sabato 14 febbraio 2015

Colossale operazione "interforce" contro i pescatori "fuori legge".





Nicotera. Alle prime luci dell’alba di ieri, gli uomini della Guardia Costiera di Vibo Valentia e Gioia Tauro e del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, con l’assistenza a terra dei Carabinieri di Vibo, hanno operato congiuntamente al fine di effettuare dei controlli sul fenomeno della pesca illegale del cosiddetto “bianchetto” o novellame di sarda, ormai definitivamente vietata.
Un enorme spiegamento di forze: di mare, di terra e d’aria. Non si era mai vista in paese una così massiccia presenza di forze dell’ordine, così osservavano sbalorditi i cittadini accorsi sulla spiaggia ad assistere alle concitate fasi dell’operazione, messi in allerta, fin dalla prima mattinata, dall’elicottero delle Fiamme Gialle che ronzava basso sulla frazione letteralmente sconcertata dall’eclatante blitz. I pescatori sono stati bloccati mentre erano intenti nella loro attività: sequestrati gli attrezzi da pesca illeciti ed il pescato abusivamente prelevato dal mare.
Il prodotto ittico, ispezionato dal veterinario e giudicato idoneo al consumo umano, è stato dato in beneficenza.
Complice la bella giornata, dopo giorni di ristrettezze a causa del brutto tempo e del mare impraticabile, ieri mattina i pescatori hanno preso le loro barche e si sono immersi nelle acque cristalline. Fulmineo l’intervento delle forze congiunte. Le fasi iniziali dell’operazione sembra siano state assai convulse. Così hanno raccontato i pescatori. Momenti drammatici, in cui, secondo quanto riferito dagli stessi, alcuni di loro sarebbero stati ammanettati. Sta di fatto che due di essi hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, presso l’ospedale di Tropea.
Quali che siano le leggi promosse dall’Europa in materia di pesca e tenuto conto della famosa locuzione latina “dura lex, sed lex”, un dato rimane sul tappeto, ed è la difficile e grama vita dei pescatori. Molti sono abusivi ma anche privi di ogni tutela: nessuno che li abbia presi per mano per indirizzarli entro i confini della legalità. Licenze scadute o inesistenti, malsicuri pescherecci che non rispondono ai criteri previsti dalla legge, li rende passibili di multe salate e gravi inconvenienti. Nel marzo del 2013, in seguito a un episodio analogo, l’amministrazione comunale, nella persona del consigliere Pino Dimasi, promise ai lavoratori del mare, e suoi compaesani, che si sarebbe attivato per la creazione di una cooperativa il cui scopo principale era quello di incanalare le loro attività sulla via della legalità, chiedendo la tutela dei loro diritti, senza dimenticare di adempiere i doveri, anche di tipo fiscale. Ma non se ne fece mai nulla.
 Norme per mettersi in regola: Affinchè l’operato dei pescatori sia a norma di legge  occorre che essi siano muniti di regolare licenza di pesca, per ottenerla i pescatori devono recarsi presso la Capitaneria di porto di Vibo Valentia, in quanto provincia di competenza, qui devono richiedere di essere iscritti nel Registro delle imprese delle pesche. Tali disposizioni sono chiaramente espresse dalla legge 04/2012, che regolamenta le misure per il riassetto delle normative in materia di pesca e acquacoltura, legge codificata dal Ministero dell’ Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
E’ necessario inoltre iscriversi nelle liste di Gente di mare terza categoria, essere imbarcato su un’unità da pesca da almeno un anno al fine di conseguire l’abilitazione al comando. Gli iscritti alla Gente di mare terza categoria saranno muniti di un “foglio di ricognizione”. Altro indispensabile parametro per entrare nell’ambito della legalità è quello di possedere una imbarcazione  a norma, con tutte le carte in regola e che, secondo le tempistiche previste dalla legge, devono essere sottoposte a revisione e controllo da parte di organismi riconosciuti . Tali prerogative renderanno “regolari” i pescatori, poiché al momento, essi sono considerati fuori legge, sia perché non possiedono la licenza, sia perché esercitano un tipo di pesca vietata dalla Comunità Europea. Esiste infatti la pesca consentita e la pesca proibita da normative europee, ad esempio la pesca del novellame, novellame di qualsiasi specie, sia che si tratti di sarde o pesce spada.

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