giovedì 26 febbraio 2015

Lo Scardamaglia-Longo ("asilo delle suore"): cda dimezzato e senza graduatoria.



Nicotera. Lo Scardamaglia-Longo è una storica fondazione socio-culturale nicoterese, che dal 1931 ospita la scuola dell’infanzia. Un asilo dunque che ha visto passare migliaia di bambini da quando è stato istituito. Il suo sostentamento deriva sia dalle rette delle iscrizioni che dai finanziamenti ministeriali. L’ente è gestito da un consiglio di amministrazione, composto da cinque componenti più il presidente. Il problema dello Scardamaglia-Longo è che il suo cda continua a perdere pezzi. Dei cinque consiglieri adesso ne sono rimasti due. Il primo a decadere dal suo ruolo è stato Giuseppe Arfuso, entrato per surroga nel consiglio comunale, e quindi, secondo lo statuto, diventato incompatibile. Di seguito hanno dato le dimissioni Maria D’Ambrosio e Maria Beatrice La Torre, per motivi, hanno specificato le interessate, di tipo personale. Sta di fatto che il consiglio di amministrazione è al momento più che dimezzato, sono rimasti infatti Maria Mercuri e Carmelo Tripaldi, oltre al presidente don Nunzio Maccarone.
Il cda dell’ente morale è nominato dal consiglio comunale nella sua interezza e, quindi, dovrebbe essere lo stesso civico consesso a sostituire i tasselli mancanti. Ma, al momento, nessuna nuova, in questo senso, da parte del comune. Ricordiamo che in passato intorno allo Scardamaglia-Longo divampò una polemica infinita: la minoranza accusò il sindaco Franco Pagano di essersi arrogato il diritto di scegliere i componenti del cda, senza che le nomine passassero al vaglio del consiglio comunale.
Ora, però, nessuna protesta da parte dell’opposizione in merito alla mancata ricomposizione del consiglio di amministrazione dello storico asilo nicoterese, anche perché la corretta gestione dell’ente deve basarsi, secondo lo statuto, su un cda assolutamente al completo.
Inoltre, un’altra questione attende ancora di essere affrontata dai consiglieri dell’ente, ed è quella inerente la mancata graduatoria che dovrebbe regolare eventuali assunzioni o supplenze di insegnanti e personale. Vicenda, questa, sollevata da Maria D’ambrosio, prima di dare le dimissioni. Ma al momento tutto tace.

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