giovedì 7 aprile 2016

La variante esterna di Nicotera. Strada irta di pericoli.







Nicotera. Le foto che qui proponiamo ci mostrano le attuali condizioni della cosiddetta “variante esterna” di Nicotera. Si tratta, nello specifico, di una lunga carreggiata in pendenza, realizzata dalla Provincia una ventina di anni fa, che collega Nicotera Marina all’altra provinciale che conduce a Joppolo, fino a Tropea e Pizzo. Un percorso importante, dunque, perché, in teoria, dovrebbe facilitare il collegamento tra i centri della Piana e il percorso che porta alle cittadine della costa tirrenica vibonese, evitando così che gli autoveicoli congestionino il traffico nell’attraversare Nicotera.
La strada è stata concepita anche in seguito all’incredibile sviluppo di via Filippella, via Madonna della Scala e via Madonna delle Grazie. Zone, queste, che fino a un trentennio fa, erano quasi completamente incolte. Con l’abbandono dei centri storici, e la redazione di innovativi piani regolatori, queste aree sono state urbanizzate. Anche là dove non era prevista l’edificabilità, si è adottata una certa “flessibilità”, o per meglio dire, una cedevolezza politica affinchè si potesse realizzare ciò che, in teoria, non era pienamente realizzabile, secondo i parametri dei piani strutturali. E così sono nate le popolose vie Filippella e Madonna della Scala,  e con esse degli enormi muri contenitivi, anzi, quelle che definimmo, proprio sulle pagine di questo giornale, le muraglie in cemento armato. Strutture notevoli come dighe, concepite per “contenere” le novelle aree urbanizzate. Opere che testimoniamo quella febbre del cemento che non accenna ad abbassarsi,  e che il sindaco Franco Pagano, immaginò, due anni fa, come delle enormi pareti su cui avrebbero potuto essere affrescati dei murales d’autore. In realtà, la cosa rimase solo un’idea, e i muri di cemento non conobbero mai l’estro dei graffitari. Tali strutture sono lambite dalla provinciale in pendenza n.32, che è il vero argomento di questo articolo. Ad essere più precisi, ne è oggetto la sua pericolosità. La strada, infatti, per come le foto riescono a documentare, è costellata da una serie di buche, che paiono dei crateri lunari. In alcuni punti vi sono avvallamenti o dei dossi causati da un curioso fenomeno di increspatura dell’asfalto. Inutile sottolineare che tutto ciò costituisce un vero e proprio pericolo per gli automobilisti, costretti a delle rocambolesche gimkane per evitare le fosse. Come se non bastasse, nella parte superiore manca completamente di guardrail. Cioè, vi è fino ad un certo punto. E la cosa mette i brividi se si pensa che al di sotto passa lo storico Tuccina. Altro punto cruciale è l’imbocco della circonvallazione, nella parte alta. Lo sbocco non è visibile agli automobilisti che transitano sulla provinciale: un particolare non di poco conto, anzi è l’elemento che rende questo snodo pericolosissimo e completamente difforme ai più banali canoni della sicurezza stradale. Gli incidenti avvenuti in questo punto non si contano più. Qualcuno, purtroppo, anche mortale. Pochissimi anni fa vi persero la vita due ragazzi in motocicletta. I sinistri sono comunque stati parecchi, e le varie cause continuano a crescere sulle scrivanie degli avvocati. Gli interventi su una strada piena di insidie invece sono a zero.

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