martedì 10 febbraio 2015

La Guardia Medica h24, disagi e disservizi.





Nicotera. La Guardia medica h24 doveva essere, quando è stata istituita nel 2010, uno dei fiori all’occhiello della sanità calabrese. «L’Asp a suo tempo- hanno precisato i vertici dell’azienda sanitaria locale- determinò di consentire presso la guardia medica presente a Nicotera, un’attività sanitaria h24, che si ritiene sia l’unico esempio regionale. Detto presidio è stato  dotato di defibrillatore, di zaino dell’emergenza con tutti i kit necessari, compreso il sistema di “intubazione”,  e presso lo stesso vengono erogati servizi sanitari di piccolo pronto soccorso ambulatoriale,  con servizio di radiologia annesso».
Insomma, un gioiellino in materia di assistenza sanitaria, ma non quanto basta per garantire il diritto fondamentale di salvarsi la vita ai cittadini di Nicotera, Limbadi e Joppolo. Nella pratica, l’h24 ha lo scopo di “stabilizzare” la persona infortunata in attesa che l’ambulanza che giunge da Vibo o da Tropea la trasporti in ospedale.
Un lavoro non semplice per i medici, ma anche i disagi dei pazienti sono tanti.
E per capirlo basta semplicemente recarsi nella postazione h24 una sera qualsiasi di queste. Serate gelide, la temperatura sfiora lo zero. La grande sala d’attesa della struttura è un enorme frigorifero pieno di spifferi: il vento si infila come lame taglienti dalle finestre. Le persone, in preda  a un malore, in attesa di vedere il medico, siedono sulla panchina prospicente la porta di ingresso dell’ambulatorio. Hanno tutti addosso una coperta, debitamente portata da casa, perché il freddo proprio non si resiste. Giungono anche dalle vicine Limbadi e Joppolo. Sembra che siano state prese le misure per costruire una parete di cartongesso per ripararla dal freddo. Ma nulla di fatto. Di fronte all’ambulatorio vi è un’altra stanza, la cui porta presenta vistose spaccature coperte alla buona con del nastro adesivo per pacchi. Questa stanzetta è adibita per i medici, per mangiare un panino o rifocillarsi con un caffè, ma di fatto viene usata per farvi sdraiare sul lettino i pazienti qualora la stanza ambulatoriale sia occupata.
In un angolo dell’androne sostano due carrozzine dall’aspetto malconcio e che vengono usate per trasportare il paziente qualora non sia in grado di ambulare autonomamente. Ma gli aspetti critici dell’h24 nicoterese non finiscono qui. Ve ne sono altri che attengono alle varie strumentazioni elettromedicali che consentono di fornire immediata ed efficace assistenza al paziente. L’h24 andrebbe insomma potenziata, solo così si assicurano le necessarie prestazioni mediche, vista l’assenza del 118 in sede. Manca l’elettrocardiografo, l’aspiratore, l’ossigeno portatile, apparecchiature di laboratorio per effettuare un emocromo, la consulenza radiologica telematica. I locali poco idonei e l’assenza di tali apparecchiature fanno sì che l’h24 nicoterese non possa essere considerata l’assistenza di cui la popolazione residente ha diritto. Nonostante le carenze e le difficoltà, i medici di guardia fronteggiano senza risparmiarsi ogni sorta di emergenza, rispondendo con professionalità e zelo ai bisogni dei pazienti.
Lavorano con impegno più per spirito di dedizione e per la fedeltà al giuramento di Ippocrate, e non perché motivati da un contratto che garantisca loro un degno ritorno economico al lavoro profuso. E ciò lo rivela il fatto che sono essi stessi a recarsi a Tropea, presso la farmacia ospedaliera, a reperire i farmaci.
Questi sono gli aspetti che ruotano intorno la Guardia medica h24, che dovrebbe spingere i cittadini a non reclamare di più di ciò che generosamente gli è stato elargito.



Nessun commento:

Posta un commento