giovedì 14 aprile 2016

Le polemiche sul Classico. La dirigente Marisa Piro: «Sono convinta del mio operato, per cui tiro avanti per la mia strada»



Nicotera. La manifestazione per il 150esimo anniversario della nascita del Liceo Classico, si è conclusa lasciando dietro di sé un incredibile strascico di polemiche che non accenna a placarsi. Sui giornali e sui social network è esploso  un vero e proprio caso. I malcontenti nascerebbero, da quanto si è potuto desumere, da come l’evento è stato organizzato.  Una modalità che, a dire dai detrattori della manifestazione, avrebbe escluso la comunità nicoterese, la quale meritava di essere coinvolta in modo più concreto. Viva scontentezza serpeggia anche tra gli ex insegnanti o presidi del Liceo che in qualche modo si sono sentiti bistrattati. Eppure gli inviti sono stati estesi a tutti i vecchi e nuovi insegnanti, oltre che alle varie istituzioni provinciali, ai vertici della giustizia e anche ai rappresentanti dell’amministrazione in carica: l’assessora alla Cultura, Mariella Calogero, e al sindaco Franco Pagano. Anzi, è proprio quest’ultimo, in un caustico intervento a mezzo stampa, a mettere il carico da novanta al malumore strabordante. Il sindaco, in effetti, è stato invitato alla manifestazione. Anzi, la scaletta degli interventi prevedeva che avrebbe dovuto prendere la parola subito dopo la declamazione della Laminetta Orfica, da parte delle studentesse. Ma ha disertato la manifestazione, e ieri ha lasciato intendere che la sua assenza è motivata da una forma di protesta, in quanto «Nicotera ha la necessità che la cultura si apra alla città, coinvolgendo la comunità e non limitandosi solo a inutili passarelle istituzionali». Il riferimento di Pagano è alla presenza dei vertici delle Forze dell’Ordine e della giustizia che hanno presenziato all’evento di lunedì scorso. «Ho ritenuto- ha aggiunto Pagano- non partecipare a un evento che escludeva e mortificava quanti nel corso degli anni hanno speso la loro esistenza al servizio della scuola». Poi l’affondo finale: «Sono contro chi, per glorificare la propria superbia, tende a imprigionare la cultura e le libere idee». Insomma, parole non proprio distensive, destinate a gettare benzina sul fuoco. Anzi, le polemiche continuano a farsi cocenti: dopo l’intervento dell’ex preside Pino Neri- altro illustre assente- anche lui chiaramente insoddisfatto dell’impostazione data all’importante ricorrenza, si è aggiunta ieri un’altra nota. E’ stilata da Peppe Cavallari, nipote del preside Leonardo Cavallari e della preside Caterina D’Agostino, nonchè del dottor Peppino Cavallari, professore di Scienze. «La mia famiglia- ha dichiarato- non è stata contattata e interpellata in nessun modo, il mio caso vale come caso particolare, ma questo vuoto, questa manchevolezza sono stati avvertiti anche da altri: non sono stati contattati i familiari dei vecchi docenti del Liceo, non è stata rivissuta la storia del Liceo». Un disappunto che parrebbe generale: per molti la celebrazione del 150esimo avrebbe dovuto fare sfoggio dei grandi classici, e non di divise e di pistole. Strali infuocati rivolti all’indirizzo della dirigente, Marisa Piro, organizzatrice della ricorrenza, la quale però non sembra affatto farsi scalfire da tutto il bailamme divampato all’indomani di una manifestazione per la quale i ragazzi hanno lavorato tanto. «Sono convinta del mio operato, per cui tiro avanti per la mia strada», questa la telegrafica risposta della Piro, assai poco intenzionata a scendere nell’agone della discussione.

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