Nicotera.
La manifestazione per il 150esimo anniversario della nascita del Liceo
Classico, si è conclusa lasciando dietro di sé un incredibile strascico di
polemiche che non accenna a placarsi. Sui giornali e sui social network è
esploso un vero e proprio caso. I
malcontenti nascerebbero, da quanto si è potuto desumere, da come l’evento è
stato organizzato. Una modalità che, a
dire dai detrattori della manifestazione, avrebbe escluso la comunità
nicoterese, la quale meritava di essere coinvolta in modo più concreto. Viva
scontentezza serpeggia anche tra gli ex insegnanti o presidi del Liceo che in
qualche modo si sono sentiti bistrattati. Eppure gli inviti sono stati estesi a
tutti i vecchi e nuovi insegnanti, oltre che alle varie istituzioni provinciali,
ai vertici della giustizia e anche ai rappresentanti dell’amministrazione in
carica: l’assessora alla Cultura, Mariella Calogero, e al sindaco Franco
Pagano. Anzi, è proprio quest’ultimo, in un caustico intervento a mezzo stampa,
a mettere il carico da novanta al malumore strabordante. Il sindaco, in
effetti, è stato invitato alla manifestazione. Anzi, la scaletta degli
interventi prevedeva che avrebbe dovuto prendere la parola subito dopo la
declamazione della Laminetta Orfica, da parte delle studentesse. Ma ha
disertato la manifestazione, e ieri ha lasciato intendere che la sua assenza è
motivata da una forma di protesta, in quanto «Nicotera ha la necessità che la
cultura si apra alla città, coinvolgendo la comunità e non limitandosi solo a
inutili passarelle istituzionali». Il riferimento di Pagano è alla presenza dei
vertici delle Forze dell’Ordine e della giustizia che hanno presenziato
all’evento di lunedì scorso. «Ho ritenuto- ha aggiunto Pagano- non partecipare
a un evento che escludeva e mortificava quanti nel corso degli anni hanno speso
la loro esistenza al servizio della scuola». Poi l’affondo finale: «Sono contro
chi, per glorificare la propria superbia, tende a imprigionare la cultura e le libere
idee». Insomma, parole non proprio distensive, destinate a gettare benzina sul
fuoco. Anzi, le polemiche continuano a farsi cocenti: dopo l’intervento dell’ex
preside Pino Neri- altro illustre assente- anche lui chiaramente insoddisfatto
dell’impostazione data all’importante ricorrenza, si è aggiunta ieri un’altra
nota. E’ stilata da Peppe Cavallari, nipote del preside Leonardo Cavallari e
della preside Caterina D’Agostino, nonchè del dottor Peppino Cavallari,
professore di Scienze. «La mia famiglia- ha dichiarato- non è stata contattata
e interpellata in nessun modo, il mio caso vale come caso particolare, ma
questo vuoto, questa manchevolezza sono stati avvertiti anche da altri: non
sono stati contattati i familiari dei vecchi docenti del Liceo, non è stata
rivissuta la storia del Liceo». Un disappunto che parrebbe generale: per molti
la celebrazione del 150esimo avrebbe dovuto fare sfoggio dei grandi classici, e
non di divise e di pistole. Strali infuocati rivolti all’indirizzo della
dirigente, Marisa Piro, organizzatrice della ricorrenza, la quale però non sembra
affatto farsi scalfire da tutto il bailamme divampato all’indomani di una
manifestazione per la quale i ragazzi hanno lavorato tanto. «Sono convinta del
mio operato, per cui tiro avanti per la mia strada», questa la telegrafica
risposta della Piro, assai poco intenzionata a scendere nell’agone della
discussione.
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