Nicotera. Enzo Comerci, vice presidente del movimento politico
“Fronte comune per il Vibonese”, per scrivere questa nota deve aver attinto la
penna nel vetriolo, tanto pungenti sono le sue osservazioni intorno alla
questione ente Provincia. Il punto focale del suo intervento è, sicuramente,
l’invito che egli rivolge agli amministratori dell’ente più dissestato della
Calabria di rassegnare le dimissioni, viste e considerate l’impossibilità di
poterla amministrare. Ma andiamo con ordine. Comerci inizia il suo pamphlet
elencando tutti i mali che affiggono l’ente: «La provincia di Vibo Valentia-
esordisce- è nata sotto una cattiva stella se è vero, come è vero, che sin
dalla sua istituzione ha avuto difficoltà di ogni genere a tal punto che, negli
ultimi anni non riesce nemmeno ad assicurare lo stipendio ai propri dipendenti».
Di seguito, la lunga lista delle segnalazioni delle criticità che l’ente non
riesce a fronteggiare: «Le scuole degli istituti superiori cadono a pezzi ed in
molti plessi oltre allo squallore manifesto dei locali è messa in dubbio
l’incolumità degli studenti e del personale scolastico. Le strade provinciali,
un po’ dappertutto, sono un colabrodo che assomigliano sempre di più ad un
percorso di guerra». In questa
situazione disperata, nella quale l’Ente versa in un dissesto economico
finanziario spaventoso, osserva Comerci, «gli amministratori è bene che ne
prendano atto e fare l’unica cosa loro possibile, ovvero:”rassegnare le
dimissioni”, perché- precisa- in questa nostra nazione, sempre più repubblica
delle banane, bisogna arrivare ad azioni eclatanti per far si che il sordo
Governo di Roma ne prenda atto ed adotti misure straordinarie per far uscire,
una volte per sempre, l’Ente intermedio dallo stato comatoso in cui l’hanno
cacciato». Per l’esponente politico nicoterese è giunta l’ora di far parlare i
fatti. Solo così, chiosa, «si può sbloccare una situazione insostenibile che
vada a normalizzare l’Ente per assicurare ai cittadini i servizi di competenza
ed ai dipendente le spettanze stipendiali».
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