vengono erogati servizi sanitari di piccolo pronto soccorso ambulatoriale, con servizio di radiologia annesso».
Insomma, un gioiellino
in materia di assistenza sanitaria, ma non quanto basta per garantire il
diritto fondamentale di salvarsi la vita ai cittadini di Nicotera, Limbadi e Joppolo.
Nella pratica, l’h24 ha lo scopo di “stabilizzare” la persona infortunata in
attesa che l’ambulanza che giunge da Vibo o da Tropea la trasporti in ospedale.
Un lavoro non semplice
per i medici, ma anche i disagi dei pazienti sono tanti.
E per capirlo basta
semplicemente recarsi nella postazione h24 una sera qualsiasi di queste. Serate
gelide, la temperatura sfiora lo zero. La grande sala d’attesa della struttura
è un enorme frigorifero pieno di spifferi: il vento si infila come lame
taglienti dalle finestre. Le persone, in preda
a un malore, in attesa di vedere il medico, siedono sulla panchina
prospicente la porta di ingresso dell’ambulatorio. Hanno tutti addosso una
coperta, debitamente portata da casa, perché il freddo proprio non si resiste.
Giungono anche dalle vicine Limbadi e Joppolo. Sembra che siano state prese le
misure per costruire una parete di cartongesso per ripararla dal freddo. Ma
nulla di fatto. Di fronte all’ambulatorio vi è un’altra stanza, la cui porta
presenta vistose spaccature coperte alla buona con del nastro adesivo per
pacchi. Questa stanzetta è adibita per i medici, per mangiare un panino o
rifocillarsi con un caffè, ma di fatto viene usata per farvi sdraiare sul
lettino i pazienti qualora la stanza ambulatoriale sia occupata.
In un angolo
dell’androne sostano due carrozzine dall’aspetto malconcio e che vengono usate
per trasportare il paziente qualora non sia in grado di ambulare autonomamente.
Ma gli aspetti critici dell’h24 nicoterese non finiscono qui. Ve ne sono altri
che attengono alle varie strumentazioni elettromedicali che consentono di
fornire immediata ed efficace assistenza al paziente. L’h24 andrebbe insomma
potenziata, solo così si assicurano le necessarie prestazioni mediche, vista
l’assenza del 118 in sede. Manca l’elettrocardiografo, l’aspiratore, l’ossigeno
portatile, apparecchiature di laboratorio per effettuare un emocromo, la
consulenza radiologica telematica. I locali poco idonei e l’assenza di tali
apparecchiature fanno sì che l’h24 nicoterese non possa essere considerata
l’assistenza di cui la popolazione residente ha diritto. Nonostante le carenze
e le difficoltà, i medici di guardia fronteggiano senza risparmiarsi ogni sorta
di emergenza, rispondendo con professionalità e zelo ai bisogni dei pazienti.
Lavorano con impegno
più per spirito di dedizione e per la fedeltà al giuramento di Ippocrate, e non
perché motivati da un contratto che garantisca loro un degno ritorno economico
al lavoro profuso. E ciò lo rivela il fatto che sono essi stessi a recarsi a
Tropea, presso la farmacia ospedaliera, a reperire i farmaci.
Questi sono gli aspetti
che ruotano intorno la Guardia medica h24, che dovrebbe spingere i cittadini a
non reclamare di più di ciò che generosamente gli è stato elargito.
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