Nicotera.
E’
stata notificata nel pomeriggio di martedì al sindaco Franco Pagano il decreto
di proroga della Commissione di accesso agli atti. Gli inquirenti hanno altri
novanta giorni di tempo per analizzare tutta la documentazione prodotta dall’amministrazione
in carica. Si può dire che il decreto di proroga era quasi scontato, in quanto,
in genere, il prolungamento delle attività di indagini di altri tre mesi fa
parte di un iter consolidato.
La notifica dell’arrivo
della commissione di accesso agli atti per verificare se l’attività
amministrativa ha subito infiltrazioni mafiose, giunse all’attenzione della
giunta Pagano, come un fulmine a cielo sereno, ai primi di febbraio. Inutile
dire quanto la cosa sconvolse gli inquilini di Palazzo Convento, in primis il
primo cittadino che, nel corso del consiglio comunale convocato all’indomani
dell’arrivo degli investigatori, non fece mistero dello sconforto e del
disappunto che lo pervadevano.
Sensazioni a quanto
pare simili sono state manifestate ieri, all’arrivo del decreto di proroga,
benché la cosa non dovesse in alcun modo sortire sorpresa.
Ora bisognerà attendere
il mese di agosto per sapere quale sarà il destino dell’attuale
amministrazione, e sapere se il comune
costiero sarà, per la terza volta, sciolto per infiltrazioni, o contiguità- lo
diranno le risultanze del lavoro svolto dalla commissione- con ambienti
mafiosi.
Intanto, da quel poco
che è trapelato dal lavoro degli investigatori, si è potuto apprendere che sono
stati richiesti i certificati delle situazioni di famiglia originali e storiche
dei vari attuali protagonisti di Palazzo Convento. Forse anche questa è una
prassi consolidata. Solo sul finire dell’estate avrà fine la lunga attesa del
sindaco.
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