lunedì 2 febbraio 2015

L' ASP fa dietrofront: niente 118 a Nicotera.



Nicotera. Uno strano intoppo allunga i tempi all’arrivo dell’ambulanza  a Nicotera. Novità dirompente, annunciata giovedì scorso, durante l’incontro svoltosi nella cittadina costiera che ha visto partecipi il comitato pro 118, i cittadini e l’onorevole Vincenzo Pasqua. Proprio quest’ultimo, neoconsigliere regionale, aveva rassicurato la platea, annunciando che finalmente Nicotera, e l’intero suo comprensorio, avrebbe avuto il servizio di emergenza/urgenza. Ma l’Asp ha gelato ogni aspettativa. Anzi, per la verità si è assistito da parte dell’azienda sanitaria provinciale ad un inspiegabile dietrofront. Infatti, non è ben chiaro come sia possibile che solo fino a un giorno prima si fosse trovato il personale medico per sopperire al grave disservizio, e nel giro di ventiquattro tutto sia cambiato: l’Asp si accorge all’improvviso di non sapere più dove pescare gli operatori sanitari. Quindi niente ambulanza per Nicotera, pare.
Per cercare di dipanare il mistero del 118 non più disponibile, forse bisognerà partire dai semplici fatti, che possono aiutare a  capire ciò che per il momento rimane nascosto ai profani.
Andiamo con ordine. Nasce il comitato 118: un gruppo di volenterosi cittadini si riuniscono per chiedere a gran voce quello che è in realtà un servizio essenziale. Il civico sodalizio cresce di giorno in giorno, si interessa alla vicenda Vincenzo Pasqua. Il giovane esponente politico prende a cuore le istanze del territorio e, essendosi preventivamente confrontato con chi di dovere, sente di poter dire ai cittadini che il problema sta per avviarsi a rapida soluzione. Entusiasmo generale, nell’indifferenza di alcune parti politiche cittadine e, più specificamente, nell’indifferenza dell’attuale amministrazione in carica, la quale appare sempre più raggomitolata su stessa. Stessa indifferenza mostrata nel “niet” che giunge inaspettato dall’Asp. È strano che il cambio di rotta dei vertici dell’azienda sanitaria vibonese non abbia incontrato lo sdegno della comunità politica nicoterese: nessuno si oppone, tutto tace. Accanto a questo fatto c’è da rilevare lo strano atteggiamento dei dirigenti dell’Asp. Perché hanno detto di sì al giovane consigliere per poi cambiare repentinamente decisione? Considerato il notevole e rumoroso revirement l’azienda sanitaria assume le fattezze del mitico Giano bifronte, divinità a due facce, tanto potente quanto ambigua. E’ lecito, forse, chiedersi se ardono al suo interno dei conflitti intestini.  In caso contrario, è francamente arduo stabilire il ripensamento da chi e da cosa sia stato ispirato. Sono delle domande che resteranno senza risposta. Viene però da chiedersi: chi è perché rema contro Nicotera ? E soprattutto: c’è la certezza assoluta che gli ostacoli provengano dall’esterno?
Al di là di ogni deduzione o domanda di sorta, rimane certa una cosa: qualcuno dovrà assumersi delle precise responsabilità nei confronti della salute dei cittadini. Perché se da un lato Nicotera sarebbe sprovvista dei requisiti per ottenere il SUEM 118, dall’altro il servizio di emergenza urgenza per questo territorio esiste solo sulla carta, in quanto 30 km di distanza dal primo ospedale, Tropea o Vibo che sia, non consentono una disponibilità di un soccorso in tempo utile. Tant’è che Pasqua ha addirittura affermato di non poter tollerare «che nelle more di una modifica legislativa, che attribuisca a Nicotera un diverso status sanitario, la vita dei cittadini sia messa a repentaglio».
Il comitato, insieme a Vincenzo Pasqua, procede dunque con più vigore la sua lotta. Anzi, la stoccata dell’Asp non può che animare di maggiore grinta i soldati in campo. Sotto la pioggia, nei mercati, in ogni angolo di strada, in ogni dove nei paesi di questo disgraziato territorio, ci sono gli attivisti del comitato con il loro tavolino di fortuna a raccogliere le firme, a costruire il loro piccolo capitale. E così sta diventando inarrestabile la marea umana dei sì al 118. Solo la volontà del popolo sovrano potrà travolgere ogni ostacolo, logica economico-aziendale, con tutti i suoi numeri e i suoi dati da onorare come totem. E solo essa potrà ricompattare una comunità lacerata talmente tanto da non esitare, in frangenti come questo, ad alzare la mano contro se stessa. Nell’oscurità.

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