sabato 30 aprile 2016

Tutti i progetti che l'assessora Calogero avrebbe dovuto concretizzare.



Nicotera. Esattamente un anno fa- era il 6 maggio del 2015- proprio sulle pagine di questo uscì un articolo nel quale si snocciolavano tutte le iniziative che la neo assessora aveva in cantiere. Progetti importanti, i quali, non è azzardato dire, sono rimasti tali.
Ecco un breve excursus di quanto avrebbe dovuto realizzarsi, nelle intenzioni dell’assessora: 
1) La creazione di un Sistema museale cittadino.
2) L’attivazione, presso la Casa della Cultura, di un centro di promozione di politiche giovanili e centro studi sulla storia e sul patrimonio culturale cittadino. 
3) L’attivazione, presso palazzo Polito, del Centro studi ebraici, agendo in cooperazione con l’Ucei (unione comunità ebraiche italiane), e la valorizzazione delle istituzioni culturali diocesane. 
4) La cura dell’arredo urbano e l’istallazione dei pannelli illustrativi dei monumenti storici. 
5) Il recupero della fruizione delle fosse granarie del quartiere Giudecca e il restyling delle antiche fontane. 6) Il rilancio della immagine turistica del territorio attraverso una politica di ampio respiro: una guida turistica della città, la nascita di un portale internet, nonché l’apertura di un ufficio Iat (centro di informazione ed accoglienza turistica). 
7) La valorizzazione delle ricorrenze storiche della cittadina. 
8) Rievocazione storiche in sinergia con le istituzioni scolastiche e le associazioni delle città garibaldine e murattiane, nonché i consolati stranieri in Italia. 
9) Recupero, inoltre, delle tradizioni religiose locali inserendo la città negli itinerari mariani e paolani del turismo religioso e partecipazione dell’amministrazione alla borsa del turismo religioso. 10) Costituzione di un consorzio delle città calabresi che hanno feste con processioni di statue della Madonna che si svolgono in mare.
11) La valorizzazione di Mastro Adamo il calabrese, opera di Alexandre Dumas, ambientata a Nicotera, da acquistare e donare alla scuole cittadine, agendo in collaborazione con l’Institute française di Roma. 
12) E, dulcis in fundo, realizzazione presso il bene confiscato alla mafia della frazione Marina, di un centro di documentazione sul fenomeno delle mafie, da aprirsi in cooperazione con il centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo.

Mariella Calogero un anno dopo. Il suo operato da assessora alla Cultura e al Turismo.



Nicotera. E’ passato un anno da quando l’assessorato alla Cultura e al Turismo è stato assegnato a Mariella Calogero. Un ruolo importante per una realtà come Nicotera, città dalle chiare velleità turistiche e uno dei centri di rilievo, per secoli, in ambito provinciale, di cultura e istruzione.
La Calogero avrebbe dovuto rappresentare, per la giunta Pagano, un momento di svolta, non solo quel tocco rosa di cui l’esecutivo aveva urgentemente bisogno- avendo disatteso la legge Del Rio (la 56/2014); ma anche perché doveva essere uno spartiacque in un periodo un po’ burrascoso: l’assessore Marasco, formidabile pilastro dell’esecutivo, si dimise a causa di insanabili lacerazioni interne alla giunta, e, soprattutto, nel marzo del 2015 il sindaco dimissionò l’assessore Cavallaro, nel bel mezzo di una bufera mediatica che si abbatteva su palazzo Convento. Nell’intento di dare una lustratina all’immagine dell'amministrazione, la scelta cadde su una ragazza di bella presenza e buona reputazione. E così la Calogero, infilatasi nel ruolo di assessora alla Cultura, cominciò a comparire in testa alle varie manifestazioni e processioni. La giovane insegnante non lesinò di certo ogni pubblica occasione civile o religiosa: la sua presenza densa di grazia e femminilità rivelava ai cittadini che da quel momento in poi la Cultura sarebbe stata cosa sua, da curare e valorizzare. Lo dichiarò spesso e volentieri. Fin dall’inizio del suo mandato si è lasciata andare ad entusiastiche dichiarazioni alla stampa, nella quale annunciava tutti i progetti e le iniziative che aveva in mente per risollevare la vita culturale nicoterese, sempre più illanguidita, i cui unici rigurgiti di vitalità erano (e sono) affidati alla fattività di qualche associazione o comitato per le feste patronali.
Come si può leggere dall’articolo accanto, progetti sontuosi, ma che sono rimasti solo delle buone intenzioni. Certamente la giovane professoressa avrà lavorato sodo, ma i frutti del suo lavoro non hanno ridato smalto della vita culturale della cittadina costiera. Del suo assessorato, la scorsa estate, si sono visti degli eventi culturali stranamente svoltisi in due noti locali privati cittadini. Probabilmente nel tentativo di dare il meglio di sé, la Calogero ha preteso che il Comune convocasse una figura professionale specifica, una specie di consulente artistica. L’incarico era a titolo gratuito, ma la professionista era, nel contempo, un’impresaria, con tanto di gruppi musicali da piazzare. 
Tuttavia, l’allegria della piazza e gli eventi che hanno davvero animato la città devono ascriversi all’operato del Comitato dell’Assunta e del Taranta Festival.
Un risultato poco brillante quello ottenuto dalla giovane insegnante, la quale merita, tuttavia, piena comprensione, se non altro perché si trovava alla sua prima esperienza da amministratrice. Certo, quel suo “tesoretto” di trentamila euro (gli introiti della tassa di soggiorno del 2014), di cui il Taranta Festival- manifestazione, come sottolineato, capace di animare la città-  non ha visto nemmeno un centesimo, era un budget di tutto rispetto.
Sul piano della cultura, Nicotera ha tanto da dare e da offrire: le sue potenzialità sono enormi e meritano di essere valorizzate. Intanto, c’è da dire che manca una vera e propria programmazione culturale e turistica. La scorsa estate il centro di informazioni turistico è rimasto chiuso, nonostante le promesse dell’assessora.
Sul piano prettamente culturale la strada è lunga e in salita. La Calogero sognava di aprire presso l’Elefantino Rosso un centro di documentazione sul fenomeno delle mafie. Un progetto lunare. Dell’indottrinamento alla legalità e la parafrasi del pernicioso fenomeno mafioso ai giovanissimi studenti rimane solo un suo interminabile discorso, in occasione della celebrazione della figura di Giuseppe Valarioti, nella sala consiliare del comune. Al cospetto delle esterrefatte scolaresche, l’assessora tenne una disquisizione di maniera, dall’effetto decisamente soporifero.

E' cominciata stamattina la petizione per l'istituzione del servizio pullman verso Arcavacata.



Nicotera. Si chiama “Comitato spontaneo per il diritto allo studio” il nuovo civico consorzio nato nella cittadina costiera per la tutela dei diritti basilari dei cittadini. Promotore dell’iniziativa è, ancora una volta, Enzo Comerci, l’instancabile vice presidente del “Azione democratica per il Vibonese”, esponente di Fronte Comune per Nicotera e già coordinatore del “Comitato pro 118”.
Il civico sodalizio che ha visto la luce in questi giorni si propone di indire una petizione, che inizierà stamattina, in forza della quale si chiederà al presidente della Regione, Mario Oliverio, di  istituire un servizio pullman di linea Nicotera- Arcavacata, Università della Calabria. Un servizio di cui possano beneficiare anche i comuni di Limbadi, Joppolo, San Calogero, Rombiolo, Filandari, Zungri, Spilinga.
Le premesse di base dell’iniziativa sono esposte nella dichiarazione di intenti della raccolta firme. Si chiede tale servizio perché la stragrande maggioranza dei ragazzi, residenti nei comuni sopracitati «decidono di proseguire gli studi, indirizzandosi presso l’Unical di Arcavacata di Rende. Attualmente- si legge nella richiesta da indirizzare al Presidente della Regione- per raggiungere l’ateneo i ragazzi sono costretti ad utilizzare il servizio pullman con partenza da Rosarno o da località Aeroporto di Vibo Valentia, oppure le Ferrovie dello Stato, con partenza da Rosarno o, ancora peggio, da Nicotera Scalo o Tropea, con notevole disagio e aggravio di spesa per le famiglie già in difficoltà». Si consideri inoltre che per raggiungere la località di partenza, con mezzi privati, «quasi tutti, percorrono una distanza superiore ai 15 chilometri che incrementa il traffico e l’inquinamento atmosferico».
«Un altro presupposto per chiedere l’istituzione del servizio pullman è che la popolazione residente dei sette comuni interessati  supera i 25 mila abitanti», sottolinea il documento della petizione; e che «la richiesta rientra negli obiettivi di cui alla legge regionale  n. 23 del 7 agosto 1999, al fine di garantire il diritto allo studio, che sta alla base del vivere civile e dei dettami costituzionali e per rendere meno gravoso il disagio agli studenti per raggiungere la sede degli studi». Si chiede, inoltre, che il servizio si espleti dal 15 settembre al 15 luglio. Nelle richieste dei promotori della petizione il pullman dovrebbe partire da Nicotera centro per i comuni di Limbadi, San Calogero e Joppolo; effettuare una fermata a  Mesiano per i comuni di Filandari, Zungri e Spilinga.
Quando avrà raggiunto un numero sufficiente di firme, la petizione sarà sottoposta all’attenzione del governatore della Calabria. A lui il compito e il dovere di andare incontro alle esigenze di tanti studenti e delle loro famiglie. Esigenze che, nelle pie speranze dei cittadini, si spera siano prese in considerazione, e ciò anche in virtù del fatto che la parte del territorio vibonese che dovrebbe usufruire del servizio è assai trascurata. Un’area dove i servizi essenziali continuano pericolosamente a latitare.



lunedì 25 aprile 2016

Continua l'emergenza acqua a Nicotera Marina.



Nicotera. La foto che correda questo articolo mostra la condizione dell’acqua che sgorga dai rubinetti delle case di Nicotera Marina. E questa non è che una delle tante testimonianze fornite dai cittadini sulla grave criticità vissuta. Ormai da troppo tempo i cittadini reclamano un servizio migliore, perché, così come stanno le cose, il disservizio si è già trasformato in emergenza sanitaria: l’acqua è vistosamente piena di materiale terroso, ma non solo. Vi sono anche dei componenti non visibili ad occhio nudo ma assai temibili per la salute umana: si tratta del manganese e della pseudomonas aeriginosa. E fu proprio a causa della rilevazione del manganese che nell’ottobre del 2014 il sindaco di Nicotera, Franco Pagano, diramò un’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua. Il decreto scaturì dopo che l’Arpacal, nel settembre dello stesso anno, aveva rilevato nei campioni analizzati del manganese. La pseudomonas invece fu invece individuata dall’Accredia, l’Ente italiano di accreditamento, nel maggio del 2015, quando analizzò l’acqua di Marina per conto del Comune di Nicotera.
Dunque, dato che da parte del Comune non sono stati diramati altri avvisi alla popolazione, se ne deduce che resta valida l’ordinanza di un anno e mezzo fa.
I cittadini intanto si sono coalizzati nell’ennesimo Comitato, nato a Nicotera, per tutelare il proprio diritto ad avere un servizio decente ma anche di tutelare la propria salute. Non si contano le lettere scritte e protocollate dal gruppo civico in cui si pregava il Comune di porre in essere massicci interventi per risolvere il problema. Altre lettere sono state indirizzate alla Regione, dipartimento Ambiente, all’Arpacal, al prefetto, all’ufficio Igiene dell’Asp. Ma niente di fatto.
I cittadini si sono così rivolti al Codacons. Tramite il suo rappresentante, l’avvocato Claudio Cricenti, la nota associazione in difesa dei consumatori ha annunciato che avrebbe avviato una propria attività di indagine nei confronti del Comune di Nicotera, presentando istanza di accesso agli atti.
Nel contempo aveva chiesto all’ente di fornire precise indicazioni circa il reale stato di salute dell’acqua che arriva nelle case di Nicotera Marina. Aveva chiesto altresì di individuare fonti alternative di approvvigionamento idrico, e di preparare campagne informative per i cittadini e per i turisti.
Allo stato dei fatti, allo scadere dei trenta giorni della lettera del Codacons il Comune non ha risposto. Solo dopo un sollecito di Cricenti c’è stata, da parte dell’ente, la concessione di accesso agli atti. Ora si attendono eventuali sviluppi.  

Il Comune di San Ferdinando contro il Comune di Nicotera. L'ente reggino avvia azione legale per recupero coattivo delle somme dovute per lo sbarramento del Mesima.



Nicotera. Il comune di San Ferdinando, attualmente guidato dalla terna commissariale, ha dato mandato ad un avvocato per il recupero coattivo della somma che il Comune di Nicotera gli deve per i lavori della chiusura temporanea del fiume Mesima.
L’Ente in provincia di Reggio Calabria ha deciso di costituirsi in giudizio poichè il comune vibonese, nonostante le ripetute sollecitazioni, non ha onorato il suo debito.
Ma andiamo ai fatti. Negli anni 2012 e 2014 sono stati realizzati dei lavori per lo sbarramento della foce del Mesima. Queste operazioni, almeno sulla carta, sono state finanziate, in parti eguali, dai comuni di San Ferdinando, Nicotera e Rosarno. Nei due anni in questione però le somme necessarie per gli interventi sono state anticipate proprio dal comune di San Ferdinando.
L’importo complessivo è di 57.772,37 euro. Nello specifico, 29.858,77 per l’anno 2012 e 27.913,60 euro per l’anno 2014. Diviso per tre, la parte spettante al comune vibonese è di 19.257,46 euro, pari, cioè, ad un terzo della somma complessiva.
Il meccanismo di regolazione delle acque del Mesima è un’operazione posta in essere dai comuni interessati onde evitare che il fiume, sversando nelle acque del mare, possa contribuire a peggiorare l’annosa questione dell’inquinamento marino. Un’iniziativa dunque che si rende necessaria, fermo restando che è stato ormai appurato che il Mesima non è la fonte di tutti i mali, in quanto le correnti melmose spesso e volentieri arrivano da Nord o hanno oscure origini.
Sta di fatto che nel 2012, quando cioè il comune vibonese era guidato dalla terna commissariale, furono realizzati questi lavori. Uguali interventi nel 2014, quando a capo di Palazzo Convento c’era l’attuale sindaco Franco Pagano. Ma ora, poiché il comune limitrofo è sul piede di guerra, i soldi anticipati per i lavori in questione dovranno saltare fuori e Nicotera dovrà mettersi in regola con i suoi creditori.
Questo fatto, non certo motivo d’orgoglio per il comune nicoterese, pone l’accento sulle condizioni economiche dell’ente, nonché sulle modalità di gestione delle risorse economiche da parte degli amministratori. Crescono i debiti, anche quelli fuori bilancio, come è emerso dal consiglio comunale dello scorso 19 marzo. Le casse comunali sembrerebbero  sempre in rosso, nonostante che i cittadini nicoteresi paghino regolarmente le tasse (sono i più virtuosi del comprensorio ad onorare il dovere con il fisco). Eppure i conti aperti lievitano, e i soldi non bastano mai. A ciò si aggiunga che troppe volte l’amministrazione ha fatto ricorso all’anticipazione di cassa. L’ultima il 20 aprile scorso.
Tra i tanti debiti, val la pena di ricordare quello che il comune, o meglio, i cittadini nicoteresi, hanno contratto, a loro insaputa, con il colosso della telecomunicazione Telecom: qualcosa come 37 mila euro. La società dei telefoni ha già presentato un decreto ingiuntivo al tribunale di Vibo. E come non sottolineare le 400 mila euro che il comune deve alla Regione per le tasse sulla spazzatura?
Forse sarebbe il caso che la magistratura contabile desse un’occhiata alla gestione delle finanze nel municipio nicoterese.