Nicotera.
Uno
strano intoppo allunga i tempi all’arrivo dell’ambulanza a Nicotera. Novità dirompente, annunciata giovedì
scorso, durante l’incontro svoltosi nella cittadina costiera che ha visto
partecipi il comitato pro 118, i cittadini e l’onorevole Vincenzo Pasqua.
Proprio quest’ultimo, neoconsigliere regionale, aveva rassicurato la platea,
annunciando che finalmente Nicotera, e l’intero suo comprensorio, avrebbe avuto
il servizio di emergenza/urgenza. Ma l’Asp ha gelato ogni aspettativa. Anzi,
per la verità si è assistito da parte dell’azienda sanitaria provinciale ad un
inspiegabile dietrofront. Infatti, non è ben chiaro come sia possibile che solo
fino a un giorno prima si fosse trovato il personale medico per sopperire al
grave disservizio, e nel giro di ventiquattro tutto sia cambiato: l’Asp si
accorge all’improvviso di non sapere più dove pescare gli operatori sanitari.
Quindi niente ambulanza per Nicotera, pare.
Per cercare di dipanare
il mistero del 118 non più disponibile, forse bisognerà partire dai semplici
fatti, che possono aiutare a capire ciò
che per il momento rimane nascosto ai profani.
Andiamo con ordine. Nasce
il comitato 118: un gruppo di volenterosi cittadini si riuniscono per chiedere
a gran voce quello che è in realtà un servizio essenziale. Il civico sodalizio
cresce di giorno in giorno, si interessa alla vicenda Vincenzo Pasqua. Il
giovane esponente politico prende a cuore le istanze del territorio e,
essendosi preventivamente confrontato con chi di dovere, sente di poter dire ai
cittadini che il problema sta per avviarsi a rapida soluzione. Entusiasmo
generale, nell’indifferenza di alcune parti politiche cittadine e, più
specificamente, nell’indifferenza dell’attuale amministrazione in carica, la
quale appare sempre più raggomitolata su stessa. Stessa indifferenza mostrata
nel “niet” che giunge inaspettato dall’Asp. È strano che il cambio di rotta dei
vertici dell’azienda sanitaria vibonese non abbia incontrato lo sdegno della
comunità politica nicoterese: nessuno si oppone, tutto tace. Accanto a questo
fatto c’è da rilevare lo strano atteggiamento dei dirigenti dell’Asp. Perché hanno
detto di sì al giovane consigliere per poi cambiare repentinamente decisione? Considerato
il notevole e rumoroso revirement l’azienda sanitaria assume le fattezze del
mitico Giano bifronte, divinità a due facce, tanto potente quanto ambigua. E’
lecito, forse, chiedersi se ardono al suo interno dei conflitti intestini. In caso contrario, è francamente arduo
stabilire il ripensamento da chi e da cosa sia stato ispirato. Sono delle
domande che resteranno senza risposta. Viene però da chiedersi: chi è perché rema
contro Nicotera ? E soprattutto: c’è la certezza assoluta che gli ostacoli
provengano dall’esterno?
Al di là di ogni
deduzione o domanda di sorta, rimane certa una cosa: qualcuno dovrà assumersi delle
precise responsabilità nei confronti della salute dei cittadini. Perché se da
un lato Nicotera sarebbe sprovvista dei requisiti per ottenere il SUEM 118,
dall’altro il servizio di emergenza urgenza per questo territorio esiste solo
sulla carta, in quanto 30 km di distanza dal primo ospedale, Tropea o Vibo che
sia, non consentono una disponibilità di un soccorso in tempo utile. Tant’è che
Pasqua ha addirittura affermato di non poter tollerare «che nelle more di una
modifica legislativa, che attribuisca a Nicotera un diverso status sanitario,
la vita dei cittadini sia messa a repentaglio».
Il comitato, insieme a
Vincenzo Pasqua, procede dunque con più vigore la sua lotta. Anzi, la stoccata
dell’Asp non può che animare di maggiore grinta i soldati in campo. Sotto la
pioggia, nei mercati, in ogni angolo di strada, in ogni dove nei paesi di questo
disgraziato territorio, ci sono gli attivisti del comitato con il loro tavolino
di fortuna a raccogliere le firme, a costruire il loro piccolo capitale. E così
sta diventando inarrestabile la marea umana dei sì al 118. Solo la volontà del
popolo sovrano potrà travolgere ogni ostacolo, logica economico-aziendale, con
tutti i suoi numeri e i suoi dati da onorare come totem. E solo essa potrà
ricompattare una comunità lacerata talmente tanto da non esitare, in frangenti
come questo, ad alzare la mano contro se stessa. Nell’oscurità.
Nessun commento:
Posta un commento