Nicotera.
Lo
Scardamaglia-Longo è una storica fondazione socio-culturale nicoterese, che dal
1931 ospita la scuola dell’infanzia. Un asilo dunque che ha visto passare
migliaia di bambini da quando è stato istituito. Il suo sostentamento deriva
sia dalle rette delle iscrizioni che dai finanziamenti ministeriali. L’ente è
gestito da un consiglio di amministrazione, composto da cinque componenti più
il presidente. Il problema dello Scardamaglia-Longo è che il suo cda continua a
perdere pezzi. Dei cinque consiglieri adesso ne sono rimasti due. Il primo a
decadere dal suo ruolo è stato Giuseppe Arfuso, entrato per surroga nel
consiglio comunale, e quindi, secondo lo statuto, diventato incompatibile. Di
seguito hanno dato le dimissioni Maria D’Ambrosio e Maria Beatrice La Torre,
per motivi, hanno specificato le interessate, di tipo personale. Sta di fatto
che il consiglio di amministrazione è al momento più che dimezzato, sono
rimasti infatti Maria Mercuri e Carmelo Tripaldi, oltre al presidente don
Nunzio Maccarone.
Il cda dell’ente morale
è nominato dal consiglio comunale nella sua interezza e, quindi, dovrebbe
essere lo stesso civico consesso a sostituire i tasselli mancanti. Ma, al
momento, nessuna nuova, in questo senso, da parte del comune. Ricordiamo che in
passato intorno allo Scardamaglia-Longo divampò una polemica infinita: la
minoranza accusò il sindaco Franco Pagano di essersi arrogato il diritto di
scegliere i componenti del cda, senza che le nomine passassero al vaglio del
consiglio comunale.
Ora, però, nessuna
protesta da parte dell’opposizione in merito alla mancata ricomposizione del
consiglio di amministrazione dello storico asilo nicoterese, anche perché la
corretta gestione dell’ente deve basarsi, secondo lo statuto, su un cda
assolutamente al completo.
Inoltre, un’altra
questione attende ancora di essere affrontata dai consiglieri dell’ente, ed è
quella inerente la mancata graduatoria che dovrebbe regolare eventuali
assunzioni o supplenze di insegnanti e personale. Vicenda, questa, sollevata da
Maria D’ambrosio, prima di dare le dimissioni. Ma al momento tutto tace.
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