Nicotera. La foto che correda questo articolo mostra la condizione dell’acqua che
sgorga dai rubinetti delle case di Nicotera Marina. E questa non è che una
delle tante testimonianze fornite dai cittadini sulla grave criticità vissuta. Ormai
da troppo tempo i cittadini reclamano un servizio migliore, perché, così come
stanno le cose, il disservizio si è già trasformato in emergenza sanitaria:
l’acqua è vistosamente piena di materiale terroso, ma non solo. Vi sono anche
dei componenti non visibili ad occhio nudo ma assai temibili per la salute
umana: si tratta del manganese e della pseudomonas aeriginosa. E fu proprio a
causa della rilevazione del manganese che nell’ottobre del 2014 il sindaco di
Nicotera, Franco Pagano, diramò un’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua.
Il decreto scaturì dopo che l’Arpacal, nel settembre dello stesso anno, aveva
rilevato nei campioni analizzati del manganese. La pseudomonas invece fu invece
individuata dall’Accredia, l’Ente italiano di accreditamento, nel maggio del
2015, quando analizzò l’acqua di Marina per conto del Comune di Nicotera.
Dunque, dato che da parte del Comune non
sono stati diramati altri avvisi alla popolazione, se ne deduce che resta
valida l’ordinanza di un anno e mezzo fa.
I cittadini intanto si sono coalizzati
nell’ennesimo Comitato, nato a Nicotera, per tutelare il proprio diritto ad
avere un servizio decente ma anche di tutelare la propria salute. Non si
contano le lettere scritte e protocollate dal gruppo civico in cui si pregava
il Comune di porre in essere massicci interventi per risolvere il problema.
Altre lettere sono state indirizzate alla Regione, dipartimento Ambiente,
all’Arpacal, al prefetto, all’ufficio Igiene dell’Asp. Ma niente di fatto.
I cittadini si sono così rivolti al
Codacons. Tramite il suo rappresentante, l’avvocato Claudio Cricenti, la nota
associazione in difesa dei consumatori ha annunciato che avrebbe avviato una
propria attività di indagine nei confronti del Comune di Nicotera, presentando
istanza di accesso agli atti.
Nel contempo aveva chiesto all’ente di
fornire precise indicazioni circa il reale stato di salute dell’acqua che
arriva nelle case di Nicotera Marina. Aveva chiesto altresì di individuare
fonti alternative di approvvigionamento idrico, e di preparare campagne
informative per i cittadini e per i turisti.
Allo stato dei fatti, allo scadere dei
trenta giorni della lettera del Codacons il Comune non ha risposto. Solo dopo
un sollecito di Cricenti c’è stata, da parte dell’ente, la concessione di
accesso agli atti. Ora si attendono eventuali sviluppi.
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